La mia storia ed i miei problemi

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La mia storia ed i miei problemi

Messaggioda Donnie Darko » 02/09/2017, 14:38



Ciao a tutti, era da anni che non entravo su questo forum, ero in cerca di amicizie nel mondo reale. La mia vita un po' é migliorata nel frattempo, ora sono vicino ad una svolta ma sto vivendo un ennesimo periodo difficile per colpa della mia famiglia, e ho sentito di nuovo il bisogno di entrare. Ho notato che non avevo mai condiviso la storia della mia vita, quindi eccola qui. Ringrazio chi la leggerà.
Sono nato in un paesino di provincia dove, complice la mia introversione innata e la stupidità di gran parte dei miei compaesani, non ho mai avuto amici. Alle medie ero il tipico secchione, timido e serio, e non sono mai andato d'accordo con i miei compagni sbruffoni e superficiali. Facevano sempre battute su tutto e tutti, me compreso, e, essendo anche molto sensibile, ci soffrivo molto. Alle superiori, in città, dopo avere troncato ogni rapporto con i miei ex compagni, mi sono trovato meglio e ho trovato qualche amico (perché loro si sono sforzati di socializzare con me, fosse stato per me sarei rimasto solo come un cane). Tuttavia, vivevano lontani da me ed ognuno aveva già i suoi amici delle medie, quindi non ci vedevamo mai fuori da scuola. Salvo rare eccezioni, ho passato il mio tempo libero per 5 anni sempre chiuso in casa. All'università sono andato a vivere da fuori sede. In due anni sono riuscito a fare amicizia solo con un collega, e con alcuni altri amici dei miei vecchi compagni delle superiori. Non é mai stata vera amicizia, non mi sono mai aperto con loro, però almeno ogni tanto ci uscivo, un gran miglioramento per me. Il terzo anno l'ho passato in Erasmus, malgrado le mille difficoltà é stato il più bello della mia vita. Ho incontrato delle persone con cui mi sentivo davvero a mio agio e che ancora mi mancano. L'anno dopo, rientrato, é stato traumatico. Ho avuto problemi a socializzare specialmente con i nuovi coinquilini che non conoscevo, coi quali mi sono piano piano chiuso a guscio. Tuttavia mi sono laureato e ho incontrato, grazie ad internet, alcuni nuovi amici con cui mi sono anche confidato un po', e almeno qualche volta al mese uscivo.
E siamo arrivati al presente. Nella mia vita ci sono altri due problemi, oltre al mio carattere introverso, ipersensibile ed ansioso. Uno é la mia sessualità, l'altro la mia famiglia.
Sono gay o bisessuale, non ho ancora capito bene, ma mi piacciono per certo i ragazzi. L'ho sempre saputo, ma ho avuto le mie prime esperienze in Erasmus, da allora solo con ragazzi. Non escludo che in futuro venga attratto da ragazze, ogni tanto mi é capitato da bambino e adolescente. Non ho avuto ancora il coraggio di parlarne con nessuno, se non con persone e amici gay conosciuti su internet. Mi spaventa soprattutto il fatto che i miei genitori non capirebbero.
Parlando di loro, sono molto bigotti ed arretrati. In più, mia madre è lei stessa ansiosa e sfiduciata, mio padre é insensibile, duro e sempre pronto a dire cattiverie. Non li reputo per niente dei buoni genitori, e sono sempre stato chiuso anche con loro. Non sono mai d'accordo su nulla, e sono capaci di litigare per ogni sciocchezza, sono sempre stati così. Mi ha segnato anche il pessimo rapporto fra mio padre e mio fratello, di 10 anni più grande. Dall' adolescenza ha sempre pensato troppo a divertirsi e fare di testa sua, e io sono cresciuto tra i loro litigi, spesso anche molto duri, che purtroppo capitano ancora. Anche in queste ultime settimane, che sono a casa dai miei, sto vivendo un pessimo periodo per questo. Mi chiedo cosa abbia fatto di male per nascere in uno schifo del genere, cerco di consolarmi pensando che mi sarebbe potuta andare peggio.
Questo é tutto, non so bene perché l'ho scritto, potete scrivere semplicemente quello che ne pensate, mi farebbe piacere parlarne apertamente con qualcuno. Per la cronaca, tra due settimane parto a studiare all'estero, cercherò di costruirmi una vita felice lontano da dove sono nato, tuttavia penso che i segni del passato non mi abbandoneranno mai.
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Messaggioda Lμcιfεrσ » 02/09/2017, 15:39



Purtroppo non hai fatto nulla. Succede e basta. C'è a chi va di c*lo e a chi no.
Comunque piacere Donnie.

