ho fatto solo una constatazione ahahahahah.
Dai non ti imbarazzo più

Dareios ha scritto:Ok ragazzi.
Dopo che ho dispensato due o tre consigli a qualcuno facendo il professorone, alcuni si saranno detti: si però questo, per essersi iscritto qualche problema ce l'avrà...
Ed è venuto il momento di parlare di me.
In realtà le problematiche sono molteplici quindi proverò a snocciolarle cercando di non essere troppo prolisso e non tediare nessuno.
Allora; sono un ragazzo di 27 anni abbastanza normale tutto sommato.
Ma sono convinto del fatto che i miei problemi risalgono alla mia infanzia: non che mi mancassero genitori amorevoli o cose del genere, perchè queste cose non mi sono mai mancate per fortuna. Tuttavia, da piccolo, sono sempre stato un bambino abbastanza buono e ubbidiente ma ero morbosamente attaccato ai miei genitori. Li per li non me ne feci un problema perchè pensavo che fosse normale e che crescendo mi sarei ritrovato da grande come un uomo sicuro e con i "controattributi" e questo lo pensavano anche i miei genitori.
Ahimè le cose non sono andate proprio così; anzi, più passava il tempo, e più le cose tendevano a peggiorare: avevo l'abitudine di plasmare il mio carattere assecondando le esigenze degli altri per paura di essere rifiutato o deriso. L'effetto che ottenni fu proprio quello che non volevo: a scuola i miei compagni mi prendevano in giro e tendevano ad escludermi, senza contare che si approfittavano della mia indole più docile. Ero considerato il classico "senza palle" buono a nulla.
Il problema si acuì alle scuole medie, dove ho passato tre anni d'inferno: insultato dalle professoresse, che sono arrivate a darmi della "ameba" e vittima di veri e propri attacchi di bullismo da parte dei compagni. In quel periodo cominciai a soffrire d'ansia e tachicardia. Non riuscivo a reagire per paura di essere punito dagli insegnanti e non riuscivo a parlarne a casa perchè avevo paura delle ripercussioni a scuola. Ero in uno stallo!
Superato il periodo delle medie, il liceo è stato sorprendentemente più morbido (anche se non del tutto). Ma dentro di me stava crescendo un grosso problema dovuto a tutti quegli anni di insulti e cattiverie fatte nei miei confronti e, perchè no, anche alla mia indole caratteriale: non mi piacevo più... mi facevo schifo sotto tutti i punti di vista! Ero finito per diventare realmente quello che mi dicevano gli altri: un "senza palle". In me si era radicato il desiderio di essere accettato così tanto da arrivare a perdere la mia identità. Inutile dire che ci sono state fortissime ripercussioni sulla sfera sociale e, di riflesso, su quella sentimentale. Non volevo uscire la sera con amici e compagni perchè il solo pensiero di espormi nella vita sociale mi faceva venire tremendi attacchi d'ansia, tanto da non riuscire nemmeno a mangiare! E più andava avanti questa cosa, più l'autostima si abbassava! - che schifo! - dicevo tra me e me - non sei neanche in grado di andare a mangiare qualcosa con gli amici! Se ti ammazzi mi sa che fai una cosa utile al mondo! -.
Col tempo riuscii a superare moooolto parzialmente il problema creandomi una ristretta cerchia di amici e sviluppando un fortissimo affetto ancora esistente, ma, sviluppando anche un' anormale interdipendenza reciproca. Nessuno muoveva un dito senza l'approvazione degli altri tre, anche per le cose più banali e personali. Era una situazione ridicola! Eravamo in quattro che però giocavano a fare la Svizzera tra di loro. Per fortuna questa situazione si è attenuata di parecchio da un po' di anni. Alcuni di loro cominciarono a fare esperienze sentimentali ma eravamo rimasti a bocca asciutta solo io e un mio amico. Il motivo era che entrambi eravamo fatti più o meno della stessa pasta e non riuscivamo a lanciarci in storie perchè non eravamo neanche in grado di provarci con una ragazza!
