Paranoia o sesto senso?

Perché sono terrorizzata all’idea di essere presa in giro? Cosa c’è che non va in me? Qualcuno di voi potrebbe pensare che sono stata manipolata o delusa in passato, ma in realtà non è così. Non riesco a credere a mezza parola positiva mi venga detta, mi rovino i bei momenti, mi saboto da sola i rapporti, aggredisco verbalmente prima di essere aggredita, mi faccio odiare prima che le persone possano darmi un motivo per odiare loro. Non ho mai avuto una vera e propria relazione, forse perché non mi sentivo di volermi affezionare ma ora mi sto sentendo con un ragazzo. Quest’ultimo mi piace perché noto in lui qualche comportamento che riconosco come mio. Purtroppo anche quelli più tossici. Non gli sto dando modo di capire esplicitamente che sono palesemente interessata a conoscerlo di più, ma credo lo abbia intuito perché la nostra mente rotta sembra lavorare in simbiosi. Solo che io non riesco a comprendere cosa sia veritiero e cosa no. Se il mio cervello sta cercando di farmi vedere tutto grigio, o davvero il mio sesto senso abbia ragione. Vorrei godermi il momento, ma appena sto bene con lui scatta in me un pensiero intrusivo che mi convince voglia solo usarmi, unisco i punti, analizzo ogni singola cosa e inizio ad andare in ansia. Lo tratto male, mi allontano, lo mando fuori pista. Non riconosco se sono una persona paranoica o una intelligente da capire che mi scrive per un vantaggio personale. Vorrei allontanarmi, ma non so se è giusto. Una piccola parte di me pensa di potersi prendere la libertà di includerlo nel mio piccolo mondo fatto di instabilità di disordine, l’altra è convinta io possa finire col farmi solo del male. Voglio rischiare, perché so badare a me stessa, so quel che faccio. Ma allo stesso tempo lo vedo come un possibile nemico. Ho paura di scoprire io sia solo
uno dei suoi tanti sfoghi. Quando sto male mi dice di trovarmi una valvola di sfogo, come lui fa col sesso. Io temo di essere la sua valvola di sfogo. Non voglio essere solo questo, e penso lui lo sappia. Dovrei impegnarmi a farglielo capire e conoscerlo meglio? O allontanarmi finché sono in tempo? Il problema è che lui nel suo piccolo mi rispetta, o almeno dal vivo. In chat enfatizziamo tutto portandolo agli estremi per scherzare. Ma da vicino è diverso. Non mi ha nemmeno baciato alla prima uscita perché ha percepito fosse troppo presto. Riconosco di interessargli, me lo ha fatto capire. Ora non mi chiede di rivederlo e mi ha risposto “sarebbe pericoloso per te, poi ti spiego più avanti perché”. Mi sembra un enorme puttanata. E a scriverlo mi rendo ancora più conto di quanto sia ridicola come giustificazione.
Non ci sto capendo nulla, queste cose non fanno per me. Vorrei solo entrare nella sua testa per 5 secondi e capire realmente di potermi fidare. Da sola non riesco, c’è una vocina che mi ripete imperterrita di dover scappare. Ma non posso far così sempre, devo buttarmi prima o poi giusto?
Dopotutto, non mi è mai piaciuto reclamare attenzioni da nessuno. Persino da piccola, quando probabilmente ne avrei avuto bisogno, o almeno le desideravo da parte della mia famiglia. Ho sempre pensato, che cercare di ricoprirsi di affetto fosse da stupidi, da persone deboli. E tra tutti gli appellativi negativi che mi attribuisco da sola, l'essere fragile non è uno di questi. In conclusione, non ho scelto io di ricevere determinate considerazioni da parte sua.
Malgrado il mio carattere decisamente poco incline alle relazioni umane, un piccolo invisibile granello della mia coscienza, pensa che questo ragazzo si meriti un'occasione, immaginavo fosse scorretto odiarlo in partenza, poiché mi stava convincendo che,
per una volta, non c'era il bisogno di costruire un muro tra me e le persone. Che pensiero azzardato, giusto?
Eppure riconosco che se le mie sensazioni negative abbiano ragione, non me lo perdonerò mai.
Scusate lo sfogo, sento di voler vomitare fuori tutti i miei pensieri o finirò con l’impazzire. Spero non ci siano errori grammaticali e mi sia spiegata di un minimo. Non so a chi fare riferimento perché odio ammettere agli altri come mi sento. Ma necessito un opinione sincera.
uno dei suoi tanti sfoghi. Quando sto male mi dice di trovarmi una valvola di sfogo, come lui fa col sesso. Io temo di essere la sua valvola di sfogo. Non voglio essere solo questo, e penso lui lo sappia. Dovrei impegnarmi a farglielo capire e conoscerlo meglio? O allontanarmi finché sono in tempo? Il problema è che lui nel suo piccolo mi rispetta, o almeno dal vivo. In chat enfatizziamo tutto portandolo agli estremi per scherzare. Ma da vicino è diverso. Non mi ha nemmeno baciato alla prima uscita perché ha percepito fosse troppo presto. Riconosco di interessargli, me lo ha fatto capire. Ora non mi chiede di rivederlo e mi ha risposto “sarebbe pericoloso per te, poi ti spiego più avanti perché”. Mi sembra un enorme puttanata. E a scriverlo mi rendo ancora più conto di quanto sia ridicola come giustificazione.
Non ci sto capendo nulla, queste cose non fanno per me. Vorrei solo entrare nella sua testa per 5 secondi e capire realmente di potermi fidare. Da sola non riesco, c’è una vocina che mi ripete imperterrita di dover scappare. Ma non posso far così sempre, devo buttarmi prima o poi giusto?
Dopotutto, non mi è mai piaciuto reclamare attenzioni da nessuno. Persino da piccola, quando probabilmente ne avrei avuto bisogno, o almeno le desideravo da parte della mia famiglia. Ho sempre pensato, che cercare di ricoprirsi di affetto fosse da stupidi, da persone deboli. E tra tutti gli appellativi negativi che mi attribuisco da sola, l'essere fragile non è uno di questi. In conclusione, non ho scelto io di ricevere determinate considerazioni da parte sua.
Malgrado il mio carattere decisamente poco incline alle relazioni umane, un piccolo invisibile granello della mia coscienza, pensa che questo ragazzo si meriti un'occasione, immaginavo fosse scorretto odiarlo in partenza, poiché mi stava convincendo che,
per una volta, non c'era il bisogno di costruire un muro tra me e le persone. Che pensiero azzardato, giusto?
Eppure riconosco che se le mie sensazioni negative abbiano ragione, non me lo perdonerò mai.
Scusate lo sfogo, sento di voler vomitare fuori tutti i miei pensieri o finirò con l’impazzire. Spero non ci siano errori grammaticali e mi sia spiegata di un minimo. Non so a chi fare riferimento perché odio ammettere agli altri come mi sento. Ma necessito un opinione sincera.