Salve a tutti, sono... Daredevil ed ho 21 anni.
Tutto iniziò dall'errore commesso da due ragazzi appena maggiorenni, perché si, io sono un triste, grave errore.
Fin dall'asilo sono sempre stato preso di mira dai bulletti (si, ci iniziano da così piccoli) ed escluso dai miei compagni.
Elementari, stessa storia, ma forse me la sono cercata. Ho sempre difeso i più deboli, i ragazzini che venivano presi in giro o picchiati, ma non ero un asso a fare a pugni... e le prendevo sempre. Avrei voluto avere un amico come me...
Alle elementari inizio ad essere più cosciente della mia vita e vedo che i miei litigano spesso. Mio padre mi ha sempre trattato da "adulto", dicendomi che il motivo dei loro litigi era che mia madre non voleva fare sesso con lui. Sentirsi dire queste parole a 10/12 anni devo dire che ti segnano parecchio, non conosco parole adatte a spiegare il ribrezzo che provavo e che provo ancora se ci penso.
Passo alle medie, identica storia. Bulli, prese in giro, venire picchiato.
Passo alle superiori e la situazione non cambia, tra le mie persecuzioni si aggiunge pure l'estate. Mio padre voleva che, avendo il motorino, andassi a lavorare. Cosa giusta secondo me, se non fosse per il fatto che mio padre mi riempiva di insulti ogni giorno, perché avendo girato parecchi posti, non ero riuscito a trovare niente. Mi minacciava pure ed una volta sono scoppiato in lacrime e lui mi ha deriso.
Ho trovato lavoro, ho lavorato per quei 2 mesi e poi di nuovo a scuola, con le solite ansie e persecuzioni.
A 17 anni perdo quei 5 amici "cari" che avevo. Erano dei bravi ragazzi, ma in un'estate sono cambiati da giorno a notte. Hanno incominciato a fare uso di droghe e a frequentare compagnie poco raccomandate. Io per fortuna sono sempre stato un ragazzo con la testa sulle spalle ed ho avuto la forza di chiudere definitivamente con loro. Sono rimasto completamente solo, non uscivo mai, la sera stavo a casa a vedere un film... già, i film, la mia fuga dalla realtà.
Da allora non riesco più a fidarmi delle persone, mi faccio degli "amici", ma quando vedo che sta nascendo un'amicizia, taglio.
Finisco le superiori, mi metto in cerca di un lavoro e non è stato facile trovarlo (credo non lo è per nessuno). Mio padre mi insultava continuamente, come se la colpa fosse mia. Caxxo andavamo pure insieme e vedeva che mi giravo tutta la provincia, solo per sentirsi dire <<le faremo sapere>>, ma la sera a casa, mi riempiva di insulti, dicendomi che ero una nullità e cose varie.
Mio padre è sempre stato così, anche se alla fine non mi ha mai fatto mancare nulla...
Trovo lavoro, ma non mi sentivo felice, fare il "garzone" a chi si crede "superiore", solo perché è benestante e può permettersi certi lussi... Mi sentivo triste e quello non era il futuro che volevo. Guardavo i colleghi. Lavorare per mantenere la famiglia, senza potersi permettere di togliersi uno sfizio, limitarsi in tutto... non è la vita che volevo/voglio.
Dopo 2 anni di lavoro decido di andare all'università, volevo lasciarmi la vecchia vita alle spalle e crearmi un futuro migliore.
Io assumo un'altra identità, una persona apparentemente con un grande ego d'acciaio, ma che in realtà nasconde un ego molto fragile. Mi mostro sicuro di me e ho sempre proposto io di uscire, ecc.
Mi faccio molti "amici" e sto "simpatico" ad un po' di ragazze, ma questa cosa dura 2 mesi. Capisco che l'università non fa per me e la paura di venire giudicato da mio padre mi mangia vivo. Di fronte a me vedo solo buio, non vedo un futuro e non so che fare. Allontano tutte le persone conosciute, do un taglio, perché io non voglio essere compatito da nessuno. Non voglio fare pena a nessuno. C'è stato un periodo in cui mi lavavo 1 volta ogni settimana e non mi rado più la barba. Questo lunedì mi sono fatto una doccia ed ho pulito casa, dopo che la sera prima mi ero ubriacato tristemente solo a casa. Lo avevo fatto altre volte, ma questa è stata tremenda. Non dimenticherò mai le parole che mi sono detto, forse nella mente. <<Daredevil, stai vomitando l'anima, riprenditi>>. Non riuscivo nemmeno a vedere...
Vorrei morire, vorrei trovare il coraggio di farla finita, perché io sono già morto dentro. Tutti i giorni progetto la mia fuga, vorrei andare via dall'Italia e stava diventando un mezzo di conforto. Ma poi mi sono abbattuto. Servono soldi che io non ho e serve pure l'appoggio di qualcuno che anche quello non possiedo.
A volte leggo libri fantasy, sono il miglior modo per farmi stare bene. Mentre leggo mi immergo nel libro e se ne vanno tutti i miei problemi, ma appena finisco il libro (ho finito un libro di 380 pagine in un giorno), tutti i miei problemi tornano.
Mi sa che mi sono prolungato troppo, magari poi aggiorno il post. Scusatemi.