La mazzata arrivò quando eravamo già grandi (io ero già all'università e lui lavorava come cuoco in un ristorante): lui ci disse tutto contento che aveva stretto con una ragazza e che stava nascendo qualcosa (lei poi si rivelò una str***a ma questa è un'altra storia). Non mi fraintendete: io ero felicissimo per lui ma non ero felice per me: nonostante lui sia un ragazzo dolcissimo al quale affiderei la mia vita c'è una forte differenza estetica tra noi due. Io avevo molte più carte rispetto a lui ma non ero stato capace di fare quello in cui il mio migliore amico è riuscito: avere una copertura affettiva da parte di una ragazza esterna al proprio nucleo familiare. Questo era quello che mi mancava! E dopo avere appreso la notizia mi sentii ancora più infimo e inadeguato. Si avete capito bene: ero ancora vergine quando mi sono iscritto all'università ma non mi vergogno a dirlo! Quella notte non dormii e piansi tutto il tempo: volevo risolvere la mia vita, volevo una svolta! La mattina seguente mia madre mi beccò a piangere e cominciò a piangere pure lei (sapeva già che qualcosa non andava); le spiegai tutto e prendemmo la decisione di farmi aiutare da un esperto. Avevo 23 anni.
Lo psichiatra mi diagnosticò un disturbo da personalità dipendente (dopo aver raccontato la mia vita sembra una cosa ovvia). Cosa voleva dire questo? Voleva dire che ero abituato ad azzerare la mia personalità per piacere agli altri fino a perderla del tutto. E questo mi aveva creato non pochi disagi riguardo ai conflitti interiori.
Dopo avere iniziato la terapia (sia psichiatrica che farmacologica) cominciai ad avvertire dei miglioramenti. Ero al sttimo cielo! Mi dissi: "ora che sto meglio è arrivato il momento di espormi di più!" così cominciai a vivere nel vero senso della parola. Ma, dato che la terapia non era ancora finita, i pericoli erano in agguato! Cominciai a frequentare una mia collega: era così affezionata! Così carina con me!
Ero felicissimo e ci tenevo alla sua compagnia. Spesso ci eravamo dimostrati interesse reciproco. Ma quando decisi di dichiararmi dopo qualche mese, lei mi disse che ricambiava l'interesse che io provavo per lei ma che ci voleva andare con i piedi di piombo perchè aveva avuto esperienze bruttissime in passato. - va bene - dissi io - non c'è problema: è giusto che rispetti i tuoi tempi - e l'affetto e le effusioni continuarono per qualche giorno, finchè.... FREDDO GLACIALE!
ho pensato che dato che era sotto esami era un po' nervosa e quindi distante. Ma dopo aver fatto passare qualche giorno le chiesi se c'era qualcosa che non andasse. E mi rispose che dopo essermi dichiarato lei si era bloccata, si sentiva confusa... bla bla bla non se la sentiva di impegnarsi... bla bla bla. Non me la sentii di insistere anche se ci rimasi male perchè avevo paura di allontanarla ulteriormente; volevo essere comprensivo e rispettare le sue difficoltà perchè sapevo cosa volesse dire sentirsi bloccato davanti a un potenziale partner... ma non funzionò
ci soffrii per un mesetto e dopo poco tempo vidi su facebook le sue foto con il suo nuovo ragazzo. ALLA FACCIA DELLA BLOCCATA!!!
Decisi di buttarmi questa storia alle spalle e potei farlo perchè fortunatamente non c'era stato un coinvolgimento emotivo troppo forte. Rimasi in standby per un anno o due dove nel frattempo mi sbattevo la testa e mi avvilivo per superare le materie (altro problemone ancora presente), finchè non conobbi una collega di mio fratello. Dopo un po' cominciai a vederla molto affettuosa e mi faceva spesso gli occhi da cerbiatta. Cominciai a pensare: wow sto tornando in ballo! Solo che inizialmente non la consideravo il mio tipo quindi resistevo alle lusinghe, perchè non volevo fare la parte del classico str***o che prima se le fa e poi le abbandona (non è assolutamente nel mio modo di fare). Ma lei non si arrese e cominciò a farmi una corte spietata, e io continuavo a resistere per rispetto, non volevo illuderla e poi abbandonarla. Questa cosa continuò per mesi finchè non si sviluppò un'attrazione anche da parte mia (sono un idiota lo so
) così cominciai a stare al gioco. Ma allo stesso tempo lei si stava lasciando con il suo ex (l'errore da parte mia è stato non aspettare che le acque si calmassero ma ormai ero diventato un decerebrato). Quando si lasciarono lui è letteralmente impazzito e la spinse a dargli un'altra possibilità dopo che lei aveva già cominciato a frequentare me. Lei si scusò con me (il solito bla bla bla) e io come un fesso fui comprensivo anche questa volta. La cosa durò qualche giorno e lo lasciò nuovamente perchè aveva la testa a me. Così io ripresi ad avere il sorriso dopo qualche giorno di umore nero. Ma lui, poi, preso dalla rabbia, le disse che quei quattro anni passati insieme non avevano significato niente ma erano stati soltanto perchè non voleva stare da solo. Così lei crollò in depressione arrivando anche a progettare il suicidio. Io, armato di santa pazienza, le sono stato vicino impedendole di compiere l'estremo gesto. Lei mi fu enormemente grata e disse che ero la persona più importante della sua vita ma, che dopo quella botta non riusciva a fidarsi completamente. Io la tranquillizzai, le dissi che era normale e che potevamo tranquillamente frequentarci senza correre troppo e scoprendoci piano piano. Così l'estate scorsa, alla veneranda età di 26 anni, ebbi il mio primo rapporto sessuale con questa ragazza, che sembrava stesse migliorando. Ormai ne ero innamorato. Continuammo a vederci per qualche mese seguente e continuammo ad avere rapporti ogni tanto (il tempo che io diventassi più sciolto e più bravo), quando un giorno... indovinate un po'
. -gioia mi dispiace tantissimo ma ho pensato a noi due e non riesco a vederci insieme. E poi ho ancora quel problema- (da premettere che non eravamo mai stati insieme nel vero senso della parola). Come il primo dei fessi fui comprensivo anche questa volta ma la botta fu moooooolto più dura di quella precedente. le dissi che chiaramente non potevo obbligarla ma volevo capire se ci fosse qualcosa che non andasse in me dato che lei era al corrente di quella che era stata la mia vita. - No è solo che abbiamo due temperamenti completamente opposti e poi non riesco a fidarmi completamente anche se so che sei diverso e non me la sento di impegnarmi per un po' dopo quello che ho passato. Non ti voglio ingannare e penso che sia più giusto così - Ho pensato che aveva senso dopo che una storia di quattro anni finita male non si dimentica facilmente. Sono stato depresso per circa due settimane finchè un giorno non decisi di rialzarmi, fare l'uomo, e combattere per quello che volevo. Così andai da lei e, facendo uno sforzo pari all'autoviolentamento, Le feci un intero discorso guardandola negli occhi (la difficoltà che ho avuto nel fare questo è stata colossale). Le dissi che ne ero innamorato e che sarei stato disposto a farmi vedere più sicuro (l'insicurezza era uno dei motivi della rottura) e a camminare insieme a lei piano piano in modo da dimostrarle che di me si poteva fidare. Ma lei... SI STAVA GIÀ VEDENDO CON UN