Sono figlio unico vittima di padre alcolista ed ho 51 anni. Dopo aver perso mio padre con grande dolore per un male incurabile 15 anni fa, il 24 marzo mi ha lasciato anche mia madre di 75 anni a cui ero molto legato.
Mio padre negli anni 60 emigrò in Germania e lavoro lì per 11 anni, paese dove sono nato. Tornando in Italia però, non ha trovato lavoro e si è adattato a fare quello che poteva, ma il peso della sua croce lo metteva davanti alla paura di non riuscire a sfamare la famiglia, e questo lo ha portato sulla strada dell’alcool. È stata un’esistenza dura vivere con un alcolista, e solo dopo ho perdonato mio padre e capito il suo dolore, che però si è riversato su di me portando i segni di queste ferite nella mia esistenza.
La malattia di mia madre iniziata a giugno del 2017 mi ha fatto avvicinare sempre di più alla passione di Gesù Cristo, e iniziato un percorso spirituale che non mi sarei mai aspettato che arrivasse nella mia vita.
Ho aiutato a portare la croce a mia madre, ma spesso mi sono ritrovato dietro la sua ombra., perso nell’angoscia, ancora oggi.
Sono sempre stato incapace di amare profondamente, forse perché non ricordo un abbraccio di mio padre, ma ricordo perfettamente le sue liti con mia madre, e questo ha rappresentato un ostacolo per la mia vita, anche se sono sempre stato convinto negli anni di poter dare anche qualcosa di quello che non avevo, che non ho mai ricevuto...... ma facendolo solo a modo mio.
Questo però ha portato ad inevitabili conseguenze anche nella mia vita affettiva, e a maggio di quest’anno dovrò affrontare un divorzio.
Ho lavorato 27 anni quasi sempre nel settore sociale, ed oggi sono io a ritrovarmi dall’altra parte della barricata.
Durante il calvario della malattia di mia madre durata otto mesi, sono stato segnato duramente, e mi sono dovuto scontrare con inefficaci inadempienze di medici, e inutili e sterili lassismi della pubblica amministrazione. Le leggi, non sono qualcosa di astratto.. le leggi le fanno gli uomini!
Oggi, sono disoccupato, forse aspirante alcolista, se qualcosa non cambierà, e cerco di dare un senso alla mia esistenza, continuando a lavorare per guadagnarmi la mia esistenza, ma oggi, uno Stato assente me la nega.