da Penna » 17/01/2021, 11:24
Buongiorno Navigator63, grazie per il post, ho trovato l'articolo approfondito, interessante e anche etico nell'avvisare sul fatto che in molti casi quanto scritto risponde ad un modello costruito anche su una base statistica, che non pretende di rappresentare l'esperienza di ogni singolo.
Molto bella anche la parte sul vivere il sesso in modo diverso. Al riguardo, ricordo un'esperienza con la mia ex. In un certo momento, verso la fine della relazione, lei ha cominciato ad avere dubbi sulla sua vita (università, futuro nel lavoro e temi di auto-realizzazione simili) e ciò l'aveva bloccata anche nel sesso. Io avevo avuto un momento simile in passato, tuttavia il sesso servì proprio a farmi passare il momento e dunque inizialmente mi ritrovai a pensare che poteva funzionare lo stesso per lei. A quel tempo la mia psicologa mi fece invece riflettere proprio sul modo diverso che uomini e donne hanno di vivere il sesso, e mi disse che se volevo che si riaprisse, avrei dovuto probabilmente avvicinarmi ad un'altra donna, anche a livello di amicizia, perché invece la gelosia tendenzialmente chiude l'uomo portandolo a rifiutare il rapporto sessuale, mentre apre la donna, cosa che nel mio caso si è rivelata vera quando cominciai a guardarmi incontro. Certamente anche questa è una generalizzazione che non per forza si rivela vera per ogni persona, ma nel mio caso l'esperienza confermò quanto aveva previsto la psicologa.
Ti farei, se possibile, una domanda molto personale: mi sono un po' stupito dal fatto di ritrovarmi, leggendo l'articolo, più vicino alla selettività femminile che all' "istinto" maschile, mi spiego meglio di seguito. Da quando ho frequentato l'università trovo attraenti solo persone che hanno determinate qualità, in particolare ragazze/donne interessate alla politica, che scrivono o leggono molto, che magari sanno parlare più lingue, insomma, in poche parole, che io considero intelligenti. Al contrario, se penso che una donna rispecchi esteticamente i requisiti considerati comunemente "appetibili", provo una specie di disgusto, credendo ad esempio che in molti casi l'importanza data all'aspetto fisico tolga tempo alla cura della propria mente: è una cosa che spesso si è rivelata vera (sempre in base alla mia esperienza di singolo) ma comunque non sempre. Penso che una parte di ciò sia dovuto ad una specie di narcisismo: avendo avuto una carriera universitaria brillante e trovato lavoro due giorni dopo la laurea, pur essendo un laureato umanistico e un lavoro non del tutto compatibile con il mio percorso precedente (ma comunque abbastanza qualificata come professione), ritengo che il mio partner debba avere per lo meno una mente brillante capace di soddisfarmi da questo punto di vista.
Entrando nello specifico ad esempio, da quando mi sono lasciato con la mia ex, ho avuto due possibilità di costruire qualcosa: vivevo in Cile e sono stato ricercato da due ragazze: ho allontanato la prima per il suo lavoro, poiché faceva la dog-sitter e non aveva altre ambizioni, e questo fatto ha distrutto totalmente il mio iniziale interesse. Le altre vicende sono state simili: se non mi sento attratto mentalmente non riesco a interessarmi. Per lo stesso motivo mi sento spesso spento quando entro in relazione con una ragazza, non riesco a provare nulla, nemmeno attrazione, prima di parlarci e capire qual è il suo sistema di pensieri e valori e quali sono i suoi interessi. Mi rendo conto che in questo modo riduco di molto le mie "possibilità di mercato", per riprendere un po' la terminologia del tuo contributo, ma poi mi dico anche: perché dovrei accontentarmi e stare con una persona che non mi attrae dal punto di vista mentale che per me è fondamentale anche dal punto di vista della libido? Alcune volte questo aspetto mi spaventa leggermente perché lo ritrovo molto raramente nelle altre persone, quasi mai. Mi sento a disagio anche nell'esternarlo perché ho paura di non essere creduto oppure di essere considerato più omosessuale che etero, come a volte è accaduto (non che sia un male, ma non penso sia il mio caso). In tempi recenti ho scoperto che alcuni chiamano un orientamento simile al mio "sapiosessualità", ma non ho ancora capito se sia una devianza o solo un modo per descrivere e dunque racchiudere delle caratteristiche personali vaste e con molte sfumature all'interno di un'etichetta (in fondo anche eterosessuale cosa significa? C'è gente tra gli etero che troverebbe attraente o eccitante un transessuale e chi invece prova disgusto, quindi anche questa etichetta più comune e tradizionale restringe le caratteristiche di ognuno a fini descrittivi e comunicativi).
Concludo con un'altra piccola esperienza personale: quando il mio rapporto era totalmente disastrato e mancava ormai poco alla fine, ho conosciuto una ragazza che amava la politica e ricopriva un ruolo importante in un movimento giovanile. Tutte le mie aspettative mentali erano completamente soddisfatte e io ho provato eccitazione fisica nel parlarne. Allo stesso tempo sono stato da lei corteggiato e credo che anche nel suo caso fu l'aspetto mentale ad essere estremamente determinante, poiché mi diceva che le sembravo molto interessante e pieno di contenuti. Purtroppo non accadde nulla perché ero ancora fidanzato ed essendo corretto, anche se consapevole del rapporto verso la fine, ho resistito ad ogni approccio (ahimé, oggi mi mangio ancora le mani quando ci ripenso, è stato come vincere al lotto e buttare il biglietto vincente in mezzo alle fiamme).
Comunque, tutto questo per cercare di trasmetterti un po' la mia situazione e per permetterti di dire la tua sul mio caso, poiché mi sembri molto competente o comunque capace di approfondire molto in materia.
Grazie ancora per il contributo prezioso al forum.
Luca
perché presumo che possa interessare ai molti che cercano di capire come mai è spesso così difficile scegliersi e formare una coppia.
Ti svelo un segreto, quando non si è d'accordo si può anche ignorare come spesso si fa in questo forum. 
