Dubbi sulla mia relazione

Buongiorno, provo a riassumere il tutto.
Sto da circa 4 anni con una ragazza che ha 3 anni di differenza con me (27 io, 24 lei).
Ad inizio ottobre parte per una esperienza Erasmus in Francia e da allora causa Covid non ci siamo potuti vedere.
La prima parte dell'Erasmus è stata, a suo dire, abbastanza noiosa poiché date le chiusure ha potuto fare poco, la seconda parte è più interessante poiché hanno man mano aperto e sono arrivati nuovi studenti durante il 2o semestre.
Da metà febbraio/inizio Marzo in poi la mia ragazza ha iniziato ad uscire spesso, ad andare in giro per feste e via così, conseguenza è che abbiamo potuto parlare e sentirci poco, quindi io mi sono sentito un po "abbandonato" e ciò ha portato ad un aumento dell'ansia che ha causato un litigio tra me e lei, dopo una discussione le ho detto di non volerla più nella mia vita salvo poi "tornare sui miei passi" e spiegarle che era tutto causato dalla rabbia del momento, tuttavia lei l'ha presa a male ed ha detto di volere del tempo per riflettere su quanto appena accaduto. (siamo a fine marzo)
Dopo 2 giorni mi chiama e mi dice che lei lì sta bene e che non sa se è per "la situazione" o perché davvero sta bene da sola e quindi decide di interrompere lei, io riesco a convincerla a ritagliarci uno spazio per noi ogni giorno per vedere come va, lei accetta e per una settimana andiamo avanti così, a fine settimana mi chiama e mi dice che non ce la fa e che preferisce stare da sola.
Seguono 4 giorni in cui non ci sentiamo, al giovedì sera mi richiama e mi dice che vuole tornare in Italia per parlarmi, al mio rifiuto di volerla sentire o vedere mi dice che nella peggiore delle ipotesi si piazza nel gabbiotto con il portiere fin quando non scendo giù.
Passano altri due giorni e mi richiama dicendomi che senza me si sente senza un pezzo del suo cuore, da allora (siamo a metà Aprile) le cose sono oggettivamente migliorate, ci sentiamo spesso, mi chiama a cadenza quotidiana, mi rende partecipe delle cose che fa, dice che le manco, che mi ama e via dicendo, quando le sembro giù di morale cerca di "mettermi a mio agio".
Il problema è che si è generata da parte mia un'ansia mai provata prima(e per questo sono in cura da uno psicologo), ho paura di perderla, ho paura che siano "solo parole" , ho paura che quando tornerà le cose tra noi andranno male, analizzo ogni cosa che mi dice alla ricerca di eventuali "secondi sensi" e mi sto logorando dentro.
PS: ci tengo a precisare che in tutta questa storia non c'entrano altri ragazzi conosciuti o altre ragazze conosciute.
Secondo voi come posso uscirne da questa situazione?
Sto da circa 4 anni con una ragazza che ha 3 anni di differenza con me (27 io, 24 lei).
Ad inizio ottobre parte per una esperienza Erasmus in Francia e da allora causa Covid non ci siamo potuti vedere.
La prima parte dell'Erasmus è stata, a suo dire, abbastanza noiosa poiché date le chiusure ha potuto fare poco, la seconda parte è più interessante poiché hanno man mano aperto e sono arrivati nuovi studenti durante il 2o semestre.
Da metà febbraio/inizio Marzo in poi la mia ragazza ha iniziato ad uscire spesso, ad andare in giro per feste e via così, conseguenza è che abbiamo potuto parlare e sentirci poco, quindi io mi sono sentito un po "abbandonato" e ciò ha portato ad un aumento dell'ansia che ha causato un litigio tra me e lei, dopo una discussione le ho detto di non volerla più nella mia vita salvo poi "tornare sui miei passi" e spiegarle che era tutto causato dalla rabbia del momento, tuttavia lei l'ha presa a male ed ha detto di volere del tempo per riflettere su quanto appena accaduto. (siamo a fine marzo)
Dopo 2 giorni mi chiama e mi dice che lei lì sta bene e che non sa se è per "la situazione" o perché davvero sta bene da sola e quindi decide di interrompere lei, io riesco a convincerla a ritagliarci uno spazio per noi ogni giorno per vedere come va, lei accetta e per una settimana andiamo avanti così, a fine settimana mi chiama e mi dice che non ce la fa e che preferisce stare da sola.
Seguono 4 giorni in cui non ci sentiamo, al giovedì sera mi richiama e mi dice che vuole tornare in Italia per parlarmi, al mio rifiuto di volerla sentire o vedere mi dice che nella peggiore delle ipotesi si piazza nel gabbiotto con il portiere fin quando non scendo giù.
Passano altri due giorni e mi richiama dicendomi che senza me si sente senza un pezzo del suo cuore, da allora (siamo a metà Aprile) le cose sono oggettivamente migliorate, ci sentiamo spesso, mi chiama a cadenza quotidiana, mi rende partecipe delle cose che fa, dice che le manco, che mi ama e via dicendo, quando le sembro giù di morale cerca di "mettermi a mio agio".
Il problema è che si è generata da parte mia un'ansia mai provata prima(e per questo sono in cura da uno psicologo), ho paura di perderla, ho paura che siano "solo parole" , ho paura che quando tornerà le cose tra noi andranno male, analizzo ogni cosa che mi dice alla ricerca di eventuali "secondi sensi" e mi sto logorando dentro.
PS: ci tengo a precisare che in tutta questa storia non c'entrano altri ragazzi conosciuti o altre ragazze conosciute.
Secondo voi come posso uscirne da questa situazione?