Su molte cose ti capisco:
anch'io poche relazioni affettive (essendo sinceri, non per gli stessi motivi, ma non è quello il fulcro del mio discorso), ho passato un momento in cui credevo di essere gay e anch'io ho una famiglia molto arretrata psicologicamente (fondamentalmente mio padre è un razzista e mia madre è una bigotta). Io sono il loro opposto, come mi è capitato di cogliere per la tua situazione.
Ti dirò due cose che penso e poi deciderai te se ne varrà la pena rifletterci sopra:
1)Non credo nell'identificazione della sessualità: se guardi sul mio profilo c'è scritto che mi piacciono le donne (ed è vero, perché io onestamente non ho mai avuto esperienze con il mio stesso sesso), ma in quel periodo di "confusione" ho capito che secondo me non vale niente identificarsi in un modello. I modelli sono generici, noi siamo singoli, particolari. Fai ciò che credi sia giusto, e non averne paura: sei gay? Chi ti urla contro frocio o cazzate del genere è solamente l'ennesimo aborto societario che si consumerà da solo. Ci starai male, ma quante volte stiamo male per cose che non meritano nemmeno la nostra attenzione? Troppe. Come è troppo corta la vita per essere qualcun altro.
2)Io coi miei genitori ho instaurato un rapporto di totale menzogna. Sono un'altra persona. Entrando in casa divento A, uscendo sono B, ovvero me stesso. Purtroppo è brutto da dire, ma a volte è l'unica soluzione. Io col tempo mi ci sono abituato. Quasi è divertente avere due vite, quando sei con loro fingi di non conoscere il "brivido" di fare certe cose e dall'altro provi sulla tua pelle quel brivido. Ci sono litigate, quelle ci sono sempre. Sorvola. Fanno male? Esci, cammina, vai a fare box, vai a giocare a carte, scrivi. Fai qualsiasi cosa ti faccia stare bene.

I sensibili, come me e te, sono le persone migliori, perché noi capiamo il dolore e accettiamo, gli altri non sanno cosa voglia dire, ma sono problemi loro, noi stiamo male, ma sappiamo di dare il massimo.
Tu sei te stesso. Tua è la tua vita. Tuo è il tuo cervello. Non farti influenzare da persone che si credono più furbe di te. Sii più furbo te di loro.
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Messaggioda Donnie Darko » 02/09/2017, 20:20



LaFenice ha scritto:Purtroppo non hai fatto nulla. Succede e basta. C'è a chi va di c*lo e a chi no.
Comunque piacere Donnie.

Su molte cose ti capisco:
anch'io poche relazioni affettive (essendo sinceri, non per gli stessi motivi, ma non è quello il fulcro del mio discorso), ho passato un momento in cui credevo di essere gay e anch'io ho una famiglia molto arretrata psicologicamente (fondamentalmente mio padre è un razzista e mia madre è una bigotta). Io sono il loro opposto, come mi è capitato di cogliere per la tua situazione.
Ti dirò due cose che penso e poi deciderai te se ne varrà la pena rifletterci sopra:
1)Non credo nell'identificazione della sessualità: se guardi sul mio profilo c'è scritto che mi piacciono le donne (ed è vero, perché io onestamente non ho mai avuto esperienze con il mio stesso sesso), ma in quel periodo di "confusione" ho capito che secondo me non vale niente identificarsi in un modello. I modelli sono generici, noi siamo singoli, particolari. Fai ciò che credi sia giusto, e non averne paura: sei gay? Chi ti urla contro frocio o cazzate del genere è solamente l'ennesimo aborto societario che si consumerà da solo. Ci starai male, ma quante volte stiamo male per cose che non meritano nemmeno la nostra attenzione? Troppe. Come è troppo corta la vita per essere qualcun altro.
2)Io coi miei genitori ho instaurato un rapporto di totale menzogna. Sono un'altra persona. Entrando in casa divento A, uscendo sono B, ovvero me stesso. Purtroppo è brutto da dire, ma a volte è l'unica soluzione. Io col tempo mi ci sono abituato. Quasi è divertente avere due vite, quando sei con loro fingi di non conoscere il "brivido" di fare certe cose e dall'altro provi sulla tua pelle quel brivido. Ci sono litigate, quelle ci sono sempre. Sorvola. Fanno male? Esci, cammina, vai a fare box, vai a giocare a carte, scrivi. Fai qualsiasi cosa ti faccia stare bene.

I sensibili, come me e te, sono le persone migliori, perché noi capiamo il dolore e accettiamo, gli altri non sanno cosa voglia dire, ma sono problemi loro, noi stiamo male, ma sappiamo di dare il massimo.
Tu sei te stesso. Tua è la tua vita. Tuo è il tuo cervello. Non farti influenzare da persone che si credono più furbe di te. Sii più furbo te di loro.


Ciao, ti ringrazio per la risposta, mi ha fatto piacere leggere le tue parole.
Per il punto uno, penso di essere anche io in confusione, spero che il tempo e la lontananza dalla famiglia mi aiuti a capire me stesso. Forse sono gay ma ho troppa paura delle conseguenze quindi non riesco ancora ad ammetterlo nemmeno a me stesso.
Purtroppo non sono bravo nemmeno a dire bugie, quindi cerco sempre di dire la verità anche ai miei genitori. Quando non ho la forza di dirla, sto zitto anziché mentire.
In ogni caso, spero davvero di imparare a dare il massimo. Il mio carattere lo vedo spesso più come una condanna che una risorsa.
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Messaggioda Riccardina » 02/09/2017, 20:27



Alla fine è meglio la vita virtuale di quella reale, al punto che quella virtuale diventa reale.
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Messaggioda Lμcιfεrσ » 02/09/2017, 21:48



No, non dirlo. Noi siamo il nostro carattere, quindi sii te stesso e fregatene.
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