da Penna » 15/05/2022, 10:20
Topic interessante ma non sono del tutto d'accordo su alcuni pensieri legittimamente espressi:
- darwinismo e religione: sicuramente le religioni hanno una loro vita e un loro ciclo, dubito però che il cristianesimo possa davvero scomparire, per lo meno nel breve periodo (cioè qualche secolo) perché nei due millenni passati fino ad ora, ha in realtà mostrato una grande capacità di adattamento e cambiamento. E' vero quel che diceva Gandhi, ma bisogna considerare che il cristianesimo delle sette cattoliche legate a Gesù non era una religione adattabile all'Impero Romano, potere allora globale e aspirante all'universalismo come lo era la stessa religione cristiana. Tanto per fare un esempio, ai tempi di Gesù esistevano delle sacerdotesse, cosa inconciliabile con il predominio sociale allora riservato all'uomo. Si sa che S. Paolo ha contribuito a dettare determinati cambiamenti che hanno avuto la funzione di rendere la religione cristiana conciliabile con i modelli di società allora vigenti, e questo ne ha fatto la fortuna. D'altra parte il Cristianesimo è ulteriormente cambiato con il Concilio Vaticano II (che ancora adesso vanta diverse opposizioni tra i più conservatori) ed è una religione fortemente dominante in America Latina (circa 90% di fedeli). In Europa ha perso il ruolo di guida della società con la laicizzazione, ma altrove non è così, e questo è un cambiamento relativamente recente (ovviamente rispetto ai tempi di vita della religione stessa).
Nel contesto americano i cristiani (non solo cattolici) hanno la forza per esercitare diverse pressioni a livello politico, in fondo c'è uno spirito puritano che non si è mai estinto e che in alcuni Stati della Federazione è più forte che altrove. Paradossalmente questo fattore è meno accentuato in Europa, dove ci interessiamo sempre meno a questo tipo di spiritualità, forse anche per un gusto e un interesse maggiore nei confronti dell' "esotico".
- Controllo della sessualità e dettami etico-sociali: tutte (o meglio quasi tutte) le religioni hanno la tendenza a voler regolamentare aspetti della vita sociale e sessuale, nessuna ci riesce davvero. Pensiamo al sesso prima del matrimonio: il Cristianesimo, teoricamente non lo tollera, eppure quanti cristiani seguono alla lettera questa norma? Pochissimi. Questo non li rende comunque esclusi dalla comunità cristiana poiché c'è sempre una differenza tra teoria e prassi. Ma questo accade in ogni aspetto della vita. Esempio stupido: chi è che rispetta sempre i limiti di velocità quando guida? Poche persone, almeno che non si piazzi un autovelox ci sono strade che hanno chiaramente un limite inferiore rispetto alla capacità della viabilità, eppure non succede nulla. In sostanza, scusate per l'esempio off topic, la prassi è sempre diversa dalla teoria e sono in poche le persone che seguono la "teoria cristiana" alla lettera (o meglio sono poche nel contesto occidentale). Sarebbe diverso se ci fosse una sanzione davvero efficace, ma poiché la Chiesa ha perso il suo potere temporale, o per lo meno lo ha perso rispetto al tempo in cui esisteva lo Stato Pontificio, la sanzione prevista solitamente non è un rinforzo tale da impedire l'adesione o la partecipazione al Cristianesimo. Riprendendo il parallelismo della viabilità che secondo me si adatta bene a spiegare differenze tra teoria e prassi: devo mantenere i 50 km orari su una strada deserta. C'è l'autovelox? Eseguo la teoria nella prassi. Non c'è l'autovelox? Faccio come mi pare. Nel cristianesimo: devo mantenermi vergine fino al matrimonio. Se non lo faccio cosa succede? Vengo arrestato? Vengo espulso dalla comunità cristiana? Vengo condannato alla pubblica derisione? No, al massimo dovrò dire tre ave maria se mi interessa confessarmi, e allora che me ne importa, non è una sanzione efficace tale da mutare il mio comportamento e non verrò comunque escluso dalla comunità religiosa, né scomunicato (ammesso che sia praticante e me ne importi qualcosa).
- Scomparsa delle religioni: difficilmente una religione scompare, cambia forma, magari radicalmente, viene assorbita: nell'induismo stesso c'è chi ormai celebra Gesù nel proprio pantheon, pur essendo una religione politeista, ramificata in tante filosofie e sotto-religioni e di tradizione molto diversa. Lo stesso politeismo è stato in realtà assorbito dal Cristianesimo, sia dal punto di vista delle festività, sia per quanto riguarda un pantheon variegato: divinità da una parte, santi dall'altra (sì ok, poi il Cristianesimo giustifica ciò con la dottrina del miracolo, ma in fondo la logica dietro è la stessa, il beato o il santo sono persone considerate dotate di grazia e sicuramente collocate nel paradiso).
