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Aiuto aiuto. Sono in crisi mistica: sto da quasi due anni con un uomo di 43 anni, io ne ho 33, e viviamo insieme.
Lui è un Peter Pan, non è chiaro su ciò che vuole nella vita, non si esprime mai su argomenti importanti, le sua priorità sono amici, svago e lavoro. Io lo amo, ma non so che chiave usare per fare breccia nella sua coscienza e farlo rendere consapevole d'essere un uomo adulto.
Si comporta come un adolescente e io non so più come prenderlo.
Cosa devo fare?

Cara Mary, la tua domanda non ammette una risposta valida data da altri, a mio giudizio, perché dipende molto dalle tue priorità:

in base al titolo e a come ti esprimi, sembra che giudichi il tuo compagno poco maturo in questo specifico aspetto. E' una priorità per te che cambi questo suo lato caratteriale? Se lo è puoi soltanto fargli presente questa tua necessità.

Se come dici, lo ami, sicuramente sarà per altri aspetti che ti hanno colpita e che tutt'ora apprezzi. Bisogna essere in grado di accettare la persona che ci è vicino con i suoi pregi e con i suoi difetti. Amare significa questo, se qualcosa ti mette a disagio nella sua personalità, puoi solo parlargliene ed esprimere come ti fa sentire questo aspetto. Sarà lui a dover prendere una decisione, rispondendoti nel merito, spiegandoti qual è il suo modo di vedere questo aspetto che a te non piace, se è intenzionato a fare uno sforzo per cambiarlo (per lui stesso, prima che per te) oppure se invece ritiene che questo sia il giusto modo di vivere la propria vita. In ogni caso dovrai accettare "tutto il pacchetto" se lo ami come dici.

Buona serata

Eccomi qui! Sono io!
46 anni e ,rispetto a quando ero giovane, non apprezzo i luoghi affollati e soprattutto chiassosi (discoteche, discopub...) e inoltre preferisco non andare a letto troppo tardi (e godermi anche le mattine).

A parte i dettagli, la mia filosofia è sempre la stessa: la vita è quel cazzeggio che c'è tra la nascita e la morte e bisogna cercare di non annoiarsi troppo.

A dirla tutta, dopo profonde riflessioni, sono giunto alla conclusione che sia così PER TUTTI, e cambia solo...la scelta della modalità di cazzeggio.
Il fatto che uno preferisca andare in moto con gli amici fino a un prato dove grigliare con abbondante vino e bivaccare sul posto, mentre un'altra persona preferisca figliare e prendersi cura della prole, è solo questione di gusti personali.

Invece tu sei convinta che lui sbagli e invece tu sia nel giusto.
Ma su quali basi? Chi determina cos'è giusto e cosa è sbagliato (se non si fa del male al prossimo)???

Secondo me avete semplicemente gusti e filosofie differenti.


Germano

Mary777 ha scritto:Io lo amo, ma non so che chiave usare per fare breccia nella sua coscienza e farlo rendere consapevole d'essere un uomo adulto.

Quindi tu lo ami... ma vorresti che diventasse una persona diversa.
Caspita!

Ma allora ami davvero lui... o quello che "dovrebbe diventare"?
Vuoi lui... o il tipo di persona che hai in mente?

Perché quando sento questi discorsi, mi sembra che chi si lamenta non voglia veramente il partner che ha... ma qualcuno che gli assomiglia (però fatto meglio!).
Però invece di andarsi a cercare quello che davvero vuole, "scarica" questa aspettativa sul partner, e si aspetta che sia l'altro a cambiare.

Il guaio è che non si possono cambiare gli altri.
E le persone cambiano quando lo vogliono loro stesse (e tanto), e mai per fare un favore agli altri.

Quindi se lui vive bene così... non cambierà. E perché dovrebbe farlo, se lui è felice di vivere a quel modo?
Dovrebbe forse sacrificare la sua felicità per fare contenta te...?
No, seriamente... chieditelo

Cosa devo fare?

Magari chiarirti le idee su cosa vuol dire amare veramente qualcuno...?

