Squilibrio del desiderio nei rapporti uomo-donna

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Squilibrio del desiderio nei rapporti uomo-donna

Messaggioda Yutmoren » 19/01/2021, 12:14



Godot ha scritto:Conoscevo questi dati ma mi sfugge cosa si intende con diritto riproduttivo


Le donne possono scegliere se tenere il bambino o abortire indipendentemente dal volere del padre, il corpo è loro e giustamente scelgono loro che se lo devono portare in pancia per 9 mesi con rischi per la propria salute. Mentre l'uomo purtroppo non ha nessun diritto, per parità sarebbe giusto che l'uomo possa almeno rifiutarsi di riconoscere il figlio perdendo ogni dovere e diritto su tale figlio anche quando i risultati del test sul DNA dicono che è il padre biologico. Attualmente non c'è parità, su questa cosa la donna è privilegiata e l'uomo discriminato.
Non ne sono sicura ma penso intendesse questo Navigator.
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Messaggioda Penna » 19/01/2021, 13:12



Yobikoe ha scritto:
Godot ha scritto:Conoscevo questi dati ma mi sfugge cosa si intende con diritto riproduttivo


Le donne possono scegliere se tenere il bambino o abortire indipendentemente dal volere del padre, il corpo è loro e giustamente scelgono loro che se lo devono portare in pancia per 9 mesi con rischi per la propria salute. Mentre l'uomo purtroppo non ha nessun diritto, per parità sarebbe giusto che l'uomo possa almeno rifiutarsi di riconoscere il figlio perdendo ogni dovere e diritto su tale figlio anche quando i risultati del test sul DNA dicono che è il padre biologico. Attualmente non c'è parità, su questa cosa la donna è privilegiata e l'uomo discriminato.
Non ne sono sicura ma penso intendesse questo Navigator.


Giusto, però mi sembra che il riconoscimento o meno del figlio, non rientri in un diritto propriamente riproduttivo, come lo è il volere di tenere o abortire. Su questo penso sia giusto che la donna debba decidere di sé e del proprio corpo. Per legge abbiamo stabilito che un feto non ha gli stessi diritti di un uomo, e che non è un essere umano dunque. Su questo si può dibattere all'infinito e non ci sarà mai una risposta completamente giusta. Io credo che essere un feto, per quanto in potenza significhi essere un uomo/una donna, in atto significa non esserlo. Se si nega questo allora si può anche affermare che la donna non abbia il diritto di decidere su cosa riservare al futuro figlio. Io propendo decisamente per lo status quo: il feto non è un essere umano e la donna deve conservare i pieni diritti e l'ultima parola sulla scelta di tenerlo o abortire. L'uomo può esprimere la propria opinione ma non mi sembra giusto che possa prendere decisioni in materia, controllando di fatto il corpo altrui.
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Messaggioda Navigator63 » 19/01/2021, 21:26



Godot ha scritto:Conoscevo questi dati ma mi sfugge cosa si intende con diritto riproduttivo

La risposta di @Yobikoe è corretta, provo a rispondere anche in modo più analitico.

In caso di gravidanza, la donna può:
- Abortire (senza che il parere del padre sia tenuto in alcuna considerazione).
- Partorire e darlo in adozione.
- Partorire e crescerlo.
In pratica ha sul figlio "diritto di vita e di morte", e nessuna scelta le è preclusa.

Al contrario, l'uomo non ha nessuna voce in capitolo:
- Se lui volesse tenere il figlio (anche crescendolo da solo), non ha modo di farlo se lei decide di abortire.
- Se lui volesse non averci nulla a che fare (anche rinunciando ad ogni diritto), non può: è comunque tenuto al mantenimento (se viene messo al mondo).

In pratica l'uomo è completamente soggetto al volere della donna, quindi non ha diritti; ma solo il dovere di mantenimento. All'obiezione che questo è per il bene del nascituro, allora non si capisce come mai il "bene del nascituro" non conti nulla quando sia la donna a volersene disfare - alla faccia della parità sancita anche dalla Costituzione.
In pratica, nell'equazione donna - uomo - feto, la Legge stabilisce questa priorità: donna > feto > uomo (cioè la donna è superiore al feto, che è superiore all'uomo, che non conta nulla).

N.B.: Non sto dicendo che sono contrario alla donna che decide del suo corpo; questo lo condivido. Sto notando che anche i diritti del padre andrebbero considerati.

P.S.: Questo è uno degli esempi per cui, quando qualcuno sostiene che "Il femminismo è per la parità", mi faccio una risata amara. Questo tipo di situazione in cui "Donna = 100% diritti / Uomo = zero diritti", è esattamente il risultato delle politiche femministe.
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Messaggioda Navigator63 » 19/01/2021, 21:38



Penna ha scritto:non mi trovo molto d'accordo sul fatto che la disparità di genere a svantaggio femminile sia solo propaganda.

Non ho detto che è "solo" propaganda. Volevo dire che molto di quello che ci viene detto lo è, e non corrisponde ai fatti.
Comunque non è mia intenzione deviare il thread in questa direzione, quindi mi limito a smentire solo uno dei punti da te citati.

il gender pay gap

Il "gender pay gap" non esiste (non come lo presentano, almeno).
Questo è stato smentito numerose volte, da fonti autorevoli (incluso Time e Forbes).