- Perché il Cristianesimo sopravviverà (secondo me): perché di base, ognuno fa il cavolo che vuole. Divorziare, usare cannabis, fare sesso prima del matrimonio, essere poligami o poliamorosi, non sono comportamenti incompatibili con l'essere cristiani. Magari c'è un capo della chiesa che dice che lo sono, ma ai cristiani davvero importa? A molti sì, alla stragrande maggioranza, magari non praticante, no. Eppure si tratta comunque di una maggioranza battezzata, sposata secondo rito ecc...ecc... pur potendo essere una maggioranza non praticante, partecipa, seppur in modo minimo, alla vita religiosa che fa parte della quotidiana vita sociale (funerali, battesimi, matrimoni). Si può dire che si è cristiani se si partecipa del comandamento "ama il prossimo tuo come te stesso", che in linea teorica potrebbe essere apprezzato e condiviso da cristiani e non solo. Ciò fa sì che la religione sia malleabile a livello pratico, anche se nei principi mantiene una sua rigidità. Dunque ci sono innumerevoli persone che hanno un proprio cristianesimo. Alcuni, per esempio i conservatori, potrebbero vedere in ciò anche un'eresia, ma alla fine ognuno "se la canta e se la suona" pur rimanendo appartenente alla religione madre. Quante persone sentiamo dire: "io credo in Dio ma non nella Chiesa"? Sono persone che possiamo annoverare tra i cristiani? Magari non riconoscono l'importanza del capo della Chiesa, ma come si fa a escluderli dal computo dei cristiani se partecipano comunque alla vita cristiana in minima parte?
Personalmente mi ritengo ateo e, a dir la verità, quando sono solo, nei casi in cui mi arrabbio per qualcosa, non faccio fatica a elaborare le bestemmie più orribili, atroci e fantasiose (ovviamente devo essere da solo perché non voglio turbare la sensibilità di nessuno). Nonostante questo, partecipo anche io alla vita della comunità cattolica seppur in modo marginale: come? Ad esempio ai funerali. Uno potrebbe dire: ma allora non sei cristiano. Certamente non mi ritengo tale, ma se sono ad un funerale, partecipo alla liturgia e ciò comporta, banalmente, alzarsi quando tutti si alzano, scambiarsi il segno della pace quando tutti lo fanno e il vicino ti porge la mano, e sedersi quando ci si deve sedere. Questo fa sì che la religione cristiana continuerà ad avere un ruolo che scandisce momenti della vita di tutti. Poi sicuramente evolverà, sicuramente tra qualche millennio potrebbe essere soppiantata da un'altra, più probabilmente inglobata, però pensare ad una sua fine definitiva è davvero difficile. Si può certo pensare ad una sua perdita di peso, ma di nuovo: la Chiesa si adatta, e se perde peso in un posto X nel mondo, non è detto che non lo riacquisisca in un posto Y diverso.
Se consideriamo i dogmi, ciò che dice il Papa (non Francesco ma qualsiasi Papa in generale) e i settori più estremisti e conservatori (che sono presenti comunque in ogni religione e che aspirano ad una purezza che in realtà è sempre un'invenzione a posteriori) allora certo, ci verrebbe da dire che il Cristianesimo è rigido, non cambia e che sia deleterio, ma nella prassi le cose sono più malleabili rispetto alla teoria. Basta effettivamente considerare le parti più antiche e "oscurantiste" della Bibbia. Chi è che le segue oggi? Nemmeno la stessa Chiesa, eppure la Bibbia resta un libro sacro. Questo fa sì che la religione scompaia? No, magari a qualche conservatore fa girare un po' le scatole, magari qualcuno avrà il potere di fare pressioni politico-economiche in base a dettami vecchi e conservatori, certo, però poi alla fin fine, alla maggioranza, cosa importa? Consideriamo la religione cattolica come un impero religioso (essendo universalista lo è). E' chiaro che una religione che ha una tale diffusione, deve per forza essere diversa nei territori che la sposano. Ma questo concetto vale per tutte le religioni universaliste, vale per il Cristianesimo, vale per l'Islam (forse ben più variegato del Cristianesimo), vale perfino per la religione ebraica, per quanto quest'ultima conti una comunità di fedeli drasticamente minore.
- Alla domanda: il cristianesimo è deleterio? Boh, dipende da chi lo segue! Sarebbe sicuramente deleterio se avesse un potere temporale, capace cioè di imporre la propria teoria con sanzioni, ma finché le sanzioni sono: recita tre ave maria per farti perdonare, ma chi se ne frega?