Mi sento un analfabeta delle relazioni

Ho 41 anni ma mi sa che non ho mai imparato un granchè di relazioni, datemi una mano

LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali).
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Mi sento un analfabeta delle relazioni

Messaggioda voltron988 » 13/08/2022, 16:53



Quanto al dire la verità, sul fatto che non lavori o su altre questioni intime.. beh dipende. Raccontare tutto e a chiunque, sin dal primo momento assolutamente no. lo stigma per chi non lavora c'è ed è inutile negarlo. Soprattutto per i problemi che seguono a questa situazione, e soprattutto i motivi per cui non si lavora e non si riesce a farlo. L'onestà nei rapporti è importante ma prima bisognerebbe fidarsi. O imparare a capire di chi fidarsi, e di chi non ci giudicherà. Rifiutandoci per quello che siamo.
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voltron988
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Messaggioda enemyofthesun » 13/08/2022, 17:22



voltron988 ha scritto:Io sinceramente non ho capito che tipo di relazione tu voglia. Quella che hai descritto è semplicemente amicizia. Almeno per quanto riguarda le donne impegnate. Altrimenti tu vorresti una donna che sia un po' innamorata di te, e che sviluppi un rapporto affettivo platonico con al massimo carezze o abbracci e che si limiti a questo ma che contemporaneamente abbia una relazione affettiva e sessuale con un'altra persona? Perché a meno che pa ragazza in questione non sia in una relazione aperta, sia scambista o semplicemente non monogama la vedo dura. Sia per lei, sia per un eventuale conpagno/fidanzato o partner. Il fatto che non tinteressi il sesso o l'attrazione sessuale è una cosa che hai sempre avuto o è comparsa nel tempo? Al di là del come provarci e con chi. Anche in eventuali e future relazioni o possibili nuovi incontri.


Cominciamo dalla domanda semplice, l'ultima: sì, da sempre. Sin dalla prima relazione che ho avuto pure piuttosto tardi, per la media (21 anni). Sempre stato così.
Eh, io ci provo a spiegare ma non è facile perchè mi rendo conto che il mio punto di vista è diverso da quello dei più.
Sì infatti si può definire amicizia, non scopamicizia ad esempio, non c'è sesso. Se una relazione sentimentale la intendiamo come la intendete voi, come la si intende comunemente, quindi con sesso, non è qualcosa di adatto a me.
E' qualcosa a cui potrei sicuramente adattarmi, ma...è qualcosa che una donna, consapevole di come sono, vorrebbe? temo di no. Comunque lascio scegliere a lei, non vorrei aver dato l'impressione di rifuggire la monogamia...
Quando mai, a me piace la monogamia, ma non mi piace angosciare gli altri...e quindi se vogliono tenersi libere per relazioni più complete e appaganti, non me la sento di "bloccarle" con me...
Non sarei nemmeno non monogamo per natura, ma direi che lo sono per necessità...nel senso, che devo accettare di non poter essere l'esclusiva di una donna.

Parlo di abbracci, sì un'amicizia affettuosa, con contatto fisico, ma non sessuale. Mi manca questa componente affettiva, che non trovo nelle due amiche che ho attualmente.
Per me quel tipo di relazione è quella più intima ed elevata che posso avere. Chiamiamola comunque amicizia, però per me ha una valenza più importante.
Cioè mi aspetto anche una certa presenza, sia fisica che virtuale, perchè abbracciare una che vedo 3 volte all'anno sarebbe un po' svilente...e magari sentirla pochissimo quando siamo distanti.
Non è solo una persona con cui esco, ecco. Per andare da qualche parte.
Posso accontentarmi di sentirla meno rispetto a un'ipotetica fidanzata? ok, posso. Tanto più se fosse già in relazione sentimentale.
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Messaggioda enemyofthesun » 13/08/2022, 17:28



voltron988 ha scritto:Quanto al dire la verità, sul fatto che non lavori o su altre questioni intime.. beh dipende. Raccontare tutto e a chiunque, sin dal primo momento assolutamente no. lo stigma per chi non lavora c'è ed è inutile negarlo. Soprattutto per i problemi che seguono a questa situazione, e soprattutto i motivi per cui non si lavora e non si riesce a farlo. L'onestà nei rapporti è importante ma prima bisognerebbe fidarsi. O imparare a capire di chi fidarsi, e di chi non ci giudicherà. Rifiutandoci per quello che siamo.


Questa è un'altra questione molto spinosa...
Comunque, il fatto che non stia raccogliendo chissà che dicendo di lavorare, e omettendo l'asessualità, mi fa pensare che il gioco non valga la candela. E' peggio poi dare la brutta notizia di aver mentito...
Tanto il mio modo di essere rimane quello, la gente ahimè si accorge comunque che ho qualcosa che non va, che sto tanto in casa (altrimenti dovrei raccontare anche di uscite che non faccio), delle poche passioni...
Ci sono limiti intrinsechi.

