Tornando a noi, vado a Pescara da questo mio amico e l'indomani siamo andati a Roma, per me è stato davvero un passo importante fare una cosa del genere, nessuno sapeva di me, nemmeno in casa, solo mia zia e mia cugina ( che vivono lontane in salento) sapevano, anche questo mio amico era gay, e pensate...mi hanno accompagnato i miei genitori da lui, perchè volevano sapere chi fosse, cosa avremmo fatto, etc... stavo per buttare tutto a l'aria, e se avessero scoperto tutto? avevo una paura matta, ma la voglia di vederlo( il mio amico a Roma) mi ha fatto superare ogni cosa, ed ho voluto rischiare, ed è così che è stato il giorno più bello della mia vita, ci siamo incontrati alla stazione Termini, il primo approccio non è stato di quelli idilliaci, un normale saluto, un sorriso, ma in me l'emozione era davvero tanta, inizialmente credevo che avesse più feeling con il mio amico che con me, poi...una volta arrivati a Villa Borghese il mio amico ci ha lasciati soli, così...ci siamo seduti vicini, e da lì...mi ha stretto un braccio attorno al fianco e mi ha spinto verso di lui, io mi sono appoggiato sulla sua spalla, ed ero così felice come non lo sono mai stato nella mia vita, non mi importava di nulla, neanche che qualcuno ci vedesse, poi inizia a sussurrarmi nell'orecchio parole dolcissime che mi scatenano dentro un qualcosa di indescrivibile, ancora oggi, pensarci mi fa sentire vivo...restiamo abbracciati l'uno a l'altro per una mezzoretta lì seduti, mi sentivo protetto e sicuro da ogni pericolo ed in me si era diffuso un coraggio enorme, in quel momento avrei potuto prendermi a cazzotti anche con Mike Tyson che avrei vinto!
Dopo continuiamo a girovagare per Roma, non ce la sentivano di stare mano nella mano in mezzo alla gente, per me era la prima esprienza, lui era piccoletto e avevamo paura del giudizio e degli sguardi altrui, però...lungo la strada non facevamo che stare quasi appiccicati, sentivo un bisogno impellente di prendergli la mano e sembrava che anche per lui fosse così, e spesso ci sfioravamo le dita lungo la strada, senza dare troppo dell'occhio, andammo al Mc a pranzare e poi in un famoso locale romano a tema, lì ci sedemmo ad un tavolino e ci tenemmo la mano per tutto il giorno, lui mi accarezzava il dorso ed io altrettanto...mentre tenevo la mia testa poggiata sulla sua spalla, ogni intanto incrociavamo i nostri sguardi vicini e il cuore arrivava a palpitare fortissimo...
E il bacio? direte voi...eh, non c'è stato, pensate come eravamo ingenui, innocenti e diciamolo pure...anche stupidi, non ci siamo baciato per paura di innamorarci, eravamo distanti, sarebbe stata dura mandare avanti la storia e così abbiamo fatto di tutto per frenare i nostri sentimenti, ad oggi me ne pento amaramente di non aver dato il primo bacio alla persona che amavo quel giorno...ma avrete capito eravamo già innamorati...
La giornata è finita, è venuta l'ora di separarsi, ma non volevo, non volevo affatto, ci stringiamo in un lungo abbraccio dove separarsi era diventato impossibile, siam rimasti abbracciati per più di 5 minuti con il mio amico che incalzava che sarebbe stata l'ora di andare, e così ci separiamo...
Ritorno a Pescara, non prima di essere andati a Guidonia però (il mio amico era un fan di Cristina d'Avena)


Torno a casa l'indomani e mia madre si accorge che ho qualcosa di diverso, che sono stranamente felice e con una luce diversa negli occhi, ma lei non sembra felice come me, non lo sembra affatto, dopo un pò se ne esce così quasi per scherzo e dice...sei gay? ed io senza rinnegare minimamente, volendo confidargli quella mia felicità come se fosse la cosa più naturale del mondo (e l'amore lo è) gli dico di si, le ride, ma poi capisce che sono serio, e lì comincia l'inferno, nei giorni a seguire sento parole come... "non vorrei che fossi mai nato" o ancora... "avrei dovuto affogarti quando eri piccolo mentre ti facevo il bagnetto" o ancora "stai attento la notte..." frasi che...resteranno nella mia vita probabilmente per sempre e che il solo ripeterle mi fa venire le lacrime agli occhi, temevo addirittura per la mia vita dentro casa, tant'è che pensavo di fuggire per qualche tempo da mia zia giù in salento, grazie al mio ragazzo però riesco a sopravvivere a tutto questo, mi era vicino, mi confortava, il suo amore mi dava coraggio e orgoglio, le cose iniziamo a migliorare pian pianino, anche se ho sorpreso mia madre in lacrime e mio padre che quando l'ha saputo non riusciva a rivolgermi parola per due settimane, ancora oggi navigano fra alti e bassi, momenti di comprensione che si alternano a dichiarazioni omofobe e intolleranti, e penso sarà così a lungo, spero che quando avrò un ragazzo, mi vedranno felice, vorranno conoscerlo e capiranno che non c'è nulla di diverso le cose andranno meglio o almeno spero...
Questa era la mia storia, la storia del mio primo amore e del mio coming out...avevo voglia di raccontarvela per farvi capire di quanto forte e potente sia l'amore e per testimonianza a chi ha vissuto o potrebbe vivere una situazione come la mia.