La mia storia..

Salve a tutti, intanto vorrei dirvi che sono nuovo in questo forum, quindi devo ancora ambientarmi.. Se sbaglio, scusatemi.
Diciamo che sebbene abbia 17 anni, ne ho passate tantissime. A cominciare dai 6 anni, il febbraio 2003.. Persi il padre e rimasi con mia sorella che aveva appena 4 anni, e mia madre sola, che si è fatta forza e si è rialzata, ricreando la famiglia e crescendoci come si deve. Sulla questione di mio padre io non sapevo nulla fino all'anno scorso, non ero consapevole di quello che aveva fatto. Pensavo fosse incidente, allora.
Dopo la morte di mio padre ho cominciato ad essere irriconoscibile per anni, a scuola ero vivace e aggressivo, con le maestre e con i prof fino in seconda superiore, non ho mai migliorato e subivo note a valanga, fino a essere l'escluso dei miei compagni. Infatti, su mia richiesta, accolta poi, chiesi di andare fuori casa perché ero stufo di essere così, ma dall'altro canto l'ambiente familiare non migliorava, e non mi aiutava. Quindi la comunità.
Sono stato lì, in Comunità appunto, per solo 1 anno e mezzo e poi sono tornato a casa, completamente cambiato.
Gli operatori della Ctà mi controllavano molto anche per i numerosi progressi che facevo, mese dopo mese. Allora, a fine del progetto, sono arrivato a fare un operatore aggiunto! Non ho visto mia madre per 6 mesi, e non l'ho sentita per 4 mesi. Non sono andato a casa allora, per ben 10 mesi, dopo 5 mesi dal mio primo rientro, sono tornato a casa in modo definitivo.
Su mio padre sono venuto a conoscenza ( ho paura a dirlo perché non so se venga accettato in questo forum ) della sua morte, piuttosto strana, perché stava bene e ha buttato una intera vita e un progetto famiglia. Non ho rancore su lui, il giorno che l'ho saputo sulla realtà dei fatti, ero in uno studio medico, da uno psicologo, ero ancora ( ma per poco ) in Ctà ma mi sono fatto treno e pullman per arrivarci; praticamente sono svenuto e ho visto mia madre piangere per la prima volta... Mia sorella era con me e tutti e tre ci siamo abbracciati, per dirci in un silenzio doloroso, "io ci sono ". Poi mi sono bloccato e, essendo empatico, mia madre mi ha trasmesso il suo dolore, quindi per l'appunto ho pianto e sono svenuto. Mi sono rialzato dopo alcuni secondi, è stato un giorno tragico, ma che mi ha insegnato molto sulla vita, che bisogna andare avanti, sempre, qualsiasi cosa accada.
Diciamo che sebbene abbia 17 anni, ne ho passate tantissime. A cominciare dai 6 anni, il febbraio 2003.. Persi il padre e rimasi con mia sorella che aveva appena 4 anni, e mia madre sola, che si è fatta forza e si è rialzata, ricreando la famiglia e crescendoci come si deve. Sulla questione di mio padre io non sapevo nulla fino all'anno scorso, non ero consapevole di quello che aveva fatto. Pensavo fosse incidente, allora.
Dopo la morte di mio padre ho cominciato ad essere irriconoscibile per anni, a scuola ero vivace e aggressivo, con le maestre e con i prof fino in seconda superiore, non ho mai migliorato e subivo note a valanga, fino a essere l'escluso dei miei compagni. Infatti, su mia richiesta, accolta poi, chiesi di andare fuori casa perché ero stufo di essere così, ma dall'altro canto l'ambiente familiare non migliorava, e non mi aiutava. Quindi la comunità.
Sono stato lì, in Comunità appunto, per solo 1 anno e mezzo e poi sono tornato a casa, completamente cambiato.
Gli operatori della Ctà mi controllavano molto anche per i numerosi progressi che facevo, mese dopo mese. Allora, a fine del progetto, sono arrivato a fare un operatore aggiunto! Non ho visto mia madre per 6 mesi, e non l'ho sentita per 4 mesi. Non sono andato a casa allora, per ben 10 mesi, dopo 5 mesi dal mio primo rientro, sono tornato a casa in modo definitivo.
Su mio padre sono venuto a conoscenza ( ho paura a dirlo perché non so se venga accettato in questo forum ) della sua morte, piuttosto strana, perché stava bene e ha buttato una intera vita e un progetto famiglia. Non ho rancore su lui, il giorno che l'ho saputo sulla realtà dei fatti, ero in uno studio medico, da uno psicologo, ero ancora ( ma per poco ) in Ctà ma mi sono fatto treno e pullman per arrivarci; praticamente sono svenuto e ho visto mia madre piangere per la prima volta... Mia sorella era con me e tutti e tre ci siamo abbracciati, per dirci in un silenzio doloroso, "io ci sono ". Poi mi sono bloccato e, essendo empatico, mia madre mi ha trasmesso il suo dolore, quindi per l'appunto ho pianto e sono svenuto. Mi sono rialzato dopo alcuni secondi, è stato un giorno tragico, ma che mi ha insegnato molto sulla vita, che bisogna andare avanti, sempre, qualsiasi cosa accada.