Ecco la mia vita fino ad oggi, riassunta molto brevemente cercando di non saltare i punti chiave.
Di me da piccolo ho pochi anzi pochissimi ricordi, so che ero un bambino molto vivace, che parlava con tutti e senza pudore, i miei familiari dicono che ero una peste. Della scuola materna non ricordo quasi nulla, mentre Delle elementari poche cose, solo che avevo 1 o 2 amici, che ero ancora il bambino estroverso di sempre e che ero più intelligente rispetto agli altri della mia età.
Fin da sempre mia madre è stata una donna molto affettuosa, soprattutto nei miei confronti. Quando prendevo un buon voto a scuola mi faceva dei regali, quando vedeva che tenevo troppo a qualcosa cercava di farmela avere, e mi voleva un mondo di bene. Ma era altrettanto severa. Se tornavo a casa con un brutto voto partivano le punizioni, sia corporali (raramente però) che psicologiche (ad esempio mi costringeva a mangiare la frutta, cibo che ho sempre odiato e odio tutt'ora), oppure se stavo troppo tempo con o videogiochi me li nascondeva anche per mesi, o durante un eccesso di rabbia finiva pure col gettarmeli a terra. Ricordo di una volta che mi sentivo così in colpa per il fatto che giocavo sempre col Nintendo, senso di colpa che derivava dalle grida di mia madre, che finii col distruggerlo con le mie mani. Non so se lei esagerava in tutto questo, ma ero un bambino sensibile e credo che mi abbia un po' segnato..
Alle medie cominciò ad emergere la mia timidezza, in più avevo compagni terribili che mi escludevano e mi prendevano in giro molto spesso (soprattