A qualcuno lo dovrò dire, prima o poi che sono gay

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A qualcuno lo dovrò dire, prima o poi che sono gay

Messaggioda Ónèiros » 20/06/2018, 7:43



È ormai diverso tempo che ho capito ciò che sono. Io non sono né etero né bisex. Sono gay. Come tutti ho iniziato il coming out. Per ora tutto bene, ma è ormai qualche tempo che provo a dirlo ai miei. Non ce la faccio. Quando mi avvicino mi si bloccano le gambe, mi si ferma il cuore. Mi blocco tutto. Ho paura. Non so cosa fare, in quei momenti. Tutti i miei amici dicono che andrà bene, ma io sono più realista, so che non sempre va a finire bene. Non sono sicuro che fare coming out da solo sia sicuro, forse è meglio avere accanto qualcuno. C'è nessuno che può darmi dei consigli?
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Messaggioda Royalsapphire » 20/06/2018, 16:16



Ciao Morfeo,
non so se hai trovato le nostre risposte al tuo topic qui: viewtopic.php?f=37&t=19487

Comunque, sai, se ti senti tremare al pensiero di dirlo ai tuoi, può voler dire che o non è il momento, o nel profondo senti che i tuoi potrebbero non accogliere bene questa parte di te...
In ogni caso, ti consiglierei prima di parlarne con quel genitore con cui ti senti meno a disagio. Uscite un giorno da soli, passate una bella giornata, e vedrai che ti verrà più facile.
E se non ti viene spontaneo dirlo, datti tempo. So che è difficile, ma non hai bisogno dell'approvazione dei tuoi genitori per essere te stesso.
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Messaggioda Ónèiros » 20/06/2018, 18:01



Oggi ho fatto una cosa che non avevo provato. L'ho detto a mia cugina, una delle persone di cui più mi fido. Lei mi rassicura e sento che col suo aiuto sarà più facile dirlo ai miei.
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Messaggioda Speechless » 20/06/2018, 18:40



Morfeo ha scritto:È ormai diverso tempo che ho capito ciò che sono. Io non sono né etero né bisex. Sono gay. Come tutti ho iniziato il coming out. Per ora tutto bene, ma è ormai qualche tempo che provo a dirlo ai miei. Non ce la faccio. Quando mi avvicino mi si bloccano le gambe, mi si ferma il cuore. Mi blocco tutto. Ho paura. Non so cosa fare, in quei momenti. Tutti i miei amici dicono che andrà bene, ma io sono più realista, so che non sempre va a finire bene. Non sono sicuro che fare coming out da solo sia sicuro, forse è meglio avere accanto qualcuno. C'è nessuno che può darmi dei consigli?


Caro Morfeo, avendo provato questa sensazione per anni, so benissimo a cosa ti riferisci.
Conosco anche tutte le notti passati in bianco, in attesa di trovare il modo e il momento "migliore", per sputare fuori tutto e liberarsi di questo fardello che tormenta l'anima.

Inutile dire che per anni abbia fallito (com'è normale che sia, non credere di essere l'unico ad aver riscontrato dei problemi...)
La verità è che la paura si impossessa di te, e ti chiedi se sia veramente il caso di parlarne. Metti in conto tutte le opzioni, sia quelle belle che quelle brutte. Allora accantoni, ti dici che forse devi aspettare un altro po', contaminato da quei timori inarrestabili.

Io ho trovato il coraggio (in realtà è accaduto in modo inaspettato, un coraggio che non avevo mai provato), dopo aver visto questo un video su youtube intitolato: #AMOREDIMMELO • CondividiLove e Agedo Roma per il Coming Out Day.
E dopo aver versato un mare di lacrime, manco a dirlo!

Se dovessi darti un consiglio, ti direi semplicemente: fallo quando ti senti pronto. E con questo non voglio dire che tu debba rimandare a tutti i costi, ma di farlo con la consapevolezza giusta, perché sarà un momento importantissimo. Che sia oggi, domani, o dopodomani, cambia poco. Quello che fa la differenza è il modo in cui decidi di affrontare la cosa.

Sarò un'inguaribile ottimista, ma mi piace pensare che cose del genere leghino ancora di più un figlio ai propri genitori. Il dialogo, il fatto che, comunque, nessuno ti "obblighi" a dirlo (molti vivono tranquillamente senza farlo), eppure tu abbia sentito il bisogno di condividere con loro una parte importante di te, è una cosa che i genitori apprezzano, anche quando non lo dicono.

E non preoccuparti se inizialmente siano un po' "storditi" dalla notizia. I miei l'hanno presa molto bene, eppure inizialmente mia madre ha comunque dovuto abituarsi alla cosa. E se ti dicessero qualcosa che ritieni inopportuna, ricorda che non sempre lo fanno con lo scopo di denigrare o far rimanere male, semplicemente possono aver paura che qualcuno possa essere indelicato coi propri figli, e magari appaiono duri per quello.

