Navigator63 ha scritto:Loffio ha scritto: Perchè ci sono donne che soffrono?
Il tuo errore è credere che uomini e donne "funzionino" allo stesso modo, e cerchino le stesse cose. Ma non è così.
Nella coppia (e nell'accoppiamento), maschi e femmine cercano cose diverse, e hanno strategie diverse:
- I maschi hanno una strategia "quantitativa" (accoppiarsi con + femmine possibile), qundi sono più disponibili
- Le femmine hanno una strategia "qualitativa" (selezionare il maschio migliore), quindi sono più selettive
(questo vale negli animali e, di base, anche negli umani)
E' vero che la donna media ha sempre qualcuno che la desidera. Ma siccome è selettiva, molto spesso non è interessata a chi la vuole, o a quello che viene offerto.
La donna media ha a disposizione la quantità (di pretendenti), ma fatica a trovare la qualità che vuole. Ecco perché soffre.
L'uomo medio invece (che di solito non ha disposizione né quantità né qualità), sarebbe ben contento di avere qualcuna che lo desidera, anche se non è chissà cosa, ma questo non avviene (proprio perché funzioniamo in modi diversi).L'uomo deve corteggiare, conquistare la donna e non sempre ha successo. Per le donne, invece, non è così: loro devono soltanto scegliere il pretendente che preferiscono.
Purtroppo, tra i vari pretendenti, spesso lei non trova quello che vorrebbe. Quindi l'abbondanza che ha a disposizione non le serve.
Istintivamente, la donna vorrebbe un partner che abbia tutte le qualità.
E' per questo che, anche quando hanno una relazione, spesso si lamentano del partner o lo criticano; ne vorrebbero uno "perfetto" (il mito del Principe Azzurro!), ma - ovviamente - nessuno lo è.
Grave errore pensare che gli esseri umani siano animali qualunque e giudicare il loro comportamento in base a ragionamenti riduzionistici ancorati ad una biologia che è solo materialistica. Questi sono discorsi che possono valere per la massa amorfa ridotta in uno stato decaduto simile all'animalità. Ho detto simile, non uguale; perché un uomo non potrà mai divenire un animale: se ci prova non può fare altro che scivolare in uno stato di sub-animalità. Una specie di cattiva imitazione, insomma.
E con tale ragionamento non vorrei passare come un propugnatore della tesi che vede l'uomo superiore agli animali; no! Sono due mondi diversi. Come paragonare pesche ed albicocche. Però è vizio dell'essere umano d'oggidì accomunare, catalogare, etichettare tutto e tutti in un vortice folle e generalizzante.