Io stesso, oltre a sentirmi in colpa, mi sento anche poi ingabbiato. Non so cosa dire e rischio di far spegnere la comunicazione.
Dirlo per gradi, ma dirlo, se la persona sembra reagire bene...
Magari non nominare direttamente l'asessualità ma dire del limitato interesse per il sesso, tanto nasconderlo potrebbe far generare aspettative su di me che non sarei assolutamente in grado di soddisfare.
Parlare apertamente del desiderio di affetto, così da capire se una potrebbe essere interessata a questo tipo di amicizia un po' più intima.
Specialmente con le donne più vicine mi conviene dirlo, perchè l'incontro è più probabile e fattibile e è meglio che capisco subito se può esserci la possibilità di uno sviluppo del genere.
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Messaggioda Navigator63 » 15/08/2022, 1:50



enemyofthesun ha scritto:Francamente non ho capito nemmeno io come nel 2012 sono arrivato a mettermi con l'ultima, lei calabrese, ci siamo visti a Roma e poi da lì è venuta sempre lei a casa mia, standoci anche per diverse settimane consecutive. Non lavorava, e successivamente ha trovato lavoro qui vicino.

Non escluderei che lei abbia preso l'iniziativa anche perché "le faceva comodo" una base abitativa sicura e gratuita. Magari inconsapevolmente.
Spesso c'è una componente "opportunista" nelle relazioni... e difficilmente la ammettiamo, anche a noi stessi.

Diciamo che, realisticamente, creiamo relazioni con persone che soddisfano i nostri bisogni; quali siano quei bisogni, poi, dipende da persona a persona.

Poi c'è sto problema che non so affrontare, del lavoro, non riesco a lavorare e non so come fare.

Così a naso, dalle cose che hai scritto, ho l'impressione che tu non abbia (ancora) sviluppato una personalità "adulta". Da quello derivano forse le tue difficoltà relazionali e lavorative (i due ambiti hanno più in comune di quanto si pensi).

Cosa intendo con "adulto"? L'adulto è in grado di badare a se stesso (soldi inclusi), di prendersi cura dei suoi bisogni, di andare incontro alle sfide (anche relazionali) senza farsi bloccare dalla paura, e di ignorare i giudizi altrui - perché ha fiducia nelle proprie capacità.
Una persona che sia ancora psicologicamente "bambina" (anche a 40-50 anni), invece, non è in grado di farlo: è troppo debole o fragile, fugge di fronte alle sfide, è governato dalle paure e dal timore dei giudizi - e ha scarsa fiducia in se stesso.

NB: Tante persone adulte (come età) sono ancora psicologicamente "bambine", o almeno in parte. Lo si vede da come vivono.

Non riesco a riaffrontare nemmeno la terapia, dopo aver provato senza alcun risultato.

Una terapia può funzionare se il cliente riconosce i suoi problemi, e accetta di lavorarci su; allora si possono affrontare i cambiamenti, con la guida del terapeuta.
Se uno non ammette i suoi problemi, o li nega, o non sa nemmeno di averli... il terapeuta non può fare miracoli ;)

Infantile anche perchè io ho un comportamento più da amico affettuoso che da fidanzato. Penso di essere dello spettro asessuale

E' possibile.

Ma è anche possibile che questa sia una difesa inconscia, per cui hai "spento" certe parti di te (inclusa quella di relazione profonda, di coinvolgimento ed erotica), perché così ti crei meno problemi.
E' anche possibile che tu abbia avuto dei traumi legati alla sessualità (di cui hai rimosso i ricordi), per cui ti sei "dissociato" da quella parte di te, per protezione.
Ovviamente le mie sono solo ipotesi. Questi sono argomenti complessi, che andrebbero esplorati in terapia.

Lei non mi ha mai detto "ti amo" e io pochissime volte (da ubriaco il 90% delle volte). Non mi viene di dire così, ma sono affettuoso.

Cioè, se mi consenti il parallelo, hai una modalità relazionale affettuosa ma non passionale, né in cui ti innamori, né fortemente sessuata...
Che quindi assomiglia a quella di un bambino. :)

Come devo fare per gli abbracci, mi abbraccio da solo? vorrei passare del tempo con una donna in modalità più amichevoli che amorose, mi rendo conto che non è il desiderio di tante donne però, questo...

Il problema è che, in genere, le donne sono interessate ad uomini adulti, solidi e rassicuranti. Che non è il tuo caso.
E difficilmente si aprono all'affettività con un uomo se non provano interesse sentimentale o attrazione.

Sono un sospetto neurodiverso.

Di nuovo, è possibile.

Ma è anche possibile - come già detto - che il modo in cui vivi non sia la tua natura reale, ma un "adattamento" dovuto a problemi psicologici o ferite emozionali (mentre il neuroatipico ha proprio un funzionamento cerebrale diverso).

Non riesco a capire su chi puntare. Alcune se non scrivo prima io, non mi scrivono mai..e non ampliano molto il discorso...