Ti faccio un grandissimo in bocca al lupo.
Ti sentirai come se avessi perso 100 kg dopo averlo fatto.
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Messaggioda Ónèiros » 20/06/2018, 19:15



Io sono molto indeciso sul come. Dovrei farlo di persona o con una lettera? Io ho già pronta la lettera e, dico davvero, è commovente. Però, se dovessi farlo di persona, dovrei farlo solo o con qualcuno?
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Messaggioda Royalsapphire » 20/06/2018, 21:07



Morfeo ha scritto:Io sono molto indeciso sul come. Dovrei farlo di persona o con una lettera? Io ho già pronta la lettera e, dico davvero, è commovente. Però, se dovessi farlo di persona, dovrei farlo solo o con qualcuno?

Perché mai vorresti qualcuno? Queste cose vanno discusse tra di voi. Occorre che tu lo faccia da solo. Ed eviterei la lettera, meglio il dialogo. Se vuoi dopo puoi dargliela, o puoi condividerla con noi.
Ah potrebbe anche darsi che i tuoi abbiamo capito da soli la tua natura omosessuale. Un ragazzo omosessuale di solito si distingue per l'atteggiamento ^_^ stai tranquillo, e sogni d'oro :zzz:
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Messaggioda Ónèiros » 20/06/2018, 21:14



Royalsapphire ha scritto:
Morfeo ha scritto:Io sono molto indeciso sul come. Dovrei farlo di persona o con una lettera? Io ho già pronta la lettera e, dico davvero, è commovente. Però, se dovessi farlo di persona, dovrei farlo solo o con qualcuno?

Perché mai vorresti qualcuno? Queste cose vanno discusse tra di voi. Occorre che tu lo faccia da solo. Ed eviterei la lettera, meglio il dialogo. Se vuoi dopo puoi dargliela, o puoi condividerla con noi.
Ah potrebbe anche darsi che i tuoi abbiamo capito da soli la tua natura omosessuale. Un ragazzo omosessuale di solito si distingue per l'atteggiamento ^_^ stai tranquillo, e sogni d'oro :zzz:

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Messaggioda Teramene » 08/12/2018, 3:15



Ónèiros ha scritto:È ormai diverso tempo che ho capito ciò che sono. Io non sono né etero né bisex. Sono gay. Come tutti ho iniziato il coming out. Per ora tutto bene, ma è ormai qualche tempo che provo a dirlo ai miei. Non ce la faccio. Quando mi avvicino mi si bloccano le gambe, mi si ferma il cuore. Mi blocco tutto. Ho paura. Non so cosa fare, in quei momenti. Tutti i miei amici dicono che andrà bene, ma io sono più realista, so che non sempre va a finire bene. Non sono sicuro che fare coming out da solo sia sicuro, forse è meglio avere accanto qualcuno. C'è nessuno che può darmi dei consigli?

non posso immaginare cosa si provi a sapersi gay e vivere in un ambiente in cui si rischia di finire ostracizzati x questo

io sono contrario a tutte le forme di discrminazione e intolleranza: razzismo, xenofobia, sessismo e ovviamente omofobia

da etero ho cercato spesso il dialogo con la comunità LGBT, ma sul web è molto + difficile di quanto credessi, perché nella rete ci sono troppi veleni e purtroppo le minoranze di qualunque genere tendono ad autoghettizzarsi e a sviluppare diffidenza anche verso coloro da cui non averebbero alcunché da temere

inoltre io stesso sento che potrei rientrare nelle variegate pieghe del mondo LGBT, perché - pur avendo un orientamento decisamente etero - sento di non aver mai avuto una vera identità di genere: nel mondo anglosassone questa caratteristica è stata etichettata con vari teremini, come "agender", "genderless" o "genderqueer" (non ho ancora ben capito quale di questi termini sia il + indicato x me)

può anche darsi che i miei problemi d'identità costituiscano solo una delle conseguenze del mio autismo: 8 anni fa mi è stata dagnosticata la sindrme di Asperger

comunque sono anni che faccio sporadici tentativi di dialogare con la comunità LGBT in un loro forum, ma con grosse difficoltà, legate ai problemi sopramenzionati

visti i tuoi problemi ti consiglio di cercare sostegno dal vivo e di non aspettarti troppo dai social-network e dal web in generale, perché sono strumenti molto labili e dove circolano troppi veleni

vorrei anche però aggiungere che essere gay o bisessuali comporta anche qualche opportunità che gli etero non hanno:

io soffro da anni di depressione, dovuta principalmente all'assenza di esperienze sentimentali e intime con l'altro sesso e le ragioni risiedono anche nella mentalità nostrana: se un maschio è insicuro non se lo filerà mai nessuna, mentre una donna (anche se timida) troverà sempre qualcuno disposto a corteggiarla; perché la mentalità latina porta a far sì che le ragazze mantegnano sempre una rigorosa passività e che siano sempre i maschi ad attivarsi in toto come corteggiatori

questo tipo di handicap un uomo può aggirarlo proprio se il suo interesse è rivolto invece o anche ad altri uomini: le discrininazioni hanno favorito nella comunità LGBT un mutuo aiuto che gli etero socialmente penalizzati non potranno mai sperimentare

se dovessi soffrire per mancanza di esperienze sentimentali o sessuali avrai comunque delle opportunità in + di trovare qualcuno che ti venga incontro e che perciò non ti obblighi a sbrigartela tutta da solo
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