E' un bell'argomento che può dare anche spunti per chi magari sta cercando come fare per conoscere qualcuno.
Rompo il ghiaccio io
Uhm.. Per me ci sono sempre stati gli amici di mezzo. Cioè, se non avessi avuto una "compagnia" non avrei mai conosciuto chi è entrato a far parte della mia vita.
La prima persona di cui mi sono innamorata l'ho conosciuta l'ultimo anno di liceo. Una semplicissima domenica in discoteca, c'era il gioco del due di picche (compilavi un modulo, ti assegnavano un numero e poi ti davano 5 numeri di persone del sesso opposto con cui avresti potuto andare d'accordo). Ovviamente tra quelli non ho trovato nessuno. In compenso, la mia amica aveva trovato un tipo e si è "appartata" con quello. Morale: a fine pomeriggio ci siamo trovati io e l'amico di quello che stava con lei, che mi ha riconosciuto come l'amica di quella che gli aveva portato via l'amico (io lui manco l'avevo visto prima

proprio non mi ero accorta della sua presenza). E' venuto lui a da me a dirmi "Tu sei quella che..." e io ho avuto il colpo di fulmine. Mi è piaciuto. Per le domeniche successive, sempre là in disco, non ci siamo più avvicinati, anche se la mia amica e il suo amico continuavano a farsela tra di loro. Però a me piaceva e rompevo le scatole alla mia amica.
Conclusione: ho avuto il suo numero e ho dovuto iniziare io la conversazione e ci siamo visti da soli la prima volta dopo 2 mesi da quell'unica volta in cui ci siamo parlati. E da là tutto il resto.
Il mio attuale fidanzato, invece, è venuto a prendermi a casa. Non è uno scherzo. Fatalità ha voluto che fosse collega di lavoro di due ragazzi nella compagnia che frequentavo e che anche lui avesse appena terminato una storia che non ce la faceva più a portare avanti. Dovevamo andare in montagna quella domenica, eravamo una bella comitiva, due macchine erano già piene, la sua era vuota (c'era lui e uno dei suoi colleghi, che mi veniva pure dietro). Così sono salita nella sua macchia e.. beh.. come l'ho visto anche là colpo di fulmine. E quando si è tolto gli occhiali da sole sono morta.
E' stata dura, perchè ho dovuto rompere a un'amica che era più in confidenza con l'altro collega di lavoro, ho rubato il suo numero di telefono dal collega che invece mi veniva dietro e quando lui ha saputo che aveva fatto colpo su di me allora con una scusa ha chiesto il mio numero e mi ha scritto. E da là siamo andati avanti e sono passati quasi 10 anni.
Ecco, la cosa che le due storie hanno in comune è che ogni volta, prima che entrambi si "lasciassero andare", i ragazzi hanno dovuto essere sicuri che andavano, appunto, sul sicuro, ovvero che mi piacessero.
Io invece non ho mai pensato di andare sul sicuro. Mi sono buttata. Se andava andava e sennò amen.