Oggi ho rifiutato l'invito strumentale di una bella ragazza.

LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali).
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Inoltre, se vogliamo saperne di più e cerchiamo delle risposte sul sesso, se abbiamo dubbi o se viviamo male la nostra sessualità, possiamo discuterne in questo forum, che si dedica anche alle proprie tendenze omosessuali etero o transex.

Oggi ho rifiutato l'invito strumentale di una bella ragazza.

Messaggioda Cupio Dissolvi » 28/11/2013, 11:32



Oggi ho rifiutato l'invito strumentale ad un accompagnamento di 140 km. andata e ritorno -tra l'altro nella davvero orrenda cittadina di Massa Carrara-, da parte di una bella ragazza rumena, e che conosco per condivisione di lunghi tragitti ferroviari da ca. un anno. La quale fra ca. un mese tornerà in "Carpazia" definitivamente, dopo sei anni passati in Italy . Ecco le motivazioni con cui le ho scritto al msg di conferma che dovevo mandargli:
Non ti accompagno domani chiedo quindi ad un altro amico. Perché poi richiedi me, perché ho una bella auto? In un anno non eri tenuta certo a farlo se non lo volevi ma molte volte me l'avevi promesso tu di tua spontanea iniziativa senza che io facessi alcunchè, ma altrimenti una sera o qualche ora, giornata libere l'avrai pur avute. Se volevi farmi compagnia o accompagnarmi che t'accompagnassi da qualche parte, sarebbe stato più che ben accetto, come credo una donna possa immaginare. Tanto più che quando una ragazza mi tiene compagnia, offro sempre tutto io. Ora e' tardi e senza senso, se mai ce lo avesse avuto.
Sorry, Ciao

[...]
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Messaggioda Aldebaran » 28/11/2013, 12:31



bastava un semplice "No, non posso".
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Messaggioda cavalletta » 28/11/2013, 12:59



Non capisco perchè allegare le foto.
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Messaggioda Aldebaran » 28/11/2013, 19:23



Io sono di genere M :)

Mi stanno sulle palle tutti gli "anti" ...antifascisti, anticomunisti, antifemministi, antimaschilisti...pure le antilopi mi stanno sul c***o :)

Simpatizzo solo per gli antileggebasaglia :D
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Messaggioda cavalletta » 28/11/2013, 21:06



Non capisco, se delle ragazze fanne le zoccol... io devo essere antifemminista? ma sai quanto me ne può fregar di loro?
Allora vogliamo parlare di tutti gli stron. maschi che si prendono la responsabilità di farsi una ragazza, ma non le conseguenze??' oppure di tutti quei maschi che usano la violenza contro le donne??? allora non ne parliamo?
Ma poi di che stiamo parlando????? D'ignoranza ecco. Ti saluto.
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Messaggioda BattleFranky93 » 28/11/2013, 21:43



non c'entra niente col vostro discorso, ma odio quando si inizia a parlare di ideologie....si finisce solo per farsi la guerra (anche solo verbale)
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Ascoltare il metal, secondo me, significa vivere per se stessi e non per gli altri. Lottare per la propria passione. Ascoltare il metal non significa essere degli animali e non saper apprezzare la musica. Ascoltare il metal significa piangere in silenzio, lasciare che le parole di ogni canzone, che siano urla o meno, scorrano dritte verso al cuore. Ascoltare il metal significa sfogarsi, sfogarsi, sentire la carica nelle gambe, correre, fuggire, avere il fiatone ma sorridere, sempre, arrossire quando qualcuno ci parla dei gruppi che ci piacciono.
Ascoltare il metal, per me, significa sentire la musica che gli altri non sentono. Significa scorrere dietro a quelli che tutti definiscono "urli da bestie" e trovare un cuore che pulsa, qualcosa di astratto, non concreto, qualcosa che viaggia nell'aria e che nessuno ha mai voglia di cercare. Io l'ho cercato.
(parole di una ragazza su Yahoo Answers)
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Messaggioda Meiko » 28/11/2013, 23:18



Cupio Dissolvi ha scritto:Vi linko due foto della scema dato che di più non si possono allegare, non giudicate le pose ecc.

Niente foto di gente estranea nel forum ;)
Cupio Dissolvi ha scritto:Ma c'è qualche maschio qui che abbia consapevolezza di genere M e dell'importanza di essere antifemministi ogni giorno di più...? Cristo sembra che solamente kathellyna in altro mio post abbia consapevolezza e preparazione antiginarchica, ed è una ragazza...

Il discorso sta prendendo una brutta piega.
Invito chi ha iniziato il post e chi intende rispondere a rimanere nei limiti di un discorso sano e costruttivo senza scendere in basse ed ignobili ideologie delle quali non si percepisce neppure la bestialità.
Grazie.
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Messaggioda Cupio Dissolvi » 29/11/2013, 11:50



E' per questo che frequento e mi espongo -cerco- di rado, nei forum generalisti. Quell'altro poi su che ha risposto con raro e al contempo "vetero" qualunquismo tipico di certa balordaggine giovanilista di oggi per cui va bene tutto in forma light e "piaciona" come ai suini nell'amato fango.
la violenza sulle donne poi, vi linko proprio sulla giornata del 25 novembre un articolo forse un pò, diverso.

Da Il Fatto Quotidiano di mercoledì, 27/11/2013 a firma incredibilemente di una nota pazza invasata -con i soldi (tanti) dati da buona finta sinistrorsa e dati a investire dal "Madoff dei Parioli-, quale è Sabina Guzzanti, un articolo sul "femminicidio" che, tranne per le conclusioni finali forse di ritorno "criptofemministe", sembra risultare abbastanza libero e "fuori dal coro" rispetto alle solite tronfie banalità quali però a molti sembrano piacere e anzi gradire:


La Retorica che ci tiene deboli

Barbara Spinelli, domenica scorsa, ha associato la retorica sul femminicidio al gesto retorico del Parlamento che produce una legge che affronta male la questione femminile. Non voglio fare al solito la bastian contraria, ma...finirò anche stavolta per fare la bastian contraria: questa è una formula retorica: Quando però parliamo di retorica, nella politica e nella comunicazione, a cosa ci riferiamo? Alludiamo a un discorso che è di fatto unico, anche se apparentemente si presenta come tanti discorsi fatti da tante persone diverse. Una sorta di reiterazione diffusa. Qui la parola retorica ha un'accezione negativa perchè sappiamo per esperienza che, quando c'è una forte pressione retorica, ragionare diventa molto più difficile.
Il discorso ulla violenza contro le donne ha indubbiamente le caratteristiche del discorso retorico e in molti di noi, per questa ragione, suscita diffidenza. Tutti condanniamo la violenza contro le donne, è ovvio. E' un fenomeno che ci indigna, ci strazia, di fronte a cui non possiamo che dire: mio Dio che orrore. Questo forse è il primo indizio che si tratti di retorica: il fatto che siamo chiamati a partecipare con una sola risposta possibile: mio Dio, fermate questo orrore: Cosa c'è che non ci convince di questa improvvisa abbondanza di testimonial che condannano la violenza sulle donne? Sulle prime è difficile dirlo: Forse la straordinaria somiglianza con quella estiva contro l'abbandono dei cani? Questi manifesti, foto di attrici bendate con gli occhi pieni di lacrime, con uno sguardo a cui manca solo il fumetto: non mi picchiare, sono il miglior amico dell'uomo? Addirittura tre presidenti di regioni diverse hanno prelevato dei fondi, dal fondo profondissimo dei loro bilanci magri, per comprare intere pagine di quotidiani e poter gridare così la loro condanna.
Non lo diciamo ad alta voce, ma l'impressione della manipolazione è forte. Poi c'è questo neologismo, il femminicidio, una parola che avrà quanto? Due anni? Ed è da quanto? Due, tre anni che i nostri tg si sono riempiti di notizie di donne assassinate, seviziate, violentate. Ecco un altro elemento fondamentale che la pressione della retorica ci impedisce di mettere a fuoco: qualcuno può credere veramente che all'improvviso in Italia vengano assassinate le donne? E infatti nessuna statistica conferma un incremento degli omicidi e delle violenze. E' da due anni piuttosto che hanno deciso dio darci queste notizie, per giunta con molti dettagli. Ci sono elementi sufficienti per concludere che ci troviamo di fronte al tipico discorso retorico, con le speciali sfumature dell'Era Napolitanica, che forma schieramenti così ampi da non lasciare più spazio per alcuna discussione: stanno tutti dalla stessa parte. Il discorso retorico si manifesta conferendo all'ovvio un'enfasi tale che lo rende per forza ridicolo. Allo stesso tempo, questa unanimità è sufficientemente minacciosa da impedire che il primo che passa possa dire: siete ridicoli. Siamo tutti tenuti all'improvvisazione a prendere una posizione e allo stesso tempo, proprio perchè si tratta di retorica, percepiamo che la posizione che siamo chiamati a prendere ha dei limiti molto precisi.
La retorica trasforma il dibattito pubblico in una infinita commemorazione, una specie di cerimonia funebre, dove si può solo bisbigliare e asciugarsi il naso. La retorica è fatta per bloccare il pensiero, per portarlo su false piste. Ragionando su questo tema, mi sono domandata: qual'è l'inganno dunque? Qual'è l'utilità politica nel farci credere che ci sia questo nuovo fenomeno della violenza sulla donna, tanto nuovo che siamo stati costretti a inventare una nuova parola, perchè quelle che avevamo non erano state pensate per questa evenienza? Il fatto che sia un fenomeno scoppiato negli ultimi anni cosa ci induce a pensare? Che la violenza sulle donne sia una sorta di effetto collaterale del progresso. Le donne studiano, lavorano, escono la sera, gli uomini non riescono ad adattarsi al cambiamento, la loro insicurezzan si trasforma in furia animale, e uccidono. Dov'è la fregatura? Pretendere che il nostro paese sia un paese che si sta evolvendo culturalmente. ecco dov'è la fregatura. Perchè invece la realtà che abbiamo sotto gli occhi dice l'opposto. Ci racconta di un paese che sta regredendo. Non è per evitare di essere picchiate che le donne laureate lavorano all'estero. Se stiamo regredendo, il problema è culturale e si affronta riconoscendo alle donne autorevolezza. Riconoscendo la forza delle donne. Se invece la violenza è la reazione al progresso, si tratta semplicemente di un problema di sicurezza, che si risolve con pene più severe, com'è infatti avvenuto con la legge sul femminicidio di cui sopra. Se si accetta questa narrazione, le donne diventano soggetti deboli, da proteggere. Se invece è un problema culturale, è il sistema che è debole e le donne forti devono darsi da fare per soppiantarlo.
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Messaggioda Aldebaran » 29/11/2013, 15:37



Cupio Dissolvi ha scritto: Quell'altro poi su che ha risposto con raro e al contempo "vetero" qualunquismo tipico di certa balordaggine giovanilista di oggi per cui va bene tutto in forma light e "piaciona" come ai suini nell'amato fango. Sorridi e siine fiero se il femminismo e le femmine di oggi ti spiaccicano la m. in faccia, sei su Italia1.

ahahah...Cupio..Cupio...

Il tuo problema è che desideri ardentemente sguazzare nel fango ma, purtroppo per te, non puoi. Sei tu, non io, quello che si è sottomesso al giudizio di una femmina cedendole il dominio della propria felicità. Sei tu quello che desiderava il viaggio in macchina con quella stupida femmina "inzerbinandosi" a ruolo di mero accompagnatore.

Se tu sei la prima linea dell'antifemminismo, beh...le femministe possono dormire sogni tranquilli. Non sei altro che un banale e patetico volpacchiotto che disprezza quel delizioso e irraggiungibile grappolo di uva. Nulla di più. Il tuo antifemminismo non è puro, non è alto, non è nobile e non è lucido ma è soltanto il caotico risultato di invidia, disprezzo e rabbia.

Non puoi essere antifemminista perché hai bisogno delle femmine. Dalla tue parole si percepisce questo tuo desiderio, questa tua necessità, questa tua sottomissione alla bellezza. Come puoi essere antifemminista se qualsiasi femmina può averti in pugno. Offro sempre tutto io hahahahah che orgoglio !
Kathellyna può essere antifemminista perché non ha bisogno delle femmine. Tu, invece, no perché sbavi dietro la prima femmina che sembra mostrarsi più disponibile, arrivando persino al voyeurismo facebucchiano.

COme tu stesso scrivi, saresti stato ben disponibile ad genufletterti a quella femmina se questa avesse richiesto il tuo aiuto un po' prima. Qualunque persona con un po' di orgoglio avrebbe trascurato fin dal primo minuto quella femmina e le sue promesse. Invece tu sei stato al suo guinzaglio per mesi, fin quanto non ti ha dichiarato in maniera evidente di essere una seconda (o terza o quarta) scelta. Lì, punto sull'orgoglio, hai avuto una reazione ma, ahimè, sarebbe stato meglio nascondere le proprie debolezze.
Come puoi essere un guerriero, un leader se mostri il fianco al tuo nemico ? Con quel tuo messaggio così elaborato non hai fatto altro che comunicare a quella ragazza tutte le tue debolezze, i tuoi desideri, la tua sottomissione. Bastava un semplice "No". Invece, ora, ogni volta che lei leggerà quel tuo messaggio saprà che per 1 anno è stata nei tuoi desideri; saprà che per 1 anno la tua felicità dipendeva da lei.