Se, come sembra, hai dei problemi psicologici... questi si intrometteranno in qualsiasi situazione.
Per cui la soluzione non è "fuori" (faccio questo o quello? Abbordo tizia o caia?), bensì dentro di te, nello sbrogliare la matassa :)

Come dire che se nella mia auto il motore funziona a tre soli cilindri (invece di 4), funzionerà male a Milano come a Catania ;)
Per cui è il caso di passare dal meccanico.

Io vorrei essere scelto :'( non ce la faccio a decidere...

Anche questo è un segno di quanto ho scritto sopra, del non essere adulto. L'adulto sa cosa vuole, si attiva e va a prenderlo - o almeno ci prova.
Il bambino attende passivo.

Che casino :facepalm: perchè non so stare da solo e accontentarmi delle mie due amiche.

Perché ovviamente non ti basta.
Perché vorresti vivere pienamente, e non solo sopravvivere.
Perché - forse - vorresti vivere come fanno gli altri... però non ci riesci. Ma il desiderio rimane.

Negli anni ho visto parecchie persone con problemi simili ai tuoi (ed io stesso, molti anni fa, ne avevo alcuni simili).
Per quanto ne so la via è una sola: conosci te stesso, accetta te stesso, trasforma te stesso.

Se, come hai scritto nel titolo, sei un "analfabeta delle relazioni"... allora studia e impara quello che ancora non sai. Non è mai troppo tardi :)
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Messaggioda enemyofthesun » 15/08/2022, 2:11



hai una modalità relazionale affettuosa ma non passionale, né in cui ti innamori, né fortemente sessuata...


Sì, secondo la teoria degli orientamenti apparterrei all'orientamento asessuale e a quello aromantico (o forse più probabilmente alle adiacenti aree grigie).
Beh, il fatto che io non sia pienamente adulto nel senso da te descritto, non lo nego, ma non ho idea di come poter cambiare.
E se in fondo ci fosse qualche eccezione e mi accettassero così alcune, sebbene poche persone?
Ovviamente spesso la mia ex mi ha dato del bambino e dell'infantile,per tante cose.

Il problema è che, in genere, le donne sono interessate ad uomini adulti, solidi e rassicuranti. Che non è il tuo caso.
E difficilmente si aprono all'affettività con un uomo se non provano interesse sentimentale o attrazione.


Cerco le rare eccezioni, non mi resta che continuare a perseverare rovistando nella ricerca di contatti senza scoraggiarmi, la dispersione e il fallimento delle comunicazioni saranno altissimi, ma per la statistica qualcosa di buono arriverà.

Forse non era l'atteggiamento che ti aspettavi, ma non saprei davvero su cosa devo lavorare...
Finchè si tratta di dar consigli spicci, ci posso riflettere, ma se mi si dice "non sei completamente adulto, ragioni come un adolescente" allora allargo le braccia, non so che farci...

:( mi va bene anche parlare un po', e pazienza se mi terrò solo il cuscino da abbracciare, ma almeno esco un po' di casa...
Mi ci vorrebbe una badante :giveup:
Se offro vitto e alloggio (in realtà offerto dai miei genitori) qualcuna mi fa compagnia come me la faceva la mia ex quando viveva qui? non chiedo nulla di sessuale nè sentimentale in cambio...
:bye:
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Messaggioda Navigator63 » 15/08/2022, 21:06



enemyofthesun ha scritto:Sì, secondo la teoria degli orientamenti apparterrei all'orientamento asessuale e a quello aromantico

Ok, ma attenzione a non fermarsi alle etichette - o ad usarle come alibi.

Dopo aver identificato un'etichetta appropriata, la domanda dovrebbe essere: "Ma quello sono davvero io... o ci sono diventato ma non è la mia natura?".

E se in fondo ci fosse qualche eccezione e mi accettassero così alcune, sebbene poche persone?

Sa di "pensiero magico" :)
Non ho idea di come possa succedere... ma magari succede lo stesso. Per magia! ;)

Forse non era l'atteggiamento che ti aspettavi, ma non saprei davvero su cosa devo lavorare...

Io non mi aspetto niente. Io dò degli spunti (spero utili), poi la vita è la tua... :)

Preciso però una cosa: la mia non è una critica, ma semmai una "diagnosi".
Cioè non ti sto dicendo che sei sbagliato, che non vai bene, o che è colpa tua. Non l'hai scelto tu di essere come sei (quindi non vi è colpa).
Semplicemente vedo cose che non funzionano, e individuo le possibili ragioni.

Sul "come diventare adulto", è un discorso complesso. Non si può riassumere in poche righe.
Io lo paragono a ristrutturare una casa: è un lavoro impegnativo, ma da qualche parti si comincia, e poi si va avanti...

Se ti interessa, e se non ti senti di andare da un terapeuta o counselor, potresti partire da qualche libro.
Per esempio Giulio C. Giacobbe ne ha scritti diversi sul tema del Bambino / Adulto / Genitore, tra cui "Alla ricerca delle coccole perdute".
Se lo leggi probabilmente troverai diversi spunti da applicare alla tua vita.

Cmq auguri :hug:

"L'uomo attinge in se stesso i suoi materiali e si costruisce, come una casa."
(Luigi Pirandello)
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