Una mia risposta su Quora dove spiego i motivi (con fonti citate).
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Messaggioda Penna » 21/01/2021, 19:51



OT: proseguire oltre o in precedenza per il tema trattato

Caro Navigator63, purtroppo non posso rispondere nel dettaglio, non lo troverei giusto nei confronti di un topic che voleva parlare d'altro, e che per altre motivazioni poi si è allargato ad altri temi, a volte inerenti a volte meno. Soprattutto non lo trovo giusto anche per il beneficio che ne ho tratto a livello emotivo. Anzi, mi scuso con te se aggiungo questa risposta. Mi limito a dirti che esistono anche fonti accademiche che analizzano il lavoro maschile e femminile sulla base di una stessa posizione. La retribuzione stabilita dal CCNL può essere la stessa, non lo è la retribuzione integrativa. Ho letto il tuo contributo anche su questo tema, ma devo dirti che non la trovo approfondita quanto l'articolo che hai promosso in questo topic. Purtroppo, a mio giudizio, di fonti accademiche e survey (European Values 2000 per citarne una tra le tante) il gender pay gap esiste, da persona attenta e minuziosa quale mi sei sembrata, sicuramente ti renderai conto che le fonti e i dati che si possono consultare sono molti, e ti assicuro che poche concordano con il fatto che sia solo propaganda. Chissà, magari ci sarà l'occasione di confrontarsi anche su questo in un topic apposito e più appropriato. Grazie ancora per il contributo che hai dato con questo topic, e soprattutto per la disponibilità dimostrata nei miei confronti. Al prossimo topic! :hi: ;)
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Messaggioda LaCele » 21/01/2021, 20:00



Analisi molto interessante, tutte cose di cui fondamentalmente parlano tutti, ma parlare con dati alla mano e analisi approfondite è un altro conto.
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Messaggioda Navigator63 » 23/01/2021, 3:41



Nel frattempo ho scritto un post su un tema collegato: per molti versi, in ambito relazionale la donna ha più "valore" rispetto all'uomo (incluso il suo potere sessuale). E' un discorso in qualche modo complementare all'argomento trattato finora su questo thread.

Ho anche messo una riflessione sul valore dei rispettivi genitali (una di quelle cose che ci toccano tutti, ma di cui non si parla mai). Qualcuno potrebbe trovarlo buffo :D
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Messaggioda Ātman » 23/01/2021, 16:20



https://www.ansa.it/liguria/notizie/202 ... 461e7.html

Tra gli obiettivi del suprematista, l'articolo cita:

"Voglio fare una strage a una manifestazione di femministe. Donne ebree e comuniste sono i nostri nemici. Le donne moderne sono senza sentimenti, bambole di carne da sterminare", sono alcune delle frasi intercettate dagli investigatori.

Mi chiedo se sia una tendenza nuova (che si spera rimanga marginale), dovuta al nuovo scenario sociale, o abbiamo avuto esempi nei decenni passati.
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Messaggioda Navigator63 » 23/01/2021, 21:18



Ātman ha scritto:Mi chiedo se sia una tendenza nuova (che si spera rimanga marginale), dovuta al nuovo scenario sociale, o abbiamo avuto esempi nei decenni passati.

Nella tua citazione c'è già la risposta: :)
"Donne ebree e comuniste sono i nostri nemici." (categorie già prese a bersaglio in passato)

Le persone infelici e squilibrate (che sono sempre esistite), trovano sempre qualche "colpevole" / capro espiatorio su sui riversare il loro malessere ed a cui attribuire la colpa:
- Nell'anno 2001 dei terroristi islamici se la sono presa con l'America
- Negli anni '90 gli Hutu se la sono presa con i Tutsi (genocidio del Ruanda)
- Negli anni '60, durante la Rivoluzione Culturale cinese, i Comunisti se la sono presa con la borghesia e gli intellettuali
- Negli anni '50 l'America maccartista se l'è presa con i Comunisti (o presunti tali)
- I Nazisti se la sono presa con gli Ebrei
- L'Inquisizione se l'è presa con i (supposti) eretici e streghe...
Credo sia superfluo continuare. :rolleyes:

I bersagli cambiano, ma l'odio e la frustrazione trovano sempre un "colpevole" da perseguitare. A volte lo fa un singolo individuo squilibrato, a volte un'intero gruppo o comunità, ma è sempre avvenuto tra gli esseri umani. Persino l'Antico Testamento (3000 anni fa) era già pieno di furore omicida e nemici da sterminare...
I media moderni lo rendono solo più noto ed evidente.

Non capisco però cosa c'entri con i miei scritti, o con questo thread :)
Io mi limito ad osservare e descrivere i fenomeni, ma non addito mai "colpevoli". Anche perché credo profondamente nella responsabilità personale: se ho un problema, non è mai "colpa" di altri, ma sta a me risolverlo. 8-)
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Messaggioda Ātman » 23/01/2021, 21:56



Non capisco però cosa c'entri con i miei scritti, o con questo thread


Da quanto trapela attraverso i media mi sembrava ci fosse una differenza inedita rispetto agli obiettivi degli estremisti di destra del passato: oltre ai consueti (ebrei, neri, comunisti, ecc.) in questa persona e nei suoi compagni è evidente un odio verso il genere femminile (poi naturalmente il giovane arrestato avrebbe voluto prendere più piccioni con una fava nel momento in cui fosse passato all'azione, quindi "Donne ebree e comuniste"). Mi chiedevo se vedremo emuli di questo personaggio, in un momento storico in cui la situazione nei rapporti tra i sessi è spesso come la descrivi in questo topic e gli estremismi sembrano raccogliere sempre più proseliti: una miscela di rancore/frustrazione unita a un'assenza di remore nell'uso della violenza può portare a eventi tragici. Ma forse sono io che tendo al pessimismo...
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