Allontanarsi prima di essere essere feriti?

Credo la mia vita sia caratterizzata da un infinito ciclo di relazioni sbagliate. Come se il karma abbia deciso di presentarmi solo persone disoneste che mi siano da lezione per imparare qualcosa. Ho il timore stia iniziando un nuovo loop.
Mi ero ripresa da non molto da quello precedente, non voglio inizi tutto da capo.
Sempre la stessa trama: conosco qualcuno e mi accorgo possa essere un potenziale nemico per l’armatura che mi sono costruita in questi anni, decido di prendermi la libertà di inserirlo nel mio piccolo mondo, mi lego a lui, e mi pento successivamente di averlo permesso.
Eppure so bene che sono cose che non posso controllare, ed è proprio questo che mi manda in ansia, essere consapevole di non poter padroneggiare il flusso degli eventi.
L’unica soluzione é quella di godersi le situazioni così come vengono, senza rifletterci troppo. Senza pensare costantemente che la fregatura sia dietro l’angolo.
In realtà se ci rifletto, non ho paura che qualcosa finisca. Ho paura di scoprire che non sia mai accaduta nella maniera in cui l’ho concepita io. Certo, perdere una persona è spiacevole, ma aprire gli occhi e comprendere che non è mai stata tua e tutto ciò che sentivi era uno stupido gioco illusionista, è persino peggio.
Un’altra fase del loop che non sopporto, è quella di tentare di cancellare completamente i ricordi associati a quella persona. Fortunatamente impiego una settimana o due, perché insomma, non ho mai avuto niente di così serio a livello di relazioni umane, quindi questo gioca a mio favore.
Però nonostante ciò, odio la me stremata che cerca di raccogliere tutti i pezzi infranti, perché poi inizia ad inacidirsi ancora di più fino al rendersi completamente apatica. Apatica da qualsiasi stimolo esterno, capace di atti impulsivi che possono causare il suo malessere ed eventualmente quello di altri.
La cosa che mi fa ridere è che questa volta, se non sarò io a rovinare le cose, e se non sarà lui a rivelarsi una delusione, il susseguirsi dei prossimi eventi già hanno deciso per me. Deve trasferirsi in America fra un paio di mesi, é già tutto stabilito. Una parte di me spera possa andare tutto storto prima della sua partenza, così sarò sollevata a lasciarlo andare.
Prima che voi possiate giudicare i miei pensieri incasinati devo premettere di avere un disturbo borderline di personalità, o almeno così deduce la mia psicologa. E che soprattutto queste tipo di sensazioni sono sempre soggettive, quello che può essere rilevante per me, potrebbe essere futile per qualcun’altro e viceversa.
Mi ero ripresa da non molto da quello precedente, non voglio inizi tutto da capo.
Sempre la stessa trama: conosco qualcuno e mi accorgo possa essere un potenziale nemico per l’armatura che mi sono costruita in questi anni, decido di prendermi la libertà di inserirlo nel mio piccolo mondo, mi lego a lui, e mi pento successivamente di averlo permesso.
Eppure so bene che sono cose che non posso controllare, ed è proprio questo che mi manda in ansia, essere consapevole di non poter padroneggiare il flusso degli eventi.
L’unica soluzione é quella di godersi le situazioni così come vengono, senza rifletterci troppo. Senza pensare costantemente che la fregatura sia dietro l’angolo.
In realtà se ci rifletto, non ho paura che qualcosa finisca. Ho paura di scoprire che non sia mai accaduta nella maniera in cui l’ho concepita io. Certo, perdere una persona è spiacevole, ma aprire gli occhi e comprendere che non è mai stata tua e tutto ciò che sentivi era uno stupido gioco illusionista, è persino peggio.
Un’altra fase del loop che non sopporto, è quella di tentare di cancellare completamente i ricordi associati a quella persona. Fortunatamente impiego una settimana o due, perché insomma, non ho mai avuto niente di così serio a livello di relazioni umane, quindi questo gioca a mio favore.
Però nonostante ciò, odio la me stremata che cerca di raccogliere tutti i pezzi infranti, perché poi inizia ad inacidirsi ancora di più fino al rendersi completamente apatica. Apatica da qualsiasi stimolo esterno, capace di atti impulsivi che possono causare il suo malessere ed eventualmente quello di altri.
La cosa che mi fa ridere è che questa volta, se non sarò io a rovinare le cose, e se non sarà lui a rivelarsi una delusione, il susseguirsi dei prossimi eventi già hanno deciso per me. Deve trasferirsi in America fra un paio di mesi, é già tutto stabilito. Una parte di me spera possa andare tutto storto prima della sua partenza, così sarò sollevata a lasciarlo andare.
Prima che voi possiate giudicare i miei pensieri incasinati devo premettere di avere un disturbo borderline di personalità, o almeno così deduce la mia psicologa. E che soprattutto queste tipo di sensazioni sono sempre soggettive, quello che può essere rilevante per me, potrebbe essere futile per qualcun’altro e viceversa.