Camy ha scritto:Ciao a tutti
mi sono iscritta ieri e vorrei condividere con voi la mia storia.
Sono stata abbandonata dai miei all'età di 5 anni perchè non mi potevano mantenere ma sono crescita con una mia zia.
I miei non hanno voluto sapere più nulla di me e non son venuti neanche a trovarmi perchè per loro ero uno sbaglio, perchè dopo che sono nata si sono separati.
Mi hanno però affidata a mia zia che mi ha curata e amata come se fossi sua figlia.
Però mi è sempre mancata una figura paterna e l'affetto di una figura maschile.
Per un anno sono stata fidanzata con un ragazzo che all'inizio era fantastico, poi mi ha lasciata perchè avevo problemi di ansia e depressione e mi ha detto di volere una relazione di sesso perchè per ora non posso affrontare altro e lo fa per il mio bene.
Ma non penso di accettare questo anche se io lo amo.
Sto passando periodo nero di depressione e ansia e forti attacchi di panico.
Sono andata da un medico ma non me la sento di fare terapia e poi ci vogliono troppi soldi e non voglio pesare troppo su mia zia, già mi paga l'università. Dovrei trovare un lavoro ma ancora non ho trovato niente.
Prendo un ansiolitico e sembra che la cosa passi ma non sempre è cosi...
Devo studiare e la cosa mi pesa perchè non riesco a concentrarmi. E' un periodo nero.
Dovrei dirti che non sei stata certo tra le più fortunate, in particolare sono colpito in negativo da come si sono comportati nei tuoi confronti i tuoi genitori. Mi serve a rivalutare in positivo il rapporto, seppur controverso, che ho con i miei.
Dovrei dirti che il tuo ragazzo è stato, per certi versi, altrettanto infame (anche se in casi come questi bisognerebbe sentire, secondo me, anche l'altra campana)
Non lo dirò, perchè la prima cosa da fare, anche se il passato ci ha riservato scorrettezze e ingiustizie varie, è guardare avanti.
Ad ogni costo, facendo anche sforzi importanti. Lui fa parte del passato, lascialo perdere, se ritieni ti stia facendo soffrire.
La prima cosa, quindi, è guardare al presente e soprattutto al futuro. Guardare al presente, significa impegnarsi sul compito universitario, per il quale tua zia, che continua ad essere al tuo fianco e a non lasciarti sola, sta facendo molto.
Guardare al presente significa impegnarsi nella ricerca del lavoro, chiedendo a te stessa se hai fatto davvero tutto il possibile.
Parti da questo, così la soluzione al problema magari inizierà a prendere forma. Sapere qual è il primo passo non sarà forse il massimo dell'utilità nell'immediato (ma niente può esserlo) ma è l'inizio della ricerca della serenità.
In bocca al lupo.