NOSTRO AMICO IN COMUNE!!! (ragazze vorrei sapere che problemi avete). Mi disse che le dispiaceva e che si sentiva uno schifo perchè aveva fatto soffrire l'unica persona che non voleva toccata da nessuno. Nonostante questo mi arrabbiai e le dissi che se ci teneva a costruire un'ipotetica amicizia futura, perchè ormai era perfettamente inserita nel nostro gruppo, sarebbe dovuta sparire dalla mia vita per un po'. Io non la vidi più e non le parlai più finchè non venne il giorno in cui fummo invitati entrambi a un compleanno qualche mese dopo. Era troppo presto per riprendere i contatti... Lei stava già insieme a questo ragazzo. Però, come un cretino quale sono, ho voluto provare a ingoiare rabbia, rancore, gelosia e invidia nei confronti di lei e della loro storia. Dicendole che ero disposto a perdonarla ma che i limiti dei nostri rapporti dovevo essere io e io solo a deciderli. Così cominciammo a vederci ogni tanto ma lei aveva già preso la strada della vita mondana e ogni volta che uscivamo stava a tracannare alcolici (cosa che mi metteva un'ansia addosso incredibile, perchè purtroppo ne sono ancora fortemente attratto). Mio malgrado le volevo ancora bene e le voglio ancora bene (lo so non sono capace di distaccarmi emotivamente). Il fatto che lei scherzasse in modo frivolo con i miei amici, che bevesse come un camionista e che avesse anche atteggiamenti omosessuali (perchè tra le altre cose è anche bisex) mi faceva stare malissimo. Per mesi e mesi non ho mangiato e non ho dormito arrivando a perdere quasi 10 kg ( e non mi fece bene perchè mi sono sempre mantenuto abbastanza magro). Aprivo gli occhi la mattina senza riuscire a trovare un motivo per alzarmi e mi ritrovavo a piangere spesso. Oggi a distanza di un anno circa le cose sono migliorate ma non riesco ancora a togliermela dalla testa e credo che sia troppo tardi per mandarla a quel paese, tralasciando il fatto che non ci riuscirei. In più qualche mese fa lei cominciò a nutrire di nuovo un'attrazione nei miei confronti ed era entrata in crisi con il suo ragazzo per me, facemmo degli errori ma li isolammo e li catalogammo come tali. Oggi lei non sta più con lui perchè si è resa conto dell'immaturità di questo ragazzo, (mi aveva lasciato per delle cose che in lui sono molto più marcate... mah...). Ma adesso mi vede come un "fratello" dopo che però fino a poco tempo fa mi desiderava come una pazza!
L'unica cosa positiva è che ho cominciato a fare teatro ed è l'unica cosa che mi dà appagamento e riesce a riempire anche solo in parte quell'enorme voragine che ho per ora. La situazione attuale? Sono un ventisettenne sotto terapia bloccato all'università, senza lavoro, senza una compagna che mi dica che mi vuole bene e impantanato ad essere attratto da una ragazza che dopo avermi fatto fare le acrobazie a letto mi vede come un "fratello".
Mi dispiace non ho mantenuto la promessa: sono stato un po' prolisso
giale91 ha scritto:Dareios mi dispiace infinitamente!!!!
se fossi stato te, ora odierei a morte il sesso femminile!!
Però non siamo tutte così, x fortuna (anche se ce ne sono tante così.....troppe!!)
Conosco 1 ragazzo che ha fatto salti mortali simili ai tuoi x 1 ragazza identica a quella che hai descritto (a dire il vero sembra la stessa identica ragazza) e anche lui ne è uscito distrutto...
Io non penso che tu sia "senza palle", anzi, penso che tu sia 1 persona capace di molta molta forza!!
sei solo 1 uomo pazientissimo che si fida e crede nelle persone, vedendoci sempre del bene!
Purtroppo non avendo mai avuto 1 simile esperienza, non mi sento in grado di consigliarti... l'unica cosa che posso dirti, per quanto so che sia difficilissimo, è di dimenticare questa ragazza.
O meglio, ricordala come una storia importante ma travagliata e mettila nel tuo passato così da non soffrirne più!
E ti auguro di trovare presto 1 ragazza per bene che voglia davvero bene come meriti, ciao
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