Michel Hardy, counselor e filosofo, parla del perché si è single

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Michel Hardy, counselor e filosofo, parla del perché si è single

Messaggioda Royalsapphire » 29/10/2016, 11:05



Domanda : Buonasera Michel! Mi piacerebbe che tu spendessi qualche riflessione sui single... in particolare sulle donne single. Restare a lungo da sole è preferibile o tutto è determinato dalla singola persona e dal suo ... zainetto?! Come le esperienze negative... Grazie e un abbraccio ! Una amica di Salerno

Risposta : Ciao amica di Salerno ! Bello sentirti!
Sai... non sono un grande amico della parola "single" perché dietro si nasconde un miscuglio incredibile tra incapacità di stare in coppia - ed esistono innumerevoli motivi che ci rendono incapaci - e paura dell'amore.
Certo... esistono momenti della vita in cui è fondamentale saper stare da soli e senza legarsi a nessun altro.

Ogni rapporto importante, quando finisce, richiede un periodo di "lutto" che serve per integrare il bello e il brutto di quella relazione, liberandoci così da tutti i legami morbosi. Non vuol dire che l'amore sparisce, ma che si trasforma e si "sposta" su un altro piano del nostro cuore lasciando così spazio per il nuovo.
Altrimenti, con la strategia chiodo schiaccia chiodo, non liberi mai lo spazio emotivo che serve per accogliere un'altra persona e mentre ci illudiamo di essere di nuovo "liberi" il nostro cuore rimane occupato.
Questo degrada ogni nuovo incontro subito a "riempi buco", anche se siamo convinti di amare l'altro. Si tratta però di una finzione che nasce dalla nostra incapacità di stare per un certo periodo da soli in modo da trasformare ciò che c'era e da predisporci così a un nuovo legame.
Come vedi serve essere "single", ma in questo caso si tratta di una necessità empirica.

Conosco invece molti single che mi dicono "farei di tutto per aver una persona accanto", "non vedo l'ora di innamorarmi, mica è colpa mia se non trovo nessuno!" o "meglio soli che mal accompagnati, visto che non c'e mai nessuno che mi piace abbastanza"!
Dal loro punto di vista queste persone hanno ragione, ma ciò che non sanno è che l'incapacità d'incontro nasce da un loro degrado empirico.
La qualità d'amore che portano nel gioco non è sufficiente per reggere il confronto con un'altra persona... ragione per la quale o prima o poi fuoriescono dalla coppia o forse non riescono neanche a entrarci.
Rimanere single a lungo ha sempre a che fare con quest'ultimo argomento, anche se la maggior parte non saprebbe da dove partire per cambiare questa loro situazione.
E' per questo che esiste il proccesso di "yinizzazione" (per te che sei ragazza) che ti riporta in contatto con il tuo codice d'appartenenza e ti sintonizza nuovamente con una qualità d'amore realmente "spendibile" e non soltanto... fufa!

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Michel Hardy parla dell'essere single

Messaggioda Masquerade » 29/10/2016, 13:31



Buffo. Ho sempre pensato di esser la sola a pensare che la teoria del tappabuchi fosse inutile, dolorosa e facesse anche male a chi purtroppo la subisce. Invece a quanto pare ne parla anche un... Esperto? Confesso a mia ignoranza. Non conosco questo luminare dei rapporti di coppia. Ne sento parlare per la prima volta qui.
Una cosa però posso dirla. Quando ti abitui ad essere single è davvero difficile rimettersi in coppia. Perché si abbassa il livello della "tolleranza" e del compromesso e tutto ti sembra non ne valgal a pena.
Il che molte volte non è solo un sembrare. È proprio reale. Non ne vale la pena davvero. Ma questo puoi saperlo solo dopo aver provato a volere che ne valga la pena.
Per molto tempo ho pensato che non ne valesse la pena. Poi ho voluto provare a pensare che potesse valerne la pena. Sbagliando. I fatti mi hanno dimostrato che non ne valeva la pena ancora una volta.
Una quantità di amore realmente spendibile credo esista davvero e in ognuno di noi. Ma troppe volte la si spende per le persone che non valgono la metà di quello che si è disposti a dare loro. In questo processo di ynizzazione chissà se si parla anche di questo aspetto. ^_^
Perché penso che amare sia un verbo bellissimo e spesso risolutivo, ma se non si inizia con l'amare se stessi, non si sarà veramente in grado di amare gli altri. Si starà in coppia solo per paura della solitudine. Finendo inevitabilmente a sentirsi ancora più soli.
(Da non confondere l'amare se stessi con forme di egoismo o narcisismo.)
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