Sessualità infantile: i traumi nascono dal giudizio dei genitori

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Sessualità infantile: i traumi nascono dal giudizio dei genitori

Messaggioda Royalsapphire » 19/02/2018, 13:12



Ho condiviso questo articolo tratto da ascolod.it, perché ho trovato interessante come, molti ragazzi che oggi vivono male la propria sessualità, o addirittura la vivono in modo traumatico, ad esempio perché ricordano come "violenze subìte" quelli che sono stati giochi "di esplorazione" tra bambini curiosi.
E' interessante rendersi conto di esserci dimenticati che da bambini non proviamo pudore, né vergogna, né critica per le proprie curiosità o le parti del proprio corpo, e che questi sentimenti di imbarazzo e inibizione (che rischiano di bloccarci per sempre) ci vengono instillati dal GIUDIZIO dei nostri propri genitori (che lo fanno inconsapevoli del danno che stanno generando).

Spero che leggere questo estratto possa essere utile a sviluppare atteggiamenti di apertura, senza paura :)

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La sessualità del neonato fino a due anni

Una delle fasi più importanti della sessualità infantile è collegata al contatto fisico con i genitori:
il bambino che non sperimenta questo calore può successivamente avere difficoltà nello stabilire rapporti intimi e ad accettare la propria identità sessuale.
Bambini molto piccoli già reagiscono con segni di eccitazione sessuale quando sono felici, per cui durante l’allattamento le bambine possono mostrare lubrificazione vaginale e i bambini l’erezione del pene.
Analoghe reazioni possono manifestarsi in altre occasioni, ad esempio mentre il bambino viene asciugato dopo il bagno.
Di fronte ai giochi sessuali dei bambini con i propri genitali - rilevati da diversi ricercatori anche in età molto precoci - il genitore che si scandalizza o disapprova comunicherà una situazione di disagio, mentre chi reagisce in modo calmo comunicherà accettazione.
Ciò che molti non sanno è che le stesse zone del piacere determinano anche la scoperta delle emozioni, delle frustrazioni, dei sentimenti negativi: è in questo periodo che il bambino sperimenta il bisogno di essere soddisfatto, la paura di essere distrutto, l’ira contro la frustrazione.


La sessualità del bambino da due a cinque anni

In quest'età si sviluppa la consapevolezza di essere maschio o femmina il che accende nel bambino la grande curiosità nei confronti delle varie parti del suo corpo: i giochi genitali iniziano prima con carattere solitario, poi possono evolversi verso il “gioco del dottore”.
Bambini di tre anni sono abbastanza consapevoli delle reazioni sessuali provocate dalla stimolazione sessuale e si rendono ben conto dell’atteggiamento di approvazione o disapprovazione che vivono in famiglia rispetto a tali argomenti.
Un’eccessiva enfasi sul problema della “pulizia” può produrre nel bambino l’idea che i genitali siano una cosa “sporca”, portandolo a vedere le funzioni genitali come negative.
Intorno ai quattro anni cominciano le domande su come si fanno e da dove nascono i bambini ma a quest’età il sesso è un po’ magico (l’uovo della mamma è come quello che si compra al supermercato, il seme del babbo è come quello che si pianta nell’orto).
A cinque anni le cose non sono ancora così chiare e così i bambini facilmente ridono quando si parla di cose che hanno a che fare con il sesso per nascondere l’imbarazzo di non saperne abbastanza.


La sessualità del bambino in età scolare

A 6-7 anni il bambino conosce ormai abbastanza bene il proprio corpo e comincia a manifestare un certo pudore, tuttavia nel gioco "del dottore" o "della mamma" ancora si concede uno spazio per l’esplorazione sessuale.
In questi giochi le esplorazioni possono manifestarsi sia tra bambini dello stesso sesso che di sesso opposto: molti sono gli adulti che non ricordano queste pratiche e spesso si scandalizzano di quelle dei figli.
Il gioco sessuale nell'infanzia non è dannoso sul piano dello sviluppo psicologico, anzi può rappresentare una valida esperienza di sviluppo psicosociale: è dalla reazione degli adulti che può invece derivare un danno psicologico.
Dal punto di vista del bambino infatti il gioco è gioco, poi è l’adulto che pone in primo piano la vicenda "sesso" e determina giudizi di valore.
L’eccitamento erotico è ben presente in un bambino di 8-9 anni, e talvolta sono presenti fantasie sessuali.
L’innamoramento, possibile in qualunque delle età successive ai 3 anni, diventa in questa fase più frequente, e gli eventuali giochi omosessuali non predispongono necessariamente all'omosessualità degli adulti.
Essere bambini o bambine porta a vivere in modo diverso la propria esperienza all'interno dello sviluppo psicosessuale in questa fase, soprattutto per i rinforzi sociali provenienti dall'esterno.
Si registrano spesso interessi sessuali più seduttivi da parte delle bambine, e di immagine da parte dei maschi.
Indicazioni importanti per aiutare i bambini in questa fase nascono dall'esigenza di non stereotipizzare i ruoli riconducendo i giochi a modelli del tipo “passività femminile, attività maschile”.
Nello sviluppo puberale, che nelle femmine può anche iniziare verso i 10 anni, si assume la titolarità complessiva del proprio sesso biologico e questo determina un consistente processo di differenziazione.
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Re: Sessualità infantile: i traumi nascono dal giudizio dei genitori

Messaggioda brisingr58a » 19/03/2019, 14:08



in effetti così tutto torna e devo dire che già da tanto mi chiedevo se era colpa loro che fossi così timido.... ORA LO SO. anche in questo mi hanno rovinato la vita.
se avrò un giorno dei figli non farò mai lo stesso errore.

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