Puonciorno, mi piace sta cosa della storia personale.. la mia potrebbe essere chilometrica e richiedere più post se non più topic perchè ne avrei da vendere..! Sarò dettagliatissima, perchè voglio esserlo, chi sa mai che qualcuno si ritrovi nei miei casotti e veda e provveda (nonchè preveda e prevenga ) quel che ho combinato io..
Nacqui nel lontano 1991 in una giornata nebbiosa. Ma la mia infanzia è stata tranquillissima, normale, l'inferno parte dalle scuole medie. Da lì, io sono quel che sono, ovvero strana, lo so, ma non è colpa mia . Nel 2002 inizio le medie. Facciamo un passino indietro: non voglio vantarmi di nulla, sono consapevole di quel che sono, non sono una bellezza da copertina ma ho tutte le carte in regola per avere un minimo d'autostima a livello fisico. Ho sempre portato da bambina i capelli lunghi, qualche compagna mi invidiava e trattava male per questo, ma io non sono mai stata una persona vanitosa e concentrata sul proprio aspetto, anzi, non ho mai avuto chissà che grande autostima, non mi buttavo però nemmeno giù, ero semplice e umile, un'ingenua perfetta . In prima media mi sviluppo, cresco anche di un bel po' di botto, mi snellisco e dimostro effettivamente qualche anno in più. Inutile dire che venivo guardata di sottecchi dalle ragazze di seconda e terza, oltre che dalle solite compagne infervorate e invidiose (sapete quelle persone che magari hanno anche più di voi, ma a loro non sta bene niente?...ecco, valle a capire!), eppure io non son mai stata invidiosa di chi magari era fisicamente più fortunata di me, di chi andava a scuola meglio di me, non era in me il senso di competizione, di invidia, non mi paragonavo a nessuno e avevo la mia cerchia di amici, umili quanto me, gente normalissima che sa farsi i fattazzi propri. Anche le mie amichette erano 'deboli' e non rispondevano alle prese in giro, io col tempo ho imparato a farlo. Inutile dire che ero l'odiata dal gruppetto ''mean girls'' che avevo in classe , questo adesso mi diverte, tenendo pure conto che oramai crescendo gli attriti son svaniti (o quasi, almeno non ci sono da parte mia) e io e la signorina capa mean girls siamo le fidanzate di due che son cugini... che destino .
In prima media sapevo di piaciucchiare a un ragazzo di terza che però non si esponeva, anche a me lui piaciucchiava, era un tipo abbastanza sciocco e pare lo sia tuttora (conoscenze comuni). Non ero comunque abbastanza 'oca' per lui e perciò mi scansava. Ci prendevamo a parole, io e le mie amiche, lui e il suo amico. Un giorno frugando nella tasca del mio giubbotto trovo un bigliettino: ''ci piacete tanto, tizia coi capelli lunghi, bici verde, tizia coi capelli ricci, bici rosa..'' (è assurdo che io ricordi tutto così alla perfezione ma davvero ho passato anni a rimuginarci su). Io e la mia amica ci riconosciamo nelle descrizioni e subito accusiamo i due ragazzi di terza pensando di essere state prese in giro. Invece col tempo capiamo che erano altri due ragazzi, di un anno più di noi, gente insomma totalmente estranea, con loro non abbiamo mai avuto a che fare. Ovviamente, non li corrispondevamo. Solo che il ''mio'' con gli anni s'è fatto insistente. A me è capitato proprio il peggio del peggio.
Era un ragazzino alto, biondo, occhi azzurri, piaceva a molte.. il principe , non è che mi piacesse - non lo avevo mai considerato, anzi, continuavo imperterrita a fare il filo allo stupido e negli anni successivi a un tizio coi riccioli biondo-rossi, gli occhiali, le lentiggini e una faccia da scemo , insomma il mio genere è sempre stato tutt'altro che il principe - ma ero comunque lusingata dal fatto che piacessi a uno ''così'', notato, bello per chiunque , ...ommioddio, tizio guarda proprio me?! mi dicevo. Ai centri estivi ho avuto l' ''onore'' di conoscerlo meglio... bene: vanitoso, sprezzante, arrogante, presuntuoso, arrivista, capriccioso, egocentrico, narciso patologico , ... chi più ne ha più ne metta. Apprezzava l'attenzione di tutte, che però nel frattempo s'accorgevano che lui ne rivolgeva lo stesso anche a me, anche se io non apprezzavo quanto loro. Le ragazze più grandi, avendolo già inquadrato anche in un altro senso, non si facevano problemi a fare le moine con lui. Io invece ero 'schifata' da lui , vedendo come si atteggiava. Non provavo gelosia nei confronti di altre, era puro senso di schifo e disillusione, nel senso... tutto fumo e niente arrosto, bello e mongolo.. non mi piaceva prima, ancor meno mi piaceva poi. Lui capiva che io non intendevo avere a che fare troppo con lui, così cominciò a trattarmi male, a criticare quel che facevo, anche urlandomi addosso, a criticare il mio modo di vestire (? non è che avessi vestiti diversi dagli altri..), ogni pretesto era buono, ma queste critiche non facevano altro che buttarmi giù, lui aveva anche quell'attggiamento da leader che incita alle prese in giro anche gli alti.. e così passavo pian pianino sempre più per la sfigatella di turno, non riuscivo più a difendermi come facevo con altre persone, era arrivato a un livello di cattiveria tale che ancora non conoscevo, bastava sempre meno a buttarmi giù.
Il centro estivo finisce ma io, l'anno successivo, siccome anche la mia amica ci era ritornata come aiuto-animatrice, io avevo fatto lo stesso.. bho, forse non sono stata linearissima, ma siamo adesso nell'estate 2005, tra le medie e il liceo, per me. Le offese continuano ma io vado avanti imperterrita, siccome ho il mio gruppo di bimbi da seguire e che mi danno fiducia (l'unica minima soddisfazione che avevo, perchè anche la mia amica col tempo mi ha un po' voltato le spalle). Intanto iniziavo a acquistare un po' di peso, vuoi per via dello sviluppo, vuoi per il nervoso che iniziavo ad avere.. non è che fossi così tanto, ero un po' robusta, nel giusto comunque. Lui mi faceva notare quanto 'fossi grassa', ma allo stesso tempo mi guardava con occhi che prima definivo 'strani'... ora li riconosco in certi guardoni dimm*. Una sera, finita la riunione tra animatori, stavo andando verso la mia bici quando questo mi insegue correndo assieme ai suoi due ''amici cagnolino'' e urla a loro di bloccarmi. Mi dà così un bacio e io rimango basita. In silenzio mi riavvio alla mia bici mentre questo esulta e saltella come un pazzo.. e penso: ''ma questo è fuori, prima mi insulta, poi mi bacia, ma che persona è?!?...'' La sera dopo idem, mi abbraccia da dietro e mi dà l'ennesimo bacio. Fino a quando si 'ammansiva' così io cercavo di parlargli in maniera pacata. Gli dicevo: ma che senso ha comportarsi in sto modo? mi prendi in giro? e i biglietti? me li hai scritti tu? (ne sono seguiti altri al primo, negli anni)... appena aprivo bocca mi insultava senza motivo, ''siccome sono una femmina devo star zitta''. Capivo che lui davanti ai suoi amici non voleva fare la figura del tizio che fa 'fatica' a conquistare.. e a me sta cosa infastidiva, ti piaccio o sono l'ennesima mongoloida della lista? sono solo una questione di principio perchè sono difficile o che cosa?.. mi scadeva sempre di più . Allora le volte successive ho cominciato a scansarlo, a liberarmi dalla presa, perchè tanto con le buone non era servito a niente. All'inizio non la prendeva a male.. un giorno però mi sono divincolata come mio solito.. schiaffo in pieno viso e pugno nello stomaco, seguito da un bel ''brutta tr***, devi fare quello che ti dico io!'', aveva uno sguardo freddo e carico d'odio, roba mai vista, e lui aveva appena 15 anni! Sono scappata via e sono tornata dai miei bimbi, facendo finta di nulla e colpevolizzandomi poi di essermi divincolata e 'averlo offeso'.. Non ho detto niente a nessuno, da brava beona. Nei giorni successivi c'è stato il ri-make della scena, schiaffo o pugno seguito da insulto. Ho iniziato a 'cercare' di dargli dei cacchio di deboli pugnetti alla pancia anch'io per quel che riuscivo, al solo scopo di difendermi, perchè ormai picchiarmi era all'ordine del giorno se io lo respingevo. A volte, stremata, non lo respingevo neppure e lui mi iniziava a dire in tono davvero schifoso ''ah, allora ti piace!''... si limitava a abbracciarmi e baciarmi, per cui io schifata ignoravo totalmente quel che mi stava facendo, però ero davvero giù di morale, mi lasciavo trascinare rassegnata.. dopo pochi minuti mi permetteva di andarmene. Psicologicamente ero distrutta.
A casa dicevo ai miei genitori: Tizio non mi lascia stare, mi abbraccia ma io non lo voglio e questo si arrabbia e mi offende, mi ha dato i pugni allo stomaco.. la loro risposta è stata di 'smetterla di provocarlo, che abbiamo già litigato anche coi suoi genitori'... non voglio colpevolizzare i miei perchè ormai son rassegnata anche nei loro confronti, non sono stati cattivi genitori ma sono di mentalità un po' ignorante e debole, non importa.. il problema è che in questo modo non mi sono più confidata con loro nè con nessun altro, pensando di essere io il problema, la provocatrice, la causa di tutto, la schifezza immonda e allora.. continuavo ad andare ai centri, sperando le cose cambiassero. Un pomeriggio è 'peggiorato', mi ha effettivamente picchiata, presa ripetutamente a schiaffi e pugni e insolcata di parole, davanti ai suoi amici che, manco a dirlo, se la ridevano.. mi davano della poco di buono e della sfigata. Col tempo venivo guardata di sottecchi anche dagli altri ragazzi e ragazze, mi hanno mano a mano isolata. Un altro giorno s'è permesso di toccarmi il seno, lì mi sono arrabbiata, l'ho spintonato forte e ho ricevuto altre botte. Non ne parlavo perchè credevo di sbagliare io ogni volta e peggiorare le cose da sola non avendo avuto comprensione nemmeno in casa ero proprio convinta di essere io quella che non andava bene. Un altro pomeriggio ha fatto gesti espliciti contro di me, un altro ancora ha dato ''il meglio'', mi ha messo le mani sotto i vestiti, mi si è sdraiato addosso buttandomi prima a terra, mi teneva fermi i polsi e dicendomi le parole peggiori faceva altri gesti espliciti e mi ha (chiedo scusa per i particolari) leccato il viso e toccato nell'intimo.A quel punto ero distrutta, piangevo e i suoi amici ridevano, non ci tenevo nemmeno più a muovermi, speravo tanto di morire, speravo nel fulmine a ciel sereno che entra da una finestra xD.., poi ho cominciato a prendere a calci uno scaffale vicino, sperando invano ci venisse addosso. E lui mi fa ''guarda che se viene addosso a me schiaccia anche te'' ... e io ho risposto ''sai che m'importa, l'importante è che vieni schiacciato tu''. In un'altra occasione mi ha anche detto che io non posso manco essere considerata una donna e che quindi mi poteva picchiare. Un'altra volta ha istigato un bimbo a toccarmi e poi mi ha toccata nell'intimo lui, io ho allontanato il bambino con una spinta lieve e mi hanno accusata poi, lui e i suoi amici, di aver 'picchiato' un bambino.. istigava i bimbi a prendermi in giro, e ci riusciva, ero lo zimbello dell'oratorio e ormai non avevo più la forza di rispondere o reagire. Un pomeriggio sono scappata letteralmente, ho vagato come un'ebete per la periferia del paese fino al normale orario per tornare a casa e non sono più entrata, dal luglio 2005, in quell'oratorio..
Alla prossima per il resto, pausa caffè .