Volpacchiotto ;)
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Messaggioda Cupio Dissolvi » 30/11/2013, 19:20



Mortimer guarda che anche solo i suoi msg, quando arrivavano di smentita o meno non avevano mai risposta, e neppure su FB, non l'ho neppure quasi più vista da fine luglio nè tantomeno mi sarei trovato mai a pensarla. Le delusioni l'ho già avute nella vita e neppure più le disillusioni, almeno dal 2001, del decesso vero di una mia compagna in un incidente.
Al soggetto del topic non ho mai dato importanza ravvisando da subito tutta la sua volubilità e inconsistenza. Ma poi te che ne sai per dare del banale e patetico che manterrei nell'ambito magari della famiglia tua, e non attribuito a persone di cui in fondo non sai nulla nè credo di sentire ti possa interessare alcunchè, come credo di nessuno più, ormai.
Per inciso, la penso come il grande Tognazzi (Ugo, naturalmente) nella sua autobiografia: l'unica donna che mi piace, e' bella o conti per me, e' quella che mi dice si'. Non proprio così se e' brutta, ma poco ci manca. E' fare come fanno le donne no? Loro non discriminano per tutta la loro esistenza fin da bambine montate dalla famiglia, con gli altri bambini? Se non sei nella loro sfera d'interesse sessuo-erotico sei emarginato, escluso finanche nel sufficiente dileggio ai loro occhi non vali niente manco fosse un Leopardi, come ha detto qualcuno. E allora anch'io, se una so che tanto non me la darebbe nè quindi la darà mai per me non esiste più. Nemmeno fosse una Megan Fox con l'auto guasta o il pullman perso sotto al diluvio e io passassi di li' in macchina. Tanto per cercare un'immagine che forse renda l'idea. Posso anche parlarne senza straparlare perché di pezzi così ad alcune stronze ne ho fatti di reiterati, negli ultimi dieci anni. Non mi servono le "semplici amiche" non mi sono mai servite figuriamoci adesso dopo una così arcigna, demenziale astinenza. E poi comunque non ho mai creduto all'amicizia uomo-donna almeno che lei sia proprio una racchia o uno dei due sia già impegnato/a. Altrimenti e' una fregnaccia. L'attrazione e la tensione sessuale uomo-donna e' ineludibile, anche se solo uno dei due, ha attrazione per l'altro/a, il rapporto d'"amicizia" e' già impossibile o comunque a puttane, ben soggetto ad altre tensioni e recriminazioni. Quindi meglio non averlo proprio.
E per quanto riguarda la tua che credi sagace osservazione sull'"offrire" , pur non essendo certo a potermi definire uno zerbino, se c'è una cosa che ha preso sempre più piede negli ultimi tempi e mi da veramente noia, con la scusa della crisi economica poi, e' questa: la rarità degli uomini che nemmeno più offrono una cena ad una donna. Vantandosene pure e trovano "zerbine" che pure gli assecondano, loro.E non dico una cena di gruppo con amiche, ma proprio la classica cena che sia al ristorante o in pizzeria, con la propria fidanzata/compagna/amante, o anche con una in prospettiva o possibilità di diventarlo. Ci sara' niente di più squallido che condividere solo il letto e manco un conto offerto al ristorante, ma "famo alla romana", come due commilitoni...? Le uscite ad una ragazza che piace le paga l'uomo da quando mondo e' mondo, e il femminismo nemmeno nel campo del possibile. Se poi uno proprio non può per i più vari motivi contingenti non c'è ovviamente, assolutamente nulla di male. Basta che non diventi come oggi quasi una filosofia comportamentale parassitaria maschile, da perenni studenti squattrinati di quarant'anni. Certo le cose cambiano e non di poco se Lei e' molto più benestante e/o ricca di te. Ho specificato il fatto che avrei sempre offerto io in quanto ella non potesse accamparmi per il passato delle scuse del tipo che non aveva denaro per uscire, guadagnando non certo molto( ma molto per risparmiarli e investirli in un paese come il suo) ed essendo penso di "braccino cortissimo". Tutto qui. Comunque Mortmer apostolo del celibato dell'antisocialità e della solitudine, la giovinezza (ma non quella scervellata, desensibilizzata e balorda tua) e la bellezza hanno un valore indiscusso e indiscutibile, e si paga. Che sia maschile come femminile. Berlusconi ha tutti i difetti possibili e immaginabili, indiscutibili gravi colpe e responsabilità penali morali di ogni tipo, ma almeno un pregio oggi alquanto raro, anche e soprattutto fra i ricchi e gli stramiliardari come lui, la generosità verso tante ragazze e donne senza altra "arte", qualità e potere che la loro avvenenza e giovinezza, miracolate e sistemate a vita dal loro incontro con lui. Certo, non senza nulla in cambio, ma immancabilmente si sono dimostrate loro, ben peggiori di lui.
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