Ovviamente il titolo è provocatorio. Conosco tante persone che vivono felicemente una relazione monogama.
Il riferimento è a ciò che mi circonda in prima persona. Ultimamente mi sembra di vivere in una bizzarra realtà parallela.
Quando decido di instaurare un rapporto con l'altro stesso, sono la tipica persona che intende iniziare una frequentazione per poi capire dove si stia andando insieme, se verso una conoscenza, un'amicizia o qualcosa di più. Il tutto a seconda dell'affinità/complementarietà e a seconda di cosa inizio a sentire dentro, dei pensieri che faccio la sera prima di addormentarmi, i sogni, al mattino appena penso a cosa vorrei fare e con chi vorrei stare lungo la giornata. E' così che si è sviluppata la storia d'amore più importante che abbia avuto la fortuna di vivere per oltre tre anni. Magari sono io a vivere fuori dal mondo, ma mi sembra un comportamento normale.
A partire da alcuni mesi (dopo il clamoroso fallimento del mio ultimo fidanzamento), sono entrato in contatto con diverse ragazze; con la prima è iniziata una frequentazione con sempre più coinvolgimento emotivo, e dopo un po' di incontri mi ha detto chiaramente che non intende 'fermarsi' dentro un rapporto e che vuole fare le sue esperienze. 'Bene', le dico, e siamo rimasti grandi amici. Tempo dopo ho conosciuto un'altra ragazza interessante e lei è stata ancor più precoce nel dirmi che non è 'strettamente monogama' e che non pensa minimamente a formare una coppia. 'Va bene', dico a me stesso, 'sono contento me l'abbia detto fin da subito così posso continuare per la mia strada'. L'altra sera mi metto a chattare con un'altra ragazza, c'è un grande affiatamento, le do la buonanotte e lei mi fa: 'un'ultima cosa: sono poligama. Non ti crea problemi, vero?' lì ho iniziato come a sospettare di essere vittima di un gigantesco complotto. Dulcis in fundo: un mio amico viene ad annunciarmi del suo fidanzamento bello fresco fresco. E io mi sento ancora di più su una realtà parallela, dove il problema non è non avere contatti con l'altro sesso e interesse da parte delle ragazze, ma impossibilità a trovare qualcuno che voglia costruire qualcosa, camminare insieme verso un progetto, non tirare su un rapporto a scadenza.
E' questione di sfiga? E' questione dei tempi? Non lo so. Forse qualcuno può provare a buttare lì una teoria. Resta il fatto che mi sento sempre più ai margini: non ho più voglia di perdere tempo dietro ad avventure, scappatelle, cose che durano il tempo di una stagione e lasciano soltanto ricordi. E intanto sembra che molte persone riescano, con banalità, a realizzare questo che per me sta diventando sempre di più un sogno. Sono amareggiato. Dovunque vada vedo coppie e coppiette, mentre io torno a casa da solo. E anche quando ultimamente non ci sono tornato da solo era insieme a gente che voleva starci per un po', non, idealmente, per sempre. E a casa fa sempre più freddo.