Ed anche su cosa vuoi davvero da una relazione, e che tipo di partner desideri.
Potresti scoprire che non è quello che hai; il che ovviamente ti metterebbe in crisi, perché implicherebbe prendersi la responsabilità di andarti a trovare quello che davvero vuoi (mentre è tanto più comodo dirsi "Ti amo... però diventa un altro").

Navigator63 ti ha dato uno spunto buono su cui riflettere, però non facciamola nemmeno troppo tragica: siete insieme da due anni e magari l'idealizzazione iniziale è finita. Capita che certe volte si dica "certo che questa caratteristica della persona che amo, che inizialmente non avevo notato o a cui non avevo dato peso, proprio non mi piace". Però è opportuno che il problema venga affrontato (anche con se stessi se necessario) e che rientri. Non conosciamo la tua storia quindi prendiamo per buone le tue parole: lo ami e ti sei accorta che questa caratteristica non è il massimo. E va beh, pazienza. Se lo ami come dici sarai anche in grado di accettare ciò

Bisognerebbe capire anche cosa intendi tu per "essere adulti".
Quello che vedo io è solo uno stile di vita, tra i tanti che esistono.
C'è chi ha delle priorità e chi ne ha altre.

Ringrazio tutti per i pareri dati
Sono cosciente che una persona viene scelta ed amata per determinati motivi e che non è giusto avere aspettative diverse nel tempo, tuttavia penso che "essere adulti" sia anche lavarsi le mutande da soli ed assumersi qualche responsabilità senza una madre o compagna alle spalle che vede e provvede.
Quando parlo di atteggiamento adolescente parlo di questo, della svogliatezza nel capire che non si è autosufficienti e responsabili solo perché si ha un lavoro, ma che bisogna avere anche una maturità tale da riuscire a provvedere a se stessi a partire dalle piccole cose fino a quelle più grandi, se sussistono.
Non lo definirei "stile di vita" perché non è una questione di interessi, altrimenti avrei eventuali difficoltà, semmai lo fossero, diverse e di entità probabilmente minore. Qui non so come comportarmi con una persona che di questioni di prima necessità (cibo, panni sporchi, spese, mutuo, ecc) non se ne occupa ne preoccupa..
Figuriamoci intavolare discorsi di prospettive/problematiche quotidiane o future..

Io vivo da solo, faccio lavatrici, faccio le pulizie, lavoro e pago bollette spese condominiali e tutto il resto. ecc ecc.
Però non mi è mai piaciuta l'idea di farmi una famiglia in senso tradizionale del termine, con figli e tutto.

Se il tuo compagno fosse così ti piacerebbe?
Oppure non ti interessa che si lavi le mutande, ma solo che faccia figli?

Cmq , va be', i dettagli son stupidate. Non perdere tempo a rispodnermi. L'importante è ciò che ti ha risposto Navigator.


Germano

ciao Germano,

Chi ha parlato di figli?
Tu dici: "Io vivo da solo, faccio lavatrici, faccio le pulizie, lavoro e pago bollette spese condominiali e tutto il resto. ecc ecc.", lui queste cose non le fa. Capisci la mia difficoltà?
Non sto parlando di matrimonio o figli, sto parlando che mi sento una madre che deve occuparsi di un figlio, e che non so come svegliarlo da questa favola.

Mary777 ha scritto:penso che "essere adulti" sia anche lavarsi le mutande da soli ed assumersi qualche responsabilità senza una madre o compagna alle spalle che vede e provvede.

Quello che scrivi è ragionevole...

Però stai cmq dicendo "Lui è sbagliato, dovrebbe essere diverso, dovrebbe essere come dico io".
E ti capisco anche...
Però cmq il fatto resta che lui è così, probab. a lui va bene così, quindi che vuoi fare?

Fare le prediche e mettersi in una posizione paternalistica non cambierà i fatti.
Quindi cosa preferisci fare?
Lamentarti o decidere che tipo di uomo vuoi con te?

PS: Tieni conto che spesso, lamentarsi di qualcuno è un modo per non affrontare un cambiamento che temiamo. It's a blame game, uno scaricabarile.