Il cattolicesimo è deleterio?

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Il cattolicesimo è deleterio?

Messaggioda Massimiliano89 » 27/04/2022, 15:57



Cosa ne pensate del pensiero cattolico avverso alla poligamia, agli atti impuri, al divorzio, alla cannabis ecc.?
Io credo che i cattolici dormano un po' in piedi da questo punto di vista.
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Massimiliano89
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Messaggioda Eliminato » 27/04/2022, 21:38



Diciamo che, sulle "opinioni forti" che a volte si rischia di avere quando si è "ferventi religiosi", è inutile pronunciarmi perché non mi va di aprire poi una diatriba troppo sentita da parte di ogni fazione.

Uso il termine "rischiare" perché, spesso ho notato, si insiste a voler imporre il proprio parere sugli altri e a tutti i costi, quando la nostra viene definita società laica per un motivo. :cry:

Tu (generico) hai una determinata fede e vuoi seguire il tuo culto? Molto felici per te: affidati eventualmente agli esperti religiosi o ai testi sacri, ma lascia semplicemente in pace chi non ha il tuo stesso credo. Alla buona, appunto, ci penserà Dio a stabilire chi sbaglia in Terra davvero e chi no. Ammesso ci siano, delle divinità...

Ad ogni modo penso ognuno debba seguire il proprio Dio o non seguirne affatto, se si è agnostici o atei. Di conseguenza, tutti devono essere liberi di avere la visione che sentono più affine alla propria persona (si parla di "scelte" ma, per me, più che altro si segue quel che si sente) e chi sono io per...?

Personalmente, poi, ritengo che una divinità soprannaturale / onnisciente / onnipotente / infinita, che si presume ci abbia creato, sia un Essere di Amore Eterno. Quindi non capisco come un Dio (o più divinità anche) possa sentirsi offeso od oltraggiato come un bambino capriccioso e irascibile perché i suoi figli (figli che ha creato lui in quel modo e sapeva già tutto a monte) avrebbero deciso di legalizzare la cannabis, vivere delle relazioni di un certo tipo, divorziare dai propri partner o legalizzare l'eutanasia e il suicidio assistito.

Il mio scritto non ha finalità di polemica, ci tengo a specificarlo. :hi:
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Messaggioda Riccardina » 27/04/2022, 21:42



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Messaggioda FabFi » 27/04/2022, 23:48



roba ormai superata , quasi antica
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Messaggioda VeraVita » 28/04/2022, 11:07



Massimiliano89 ha scritto:Cosa ne pensate del pensiero cattolico avverso alla poligamia, agli atti impuri, al divorzio, alla cannabis ecc.?
Io credo che i cattolici dormano un po' in piedi da questo punto di vista.


Penso, semplice, che alcune cose siano giuste e altre no. A volte mi chiedo, però, se chi parla abbia veramente letto la Bibbia o si basi semplicemente su un sentito dire. Se ci si è interrogati ed informati su cosa è la religione. Inoltre, penso che se non ci sta bene la religione che professano si può cambiare con un'altra ci sono tante altre belle religioni.
Personalmente, penso, che la poligamia sia sbagliata. Nel senso che io ho un partner e lui mi tradisce. La coppia è sacra, secondo me. Non intendo poligamia chi dopo tanti anni si lascia. O, destinati, ad avere più di un'amore. Su questo argomento penso semplicemente che ognuno è libero di scegliere e di interpretare le cose come meglio credo. Dato certo è che nella vita si cambia, pur rimanendo sè stessi. L'importante è stabilire chi si è. Io sulle droghe in generale non sono mai stata favorevole, con tutto che alcune droghe vengono usate in medicina per curare le persone. Ecco, le darei solo a chi davvero ne ha bisogno. Anch'io ho voluto dire la mia, senza accendere polemiche!
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VeraVita
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Il cattolicesimo è deleterio?

Messaggioda hiraeth- » 02/05/2022, 16:28



Volevo approfittarne per esprimere la mia opinione più in generale. Non è collegata ai temi d'apertura del topic. Mi scuso per il quasi off topic.
Non voglio offendere nessun credente col mio pensiero e preciso che si tratta esclusivamente della mia visione personale.

