è qualche giorno che frequento questo meraviglioso forum, la cosa più bella che ho trovato è la capacità di non giudicare gli errori degli altri ma il saper dare sostegno, anche se solo virtuale. Ho voglia di scrivere la mia storia, cercando di racchiudere in non troppe righe ciò che mi è successo. Spero che sia di esempio a qualcuno e da monito ad altri. Paghiamo sempre per i nostri errori, sempre.
Sono nato all'estero, papà italiano, madre straniera, venuti a vivere fin da subito qui vista la più che discreta agiatezza economica di mio padre. Passo i primi anni della mia vita, abbastanza tranquillamente, i primi ricordi che ho sono di quando avevo forse 6-7 anni, gli anni precedenti a detta dei miei sono stati tranquilli

Il primo ricordo che ho impresso nella testa, è un sogno ricorrente, che mi vede scendere nei sotterranei della chiesa del mio paese, in un corridoio buio, con le pareti ricoperte di ingranaggi colorati e roteanti, cammino sempre quel corridoio infinito ma alla fine annego sempre nel buio che pian piano dissipa i miei ricordi. Da quel momento ricordo che ho iniziato ad avere problemi, ho cominciato ad essere un bambino violento con gli altri, forse lo ero anche un po' prima, ma nei limiti della normalità, dopo ho cominciato a prender gusto nell'essere sadico, la mia corporatura mi ha sempre aiutato in questo, a 14 anni ero già 1.80 per 90 kili, e non di grasso. Ritengo di aver subito qualche violenza in quella chiesa, ma non ne ho ancora certezza, eppure da quell'età si è aggravato uno dei miei più grandi fardelli, la balbuzie. Ho cominciato ad essere balbuziente, intorno ai 3 anni, questa pietra sul petto mi ha accompagnato per tutta la vita, anche se oggi riesco a tenerla a bada facilmente, lavoro a contatto col pubblico, pensate un po'


Da quel giorno ho capito che ero solo, che nessuno avrebbe potuto difendermi a parte me stesso, che se gli altri non avevano pietà di me, io non dovevo averne per gli altri. Credo che da quel momento l'Abisso abbia cominciato ad alimentare il Fuoco della mia vita.
Nel periodo della scuola media, mio padre perde il suo adorato lavoro, guadagnava un sacco di soldi, ma non ne metteva da parte nessuno, ha preferito comprare 4 porsche in 5 anni che mettere da parte 100 lire, cosi quando è finito tutto, ci siamo trovati senza un soldo, con mutui e leasing da pagare, mio padre è andato in depressione, fatto tutto il giorno di psicofarmaci e canne , mia madre ha chiesto la separazione e l'ha buttato fuori di casa perchè non accettava di vivere senza i suoi vizi da shopping compulsivo. Ah, in tutto ciò, i due fenomeni, hanno pensato bene di fare un'altra figlia un anno prima di mollarsi, cosi da poter rovinare la vita a qualcun altro

La separazione dei miei è andata avanti 7 anni, in cui hanno fatto leva su di me per farsi dispetti, ugnuno cercava di screditare l'altro ai miei occhi, cosi sono cresciuto con mio padre che mi diceva che mia madre era una prostituta malata di mente, e lei rispondeva dicendo che lui era un maiale , drogato, irresponsabile e culattone


Intorno a quell'età, i 14\15 anni, comincio a delinquere, prima piccoli furti alle cassette delle cabine telefoniche, poi qualche rapina ai tabbacchini, spaccio di fumo, frequentavo ragazzi d 5\6 anni più di me e insieme al mio ex migliore amico ne combinavamo di tutti colori, non ricordo quante persone abbiamo picchiato, per motivi di soldi, controllo del territorio, o semplice svago, direi tra le 30 e le 40 in quel periodo, molti finiti contusi anche gravemente. Il tempo passa, a 16 anni vado da una psicologa, perchè avevamo dato fuoco a una macchina per vendetta verso una persona, e il fuoco mi attirava moltissimo, allora chiesi aiuto ai miei, però dopo 3-4 sedute, la psicologa disse ai miei quanti danni avevano fatto e mio padre gli rispose che era una stupida tro*a che si lamentava con lui nonostante la pagasse. Quindi esperienza chiusa. Continuai a trovare ispirazione nel delinquere, il senso di appagamento dopo un furto o un pestaggio era l'unica cosa che mi faceva stare bene. La droga non mi piaceva, però al mio amico si e quindi per senso di ''sodalizio'' la vendevamo insieme,ma non ne ho mai fatto uso, anzi avevo un senso di schifo verso chi si faceva. Finisco la scuola in provincia, oramai ho preso coscienza che la mia vita è dedicata al crimine, ma non mi basta più, la provincia non mi basta più, l'essere uscito indenne da un paio di processi mi faceva sentire dio in terra, ai miei non fregava più di tanto se il loro figlio rischiava di avere la fedina penale lunga 1 kilometro e quindi a me stava bene cosi

Me ne vado a Roma a vivere da solo, 18 anni e mezzo, diploma fresco e una voglia incontrollabile di far carriere nel mondo del crimine, ispirato da personaggi come Felice Maniero ed altri, decido di dedicare le mie energie alle rapine ai danni di operatori nel settore dei metalli preziosi, non starò ad approfondire per questioni legali. Col mio amico ormai siamo diventati ruote di un ingranaggio molto grande, che ruota intorno a nomi da telegiornale e la vita prosegue tra soldi , donne e locali. I miei non mi hanno mai chiesto cosa facevo, dove abitavo e niente. Dopo poco tempo la resa dei conti arriva anche per me. La mia abilità elusiva della legge non bastò di fronte alla spietatezza di un amico che mi vendette per ottenere la libertà, e cosi andai in carcere, a 19 anni e mezzo, arrestato da 8 componenti della squadra mobile ,pistole in pugno e giubbini antiproiettile, come se fossi stato un mafioso



mi fermo qui per ora, continuerò appena possibile . Ovviamente per gli organi giudiziari, è tutto frutto della mia fantasia, io non ho mai fatto nulla di tutto ciò fatta eccezione per ciò che la magistratura ha accertato.
Grazie per chi si prenderà la briga di leggermi.