La mia storia inizia in una fredda domenica del '96. Una madre fantastica, una sorella pazzesca e un padre.....assente. Sì perchè mio padre nel 99 ha subito un intervento al cuore e da quel momento ha iniziato a vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo. Si è fatto l'amante, usciva tutte le sere, a casa non c'era mai e quando c'era si litigava sempre e volavano piatti e bicchieri. Certo, poi ci sono stati anche dei momenti bellissimi. Vacanze infinite con il camper, in barca, estate indimenticabile. Ma erano solo piccole tregue. Poi si tornava alla realtà tra urla e telefonate dell'amante ad ogni ora del giorno. Anche a notte fonda. Nel 2009, con la morte di mio nonno, è arrivata la separazione. Inizialmente ci vedevamo in modo regolare. Io avevo 13 anni e lui mi veniva a prendere tutti i giorni a scuola e una volta a settimana andavamo fuori a cena. Devo ammettere che il nostro rapporto è sempre stato freddo. Lo vedevo un po come un estraneo. Comunquesia dopo un anno i nostri rapporti sono iniziati a diradarsi. Se ci vedevamo era solo per 15 min. anche una volta al mese. Per dirmi cosa poi? Per dirmi male di mia sorella e di mia madre. Io crescevo e con me la rabbia nei suoi confronti. Ogni volta che scendevo da quella macchina e rientravo a casa un soprammobile veniva spaccato contro il muro. Poi lui si è ammalato. Tumore ai polmoni. Però noi figlie non lo abbiamo saputo subito. Anzi per la prima volta ce lo ha detto sua sorella. Siamo andate in ospedale e accanto a lui abbiamo trovato un'altra donna. Ci siamo sentite tradite! Però siamo andate comunque tutti i giorni a trovarlo spinte da nostra madre che lo amava e lo ama ancora. Una volta uscito dall'ospedale i rapporti sono tornati quelli di prima ovvero rarissimi. Poi un domenica ci arriva una chiamata che avvisa che è in coma a Milano. Partiamo subito. Arriviamo in ospedale e chi troviamo? Non più la nuova compagna con cui aveva litigato e che se ne era andata, ma la sua amante. Quella storica. Quella dell'inizio. Che schifo! Esce dal coma. Torna a casa. La sua vita continua insieme alla compagna che è tornata e con cui ha fatto pace, ma di noi figlie il disinteresse più totale. Dopo 2 mesi che non lo sentivo decisi allora di mandargli un messaggio. Un messaggio duro. Gli scrissi che non lo reputavo un padre, che l'unica cosa che lui faceva era mettermi contro mia madre e mia sorella ma che in questo modo otteneva l'effetto opposto. Da quel messaggio passarono 6 mesi senza sentirci. Finchè un giorno l'ennesima telefonata ci disse che ormai era finita. Gli mancavano pochi mesi di vita e aveva chiesto di noi. Noi andammo a casa sua, ma io nel vederlo provai soddisfazione. Lo so, è una cosa orrenda da pensare e me ne vergogno. Però la vedevo come la giusta punizione per tutto il male che mi ha fatto. Morale della favola tra pochi giorni sono 4 anni che è morto e solo ora riesco ad avere meno rabbia nei suoi confronti. L'ho perdonato. Sì. Però i segni lasciati sono troppo profondi. Non solo la mancanza di una figura maschile, ma anche problemi nelle relazioni. Insicurezza. Spero solo che presto riuscirò a cambiare perchè andare avanti così è impossibile