Ho spesso la sensazione, ripeto che si tratta solo del mio sentire, che venga posta troppa enfasi sull'aldilà da parte del cristianesimo, a scapito delle gioie della vita che stiamo vivendo, che infine è descritta, tutto sommato, come una valle di lacrime o quasi.
Se proprio devo scegliere, mi sento affine alle religioni che integrano l'esperienza sensoriale nel percorso di evoluzione spirituale dell'individuo e non classificano il mondo tangibile come "un riflesso di" qualcosa di più grande. O se lo fanno, che danno comunque piena dignità e ragione d'essere al nostro incantevole, bellissimo mondo e all'altrettanto complessa, bellissima condizione umana. (Non uccidetemi per favore :shy: so che molti maledicono di essere qui e di essere nei propri panni. Ma è un discorso profondo a mio avviso; lotto contro queste sensazioni anch'io da tutta la vita comunque, malgrado le affermazioni appena fatte. Sono vere entrambe le cose.)
Sono altresì convinta che tutte le religioni del mondo condannino cattiveria, crudeltà, perversione e simili. E se vengono male interpretate, è per via dell'ignoranza e delle cattive qualità che cercano di combattere, non perché sono loro intrinsecamente malvagie.
Detto ciò, comunque, non riesco ad aderire pienamente a nessuna religione tra le proposte principali, e penso non ci riuscirò mai. Non mi sento a mio agio nel mondo dei vari culti, preferisco una dimensione della spiritualità molto più personale. Proprio il movimento religioso in quanto istituzione mi lascia scettica, di qualsiasi fede (magari potrei simpatizzare con qualche culto misconosciuto e non mainstream :shy: ), ma è una sensazione mia. Il panteismo penso sia una delle correnti che mi fa più simpatia.
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hiraeth-
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Il cattolicesimo è deleterio?

Messaggioda Navigator63 » 15/05/2022, 1:58



Massimiliano89 ha scritto:Cosa ne pensate del pensiero cattolico avverso alla poligamia, agli atti impuri, al divorzio, alla cannabis ecc.?

Il cattolicesimo, come un po' tutte le religioni in generale (anche escludendo gli estremismi fanatici), è tendenzialmente reazionario e conservatore, quindi rimane "indietro" rispetto allo spirito del tempo corrente (a volte di decenni, a volte di secoli...).
Vedi l'avversione all'omosessualità, quando ormai in tutte le nazioni occidentali (e non solo) la maggioranza delle persone è indifferente o favorevole, o al divorzio (che sarebbe impensabile proibire oggi), ecc.

Un problema è che le persone fortemente religiose sono spesso una minoranza, che però cerca di controllare il comportamento della maggioranza - e non di rado ci riesce.
Vedi il caso attuale dell'aborto in USA, in cui la Corte Suprema potrebbe invalidare la sentenza Roe v Wade (che stabilì il diritto all'aborto ormai 50 anni fa): solo una minoranza di americani (circa 20%) è nettamente a favore del divieto di abortire, però esercita una pressione sproprorzionata.

In questo, come in molti altri temi, la Chiesa dimostra di essere "fuori dal tempo", e non rappresentativa delle persone in generale. Uno dei motivi per cui è sempre meno rilevante, ed inesorabilmente diventa sempre più marginale nella vita delle persone (persino in un Paese come l'Italia, ma non solo).
Anche un Papa per molti versi moderno come Francesco, su alcuni temi risulta gravemente "indietro".

Di questo passo, entro alcuni secoli la Chiesa sparirà dalla vita delle persone, o si ridurrà ad una setta marginale. Come è già successo ad altre religioni che non si sono evolute.
Ironicamente, anche le religioni sono soggette alla "legge" darwiniana: chi non si adatta soccombe :D

IMHO, la Chiesa farebbe meglio a diffondere gli insegnamenti del Cristo (che, AFAIK, non ha mai parlato contro gli omosessuali, o di altri temi che sono sorti in seguito), che rimangono tuttora validi, e ad occuparsi meno di cosa fanno le persone nelle proprie vite private. L'avversione religiosa verso la sessualità è semplicemente ridicola (sintomo di nevrosi, non di spiritualità).
Purtroppo spesso i cristiani sono proprio quelli che più si comportano diversamente da Cristo :mmm2:

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Messaggioda Penna » 15/05/2022, 10:20



Topic interessante ma non sono del tutto d'accordo su alcuni pensieri legittimamente espressi:

