C'è stato un periodo, tutto quello relativo alla mia adolescenza, durante il quale fingevo con me stessa di essere eterosessuale e frequentavo dei ragazzi. Ma anni fa ho smesso di farlo, in quanto ero stanca di fingere, stanca di passare del tempo con persone per le quali non provavo assolutamente nulla solo per sentirmi etero, uguale agli altri. I sentimenti non arrivavano mai, ed io speravo invano. Mai provato nulla per i ragazzi, mai stata male per uno di loro. Per questo mi sentivo invincibile, perché quando ci lasciavamo, io non soffrivo mai. Avevo un discreto successo con i ragazzi, perché mai con le ragazze sarebbe dovuto essere diverso? Così ho smesso di fingere, mi sono dichiarata con tutti e ho iniziato ad accettare che amo le donne. Amo tutto di loro, e non mi vergogno di ammettere di essere lesbica: è ciò che sono, non devo vergognarmene, non è una scelta, e non c'è niente da accettare, è semplicemente così. Non è questo che mi fa soffrire, non è l'essere lesbica, ma cosa comporta l'essere lesbica.. da quando ho iniziato ad avere le prime esperienze con le ragazze, nell'80% dei casi sono stata lasciata. Non parlerei di rifiuti (tendenzialmente, ma ci sono stati anche quelli) in quanto è più un lasciarmi o bidonarmi dopo una frequentazione.. ho iniziato ad amare, mi sono innamorata per la prima volta della mia prima ragazza e mi sembrava di toccare il cielo da quanto ero felice. Ero finalmente innamorata di una ragazza e felice con lei. Dopo pochi mesi, mi ha lasciata perché non mi amava. Ero a pezzi, ma dopo qualche tempo mi sono ripresa, seppur soffrendo tanto (ancora non immaginavo che sarebbe sempre stato cosi). Ho avuto altre relazioni e sono stata lasciata anche da loro, seppur per motivazioni diverse. Ho sofferto tanto anche in questi casi. Dopodiché ho avuto varie frequentazioni ma è sempre finita, o quasi sempre, per scelta loro. Le motivazioni solitamente sono queste: o danno la colpa al mio carattere troppo ''morbido'' e al mio essere troppo buona con loro (a quanto pare alcune prediligono essere trattate male, bah), o non si riescono ad accettare, o si vergognano di dirlo ai genitori/ farsi vedere con una donna, o semplicemente spariscono senza darmi alcuna motivazione (questa va per la maggiore).
Io vi giuro che con i ragazzi non ho mai avuto nessuno di questi problemi, anche perché non c'è niente da accettare nell'essere etero, è socialmente accettata come cosa. Mai stata trattata così da un ragazzo. Non capisco perché essendo lesbica devo avere questa situazione tremenda con le donne (e vi giuro che dopo tanti anni è difficile parlare di sfiga, a me sembra più destino). Non capisco e sto iniziando a farmi tante domande: magari non è la mia strada. Gli uomini non mi attraggono minimamente, però forse nemmeno le donne sono il mio destino, evidentemente.. magari devo semplicemente rimanere sola. Credo molto in Dio (non sono assolutamente cattolica, sarebbe un paradosso visto il mio orientamento sessuale) però sono credente e penso che ci sia un motivo se non fa altro che andarmi male con le donne. Ripeto, non significa che la mia strada sono gli uomini perché so per certo che non è così. Ma sono così stanca di soffrire per delle ragazze, vi giuro che ormai le vedo come le sirene di Ulisse.. ho completamente perso tutta la stima in me stessa e sono così stanca di soffrire.
Voi cosa ne pensate?