Buonasera. Ho deciso di scrivere magari con l'auspicio che qualcuno possa comprendere cosa mi sta ripetutamente accadendo da un po'.
Premetto che non ho amici vicini a cui poter spiegare il mio problema se non l'unico amico , che è più di un fratello per me, che però vive purtoppo davvero lontano. Oggi pomeriggio ho deciso di vedere una ragazza che avevo conosciuto circa una settimana fa. Inizialmente sembrava interessante. Ero così pieno di pregiudizi e al tempo stesso di aspettative. C'è una leggera differenza di età fra noi, ma a questa cosa non ho dato importanza. Mi sono reso conto solo dopo averla salutata che i miei pregiudizi erano altri. Ho passato tutta l'ora in cui ci siamo visti a mentire. Circa chi sono e cosa faccio nella vita, le mie origini, il mio passato, presunte amicizie, presente. A farle apparire davanti una persona che non sono e che e probabilmente secondo le mie convinzioni, le sarebbe piaciuta. La cosa divertente è che malgrado fingessi per apparire interessante, pensavo che quella persona non era poi cosi interessante come credevo. Non lo era perché consciamente pensavo che se lo fosse stato, sono certo che non avrei mentito. La mia era una conseguenza, era una reazione. Sbagliata ai pregiudizi che ho sempre ho nutrito nei confronti del prossimo. Mi ha dato l'idea di una persona immatura, che mi sarei solo sentito le solite convenzionali frasi di chi asseconda l'altro, se qualora le avessi detto che la mia vita infondo non è poi così interessante. Che infondo non lavoro, non ho una vita sociale, non ho un progetto di vita. Non ho un passato. per cui più mi parlava e piu mi chiudevo a ricco, diventavo sempre più freddo. Ero estraneo addirittura a me stesso. Nel viaggio di ritorno verso casa, mi sono sentito un oggetto inanimato, per non essere riuscito ad essere neanche questa volta me stesso. Per aver costruito un castello che poi ho distrutto io stesso. Per essermi illuso di nuovo che quella persona avrebbe potuto essere simile a me. Che avrei potuto mettere da parte l'eterna maschera che porto, ed essere finalmente a volto scoperto. Ne miei pregi e nei miei difetti. Ma c'è ancora una voce che mi suggerisce in maniera persistente di non essermi sbagliato. Di aver fatto la cosa giusta nonostante io stesso sappia di essermi preso in giro per tutto il tempo... ancora una volta. Volevo chiedervi se vi è mai successa una situazione simile e cosa potrei fare per liberarmi da questa reazione che mi logora per accertarmi definitivamente. Spero in un vostro commento. Grazie del tempo dedicatomi.