Salve a tutti, scrivo su questo forum perché parlare di argomenti emotivi mi ha sempre messo a disagio, ma l'anonimato me lo permette.
Sono un comune ragazzo di 28 anni, mi dicono dall'aspetto piacevole e piuttosto interessante da frequentare. La scorsa estate, tramite amicizie comuni, ho conosciuto una ragazza un paio d'anni più giovane di me. Ci siamo visti in due o tre occasioni diverse, sempre all'interno del gruppo. La mia comprensione della mente femminile è vicina allo zero, per cui non mi ero accorto di nulla, ma poco tempo dopo una delle amiche del suddetto gruppo mi fa sapere che questa ragazza mi trova carino e simpatico, perciò decido di chiederle l'amicizia su facebook e contattarla.
Fin qui tutto bene. Ci scambiamo i numeri e ci sentiamo su whatsapp, lei sembra molto contenta di sentirmi e a volte si lascia scappare qualche frase parecchio eloquente sul fatto che sia presa da me. Al termine del terzo appuntamento decido di baciarla, lei ricambia e ancora tutto bene.
A questo punto io, forse spaventato dal mettermi di nuovo in gioco (esperienze passate negative come molti), forse perché sono proprio fatto così caratterialmente, inizio a chiudermi un po'. Lei questo lo nota e non ne è affatto contenta: mi dice che devo aprirmi, devo parlarle e devo dirle tutto senza farmi problemi. Non l'avessi mai fatto.
Fidandomi, le ho parlato delle parti più nascoste della mia personalità, del fatto che, a differenza di quanto avevo dimostrato fino a quel momento, non sono affatto la persona sprezzante e sicura di sé che appaio. Insomma, l'ho messa davanti al me che generalmente tengo nascosto agli altri: quello insicuro, con scarsa autostima e che si fa un sacco di "pippe mentali" su tutto. Non molto tempo dopo lei mi dice che viene da una relazione durata 5 anni con un ragazzo per alcuni aspetti simile a me e che non se la sente di affrontarne un'altra. Alla mia domanda, ha addirittura ammesso che durante i primi tempi era praticamente pronta a sposarmi (eufemismo per dire che all'inizio voleva stare con me eccome).
Non ci sentiamo per qualche giorno, finché, parlando con un'amica comune, lei mi assicura che a questa ragazza piaccio molto e che parla spesso di me. Un po' titubante, decido di ricontattarla e chiederle di riprovarci. Lei accetta dicendomi che ho tante belle qualità, ma che devo lavorare su acuni aspetti del mio carattere (cosa che mi ha ripetuto molte volte durante la nostra frequentazione). Il problema è che da lì in poi lei mi sembra molto più fredda nei miei confronti e molto meno interessata: ci mette ore a rispondere ai messaggi, parla poco quando usciamo, e in generale appare meno serena. Da parte mia, dopo un po' anch'io inizio a non sentirmi desiderato e perciò a chiudermi a mia volta.
Il tutto arriva al culmine un paio di settimane fa, quando durante un'uscita insieme all'insegna del silenzio e dell'imbarazzo, riesco a tirarle fuori con le pinze il fatto che lei in fondo non sarebbe voluta stare con me. Si scusa, mi racconta per l'ennesima volta la tiritera del hai un sacco di qualità ma devi lavorare sul tuo carattere, ci salutiamo e finisce lì.
Ci sto abbastanza male per qualche giorno, mi sento rifiutato e anche un po' umiliato, ma alla fine riesco a farmene una ragione. Qualche giorno fa però, parlando con la solita amica comune, mi sento dire che a quano pare a questa ragazza dispiace non sentirmi più e che le manco. Adesso sono davvero confuso. Io non ho intenzione di ricontattarla una seconda volta dopo che è stata lei quella a chiudere, sarebbe troppo umiliante. Allo stesso tempo però sono bloccato ad aspettare un suo eventuale farsi viva e ciò non mi permette di andare avanti.
Come da premessa, non capisco nulla di mente femminile. Tutto quello che so è che a lei piacevo molto, mi ha chiesto di aprirmi completamente, l'ho fatto e non le piacevo pià così tanto. Ora però le manco, anche se a liquidarmi è stata lei e per ora non sembra intenzionata a contattarmi.
Magari qualcuno più esperto di me in materia può aiutarmi.