- darwinismo e religione: sicuramente le religioni hanno una loro vita e un loro ciclo, dubito però che il cristianesimo possa davvero scomparire, per lo meno nel breve periodo (cioè qualche secolo) perché nei due millenni passati fino ad ora, ha in realtà mostrato una grande capacità di adattamento e cambiamento. E' vero quel che diceva Gandhi, ma bisogna considerare che il cristianesimo delle sette cattoliche legate a Gesù non era una religione adattabile all'Impero Romano, potere allora globale e aspirante all'universalismo come lo era la stessa religione cristiana. Tanto per fare un esempio, ai tempi di Gesù esistevano delle sacerdotesse, cosa inconciliabile con il predominio sociale allora riservato all'uomo. Si sa che S. Paolo ha contribuito a dettare determinati cambiamenti che hanno avuto la funzione di rendere la religione cristiana conciliabile con i modelli di società allora vigenti, e questo ne ha fatto la fortuna. D'altra parte il Cristianesimo è ulteriormente cambiato con il Concilio Vaticano II (che ancora adesso vanta diverse opposizioni tra i più conservatori) ed è una religione fortemente dominante in America Latina (circa 90% di fedeli). In Europa ha perso il ruolo di guida della società con la laicizzazione, ma altrove non è così, e questo è un cambiamento relativamente recente (ovviamente rispetto ai tempi di vita della religione stessa).
Nel contesto americano i cristiani (non solo cattolici) hanno la forza per esercitare diverse pressioni a livello politico, in fondo c'è uno spirito puritano che non si è mai estinto e che in alcuni Stati della Federazione è più forte che altrove. Paradossalmente questo fattore è meno accentuato in Europa, dove ci interessiamo sempre meno a questo tipo di spiritualità, forse anche per un gusto e un interesse maggiore nei confronti dell' "esotico".

- Controllo della sessualità e dettami etico-sociali: tutte (o meglio quasi tutte) le religioni hanno la tendenza a voler regolamentare aspetti della vita sociale e sessuale, nessuna ci riesce davvero. Pensiamo al sesso prima del matrimonio: il Cristianesimo, teoricamente non lo tollera, eppure quanti cristiani seguono alla lettera questa norma? Pochissimi. Questo non li rende comunque esclusi dalla comunità cristiana poiché c'è sempre una differenza tra teoria e prassi. Ma questo accade in ogni aspetto della vita. Esempio stupido: chi è che rispetta sempre i limiti di velocità quando guida? Poche persone, almeno che non si piazzi un autovelox ci sono strade che hanno chiaramente un limite inferiore rispetto alla capacità della viabilità, eppure non succede nulla. In sostanza, scusate per l'esempio off topic, la prassi è sempre diversa dalla teoria e sono in poche le persone che seguono la "teoria cristiana" alla lettera (o meglio sono poche nel contesto occidentale). Sarebbe diverso se ci fosse una sanzione davvero efficace, ma poiché la Chiesa ha perso il suo potere temporale, o per lo meno lo ha perso rispetto al tempo in cui esisteva lo Stato Pontificio, la sanzione prevista solitamente non è un rinforzo tale da impedire l'adesione o la partecipazione al Cristianesimo. Riprendendo il parallelismo della viabilità che secondo me si adatta bene a spiegare differenze tra teoria e prassi: devo mantenere i 50 km orari su una strada deserta. C'è l'autovelox? Eseguo la teoria nella prassi. Non c'è l'autovelox? Faccio come mi pare. Nel cristianesimo: devo mantenermi vergine fino al matrimonio. Se non lo faccio cosa succede? Vengo arrestato? Vengo espulso dalla comunità cristiana? Vengo condannato alla pubblica derisione? No, al massimo dovrò dire tre ave maria se mi interessa confessarmi, e allora che me ne importa, non è una sanzione efficace tale da mutare il mio comportamento e non verrò comunque escluso dalla comunità religiosa, né scomunicato (ammesso che sia praticante e me ne importi qualcosa).

- Scomparsa delle religioni: difficilmente una religione scompare, cambia forma, magari radicalmente, viene assorbita: nell'induismo stesso c'è chi ormai celebra Gesù nel proprio pantheon, pur essendo una religione politeista, ramificata in tante filosofie e sotto-religioni e di tradizione molto diversa. Lo stesso politeismo è stato in realtà assorbito dal Cristianesimo, sia dal punto di vista delle festività, sia per quanto riguarda un pantheon variegato: divinità da una parte, santi dall'altra (sì ok, poi il Cristianesimo giustifica ciò con la dottrina del miracolo, ma in fondo la logica dietro è la stessa, il beato o il santo sono persone considerate dotate di grazia e sicuramente collocate nel paradiso).

