Condivido ancora le mie riflessioni a riguardo, perché continuo a pensarci (grazie Max
) e mi sembra un tema importante ma di cui normalmente non si parla (fuori dal cerchio di psicologi e terapeuti)... col risultato che ci ritroviamo spesso con risultati deludenti, frustranti o che non comprendiamo (vedi l'OP).
Cioè, in pratica mi sembra che abitualmente andiamo incontro alle persone che ci interessano,
senza pensare a quello che interessa loro o che loro possono volere.
Ma, ovviamente, la reazione che otterremo è invece direttamente correlata a quanto loro desiderano (anche se magari non ne sono consapevoli), ed a quanto noi possiamo corrispondere a ciò.
In alcuni casi, specialmente, le nostre probabilità di successo sono molto basse, proprio perché è già definito in partenza che quello che noi offriamo non corrisponde a quello che l'altro desidera.
Pensiamo ad un tizio qualsiasi che si presente davanti ad un'attrice famosa, e spera che lei si interessi a lui: a parte la notevole ingenuità dell'uomo, quante probabilità potrebbe avere? Se lui considerasse in anticipo cosa potrebbe volere una donna del genere, probabilmente si renderebbe conto che il suo è un sogno campato in aria...
Certo, poi magari abbiamo visto film come "Notting Hill" (1999), e ci sembra possibile che un'attrice famosa si innamori di un libraio qualunque (che poi essere Hugh Grant vuol dire che non sei uno qualunque...) - ma è un film, non la realtà.
*** Esempio personaleDa qualche giorno mi sto scrivendo con una donna conosciuta su un sito dedicato alle sessualità alternative (FetLife): ci siamo scambiati delle fantasie erotiche estreme, il che è stato piuttosto divertente.
Io trovo questa donna piuttosto intrigante: sia per i gusti in comune che per il fisico che per la personalità. "Allora perché non ci provi?", dirà qualcuno. Il problema è che io ho 60 anni e lei 30:
e praticamente nessuna 30enne è interessata ad un 60enne.
Infatti sul suo profilo lei ha scritto "Se hai oltre 10 anni più di me, tra noi potrà esserci solo amicizia platonica". Molto onesta, e la capisco.
A me pare uno di quei casi in cui potrei anche essere l'uomo migliore del mondo, ma comunque non corrispondo a quello che lei desidera, quindi non proverà interesse per me. E non è mica colpa sua; ognuno ha diritto a volere quel che preferisce.
Se io considerassi solo quel che voglio io (come abitualmente succede), magari partirei alla carica creando situazioni imbarazzanti - per entrambi - e ricevendo un rifiuto. Che non muore nessuno, ok... ma non è già prevedibile?
*** Spesso potremmo capirlo primaSecondo me è normale che, in certi casi,
sappiamo già di non poter ricevere l'interesse dell'altro, se ci pensiamo prima - anche se abbiamo delle belle qualità. P.es. io so di avere molto da offrire (e infatti sono stato spesso apprezzato), ma so già che avrei zero chance (o quasi) con donne:
- Che vogliono un uomo molto più giovane di me
- A cui piacciono solo gli uomini di colore
- Che vogliono un partner ricco
- Che vogliono sempre comandare loro, ecc.
Insomma, quel che voglio dire è che
se consideriamo i bisogni / desideri dell'altra persona dall'inizio, spesso sapremo già quando le nostre chance sono minime o nulle.
Solo che di solito non ci pensiamo (o non possiamo saperle, o non ci poniamo nemmeno la domanda), così partiamo a lancia in resta e poi magari finisce che ci facciamo del male...
- E stiamo un po' a leccarci le ferite
- O ci chiudiamo a riccio per non soffrire ancora
- O ce la prendiamo con l'altro/a.
Ed io dico: ma non sarebbe più intelligente e saggio considerare se possiamo interessare l'altro/a,
prima di buttarci?
Per evitare
ad entrambi situazioni imbarazzanti o spiacevoli, e strascichi scomodi.
Specialmente quando qualcuno
incassa spesso rifiuti o viene ignorato... magari è proprio segno che non considera le esigenze o i gusti altrui, quindi va allo sbaraglio.
Invece di starci male o prendersela, magari gli sarebbe utile farsi qualche domanda:
- Sono io che mi scelgo obiettivi con cui non c'è compatibilità? (o in cui l'interesse è unilaterale)
- Considero o meno cosa potrebbe volere l'altro/a, e se io vi corrispondo?
- Forse miro a persone molto al di sopra delle mie capacità?
*** RiassumendoIn sintesi:
nessuno è interessato a tutti, e nessuno è interessante per tutti.
Ci sono sempre di mezzo preferenze, gusti e bisogni diversi.
Quel che voglio io potrebbe essere diverso da quel che vuole la persona di fronte a me: se non ne tengo conto, il rischio di fallimento o rifiuto è elevato.
Mi interessa molto sapere cosa ne pensate. Voi ci pensate prima a questa cosa, e sono io che non me ne rendo conto? O andate "alla cieca" come mi sembra comune?
Per voi il mio è un discorso che ha senso? Se no, perché?
Aspetto in particolare l'opinione di @Massimiliano89 , che ha creato questo 3D.