wavesequence ha scritto:JonasQuinn ha scritto:In una società che per forza di cose ha dovuto espandere e aprire la propria mente da un punto di vista del sesso, c è ancora un argomento che,secondo me, rimane un tabù. Una vergogna. Una cosa da non dire. Un ricerca del piacere personale da nascondere. Il feticismo.
Ne esistono molti, variati, conosciuti o meno. Diffusi o meno.
Perché nel 2018, dove credo che ognuno di noi, attinga a un qualche feticismo, siamo costretti a limitarci nel parlare di questo, spesso anche soffocando definitivamente questi desideri per paura di essere considerati "malati"? Il feticismo è una perversione (intesa nel senso negativo del termine)? Perché non si riesce ad uscire dall'imbarazzo e dichiararsi se non a persone con "gusti" simili ai tuoi? Non parlo solo della vita reale, non dico che dobbiamo sentirci liberi di andare dal nostro macellaio e dirgli: "oh, buongiorno, sa che mi eccita essere sculacciato da 50enni vestiti da pokemon?", ma parlo anche di contesti meno invasivi della propria sfera personale. Qui ad esempio. Mi risulterebbe strano e imbarazzante parlare anche solo in questo post di un mio di un mio feticismo, anche se alla fine non vi conosco. Voi, ci riuscireste? Vi vergognate dei vostri desideri più intimi? Giudichereste quelli degli altri? C'è qualcosa di cui non tollerereste neppure l'idea che a qualcuno possa piacere e provereste schifo per quella persona solo per questo?
Premetto che non ho letto le altre risposte, un po' perché stamattina sono di fretta, perché sono iscritto da pochissimi minuti, un poì perché non vorrei essere influenzato dai pareri altrui. Se dico qualcosa di gà detto, me ne scuso.
Personalmente convivo, più o meno pacificamente, con il feticisimo e le parafilie dall'età adolescenziale, ma ho scoperto veramente di cosa si trattasse solo quando sono riuscito ad accedere ad internet per sviluppare la tesi di laurea, quasi una trentina di anni fa.
Ho scoperto di essere attratto da tematiche abbastanza ostiche come la dominazione e la sottomissione, il feticismo per la pelle nera, stivali con i tacchi alti, il latex ecc.
Da allora la mia vita non è stata più la stessa, perché mi sono sentito un "malato" un "diverso" un "famolostranista" e ho sviluppato dei sensi di colpa spaventosi.
Il problema, a mio avviso, è duplice: 1) molto difficile trovare partner che assecondino certe esigenze; 2) molto difficille trovare specialisti e terapeuti che siano in grado di affrontare simili tematiche.
Ricordo che uno dei miei "sfoghi" era quello di scrivere piccoli racconti a sfondo sadomasochistico e, dopo aver conseguito la laurea ebbi un senso di smarrimento fortissimo, tanto che decisi di affidarmi ad una terapeuta (tra l'altro pure una donna molto avvenennte) per un breve percorso. Affrontate questioni di carattere generale per qualche seduta, verso la conclusione della terapia breve (che volevo infatti fosse tale) consegnai uno di questi miei scritti.
Si trattava di un piccolo thriller dove il malcapitato viene sedotto da una donna, successivamente sequestrato, trasformato in oggetto sessuale per qualche giorno e poi fatto sparire. Eros e thanatos allo stato puro.
Con mio grande disappunto, la terapeuta, dopo aver letto il racconto mi disse che non si sentiva in grado di affrontare una tematica simile.
A valle di questi ragionamenti, però, viene da chiedersi se sia giusto mettere limiti alle proprie inclinazioni di natura sessuale. È giusto rinunciare a qualcosa che piace, in nome di una sessualità più ordinaria e, se vogliamo, monotona?
Io purtroppo non riesco a viverci molto serenamente, ci sono giorni dove non mi interessa e penso che alla fine non si fa del male a nessuno e giorni dove penso al perché sono così, a come affronterò una futura relazione ( sempre se ne avrò una ).
Spesso mi torna il ricordo di quando ero quasi arrivato nel muro con la macchina , sicuro che avrei cancellato questo problema e tutti quelli che la vita mi avrebbe riservato, a volte rimpiango di non aver avuto abbastanza coraggio da farlo ma alla fine sarei stato egoista nei confronti dei miei genitori che avrebbero avuto dei danni economici enormi tra macchina e funerale e non potevo lasciare quel peso su di loro.