- Perché il Cristianesimo sopravviverà (secondo me): perché di base, ognuno fa il cavolo che vuole. Divorziare, usare cannabis, fare sesso prima del matrimonio, essere poligami o poliamorosi, non sono comportamenti incompatibili con l'essere cristiani. Magari c'è un capo della chiesa che dice che lo sono, ma ai cristiani davvero importa? A molti sì, alla stragrande maggioranza, magari non praticante, no. Eppure si tratta comunque di una maggioranza battezzata, sposata secondo rito ecc...ecc... pur potendo essere una maggioranza non praticante, partecipa, seppur in modo minimo, alla vita religiosa che fa parte della quotidiana vita sociale (funerali, battesimi, matrimoni). Si può dire che si è cristiani se si partecipa del comandamento "ama il prossimo tuo come te stesso", che in linea teorica potrebbe essere apprezzato e condiviso da cristiani e non solo. Ciò fa sì che la religione sia malleabile a livello pratico, anche se nei principi mantiene una sua rigidità. Dunque ci sono innumerevoli persone che hanno un proprio cristianesimo. Alcuni, per esempio i conservatori, potrebbero vedere in ciò anche un'eresia, ma alla fine ognuno "se la canta e se la suona" pur rimanendo appartenente alla religione madre. Quante persone sentiamo dire: "io credo in Dio ma non nella Chiesa"? Sono persone che possiamo annoverare tra i cristiani? Magari non riconoscono l'importanza del capo della Chiesa, ma come si fa a escluderli dal computo dei cristiani se partecipano comunque alla vita cristiana in minima parte?

Personalmente mi ritengo ateo e, a dir la verità, quando sono solo, nei casi in cui mi arrabbio per qualcosa, non faccio fatica a elaborare le bestemmie più orribili, atroci e fantasiose (ovviamente devo essere da solo perché non voglio turbare la sensibilità di nessuno). Nonostante questo, partecipo anche io alla vita della comunità cattolica seppur in modo marginale: come? Ad esempio ai funerali. Uno potrebbe dire: ma allora non sei cristiano. Certamente non mi ritengo tale, ma se sono ad un funerale, partecipo alla liturgia e ciò comporta, banalmente, alzarsi quando tutti si alzano, scambiarsi il segno della pace quando tutti lo fanno e il vicino ti porge la mano, e sedersi quando ci si deve sedere. Questo fa sì che la religione cristiana continuerà ad avere un ruolo che scandisce momenti della vita di tutti. Poi sicuramente evolverà, sicuramente tra qualche millennio potrebbe essere soppiantata da un'altra, più probabilmente inglobata, però pensare ad una sua fine definitiva è davvero difficile. Si può certo pensare ad una sua perdita di peso, ma di nuovo: la Chiesa si adatta, e se perde peso in un posto X nel mondo, non è detto che non lo riacquisisca in un posto Y diverso.

Se consideriamo i dogmi, ciò che dice il Papa (non Francesco ma qualsiasi Papa in generale) e i settori più estremisti e conservatori (che sono presenti comunque in ogni religione e che aspirano ad una purezza che in realtà è sempre un'invenzione a posteriori) allora certo, ci verrebbe da dire che il Cristianesimo è rigido, non cambia e che sia deleterio, ma nella prassi le cose sono più malleabili rispetto alla teoria. Basta effettivamente considerare le parti più antiche e "oscurantiste" della Bibbia. Chi è che le segue oggi? Nemmeno la stessa Chiesa, eppure la Bibbia resta un libro sacro. Questo fa sì che la religione scompaia? No, magari a qualche conservatore fa girare un po' le scatole, magari qualcuno avrà il potere di fare pressioni politico-economiche in base a dettami vecchi e conservatori, certo, però poi alla fin fine, alla maggioranza, cosa importa? Consideriamo la religione cattolica come un impero religioso (essendo universalista lo è). E' chiaro che una religione che ha una tale diffusione, deve per forza essere diversa nei territori che la sposano. Ma questo concetto vale per tutte le religioni universaliste, vale per il Cristianesimo, vale per l'Islam (forse ben più variegato del Cristianesimo), vale perfino per la religione ebraica, per quanto quest'ultima conti una comunità di fedeli drasticamente minore.

- Alla domanda: il cristianesimo è deleterio? Boh, dipende da chi lo segue! Sarebbe sicuramente deleterio se avesse un potere temporale, capace cioè di imporre la propria teoria con sanzioni, ma finché le sanzioni sono: recita tre ave maria per farti perdonare, ma chi se ne frega?
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Messaggioda MyNameIS_Marco » 27/05/2022, 10:47



Per quel che mi riguarda la verità sta nel mezzo, capisco essere ancorati alle proprie idee…ma alcune sono proprio assurde …tipo la posizione della chiesa sull’omosessualità influenza il pensiero della massa e non poco …
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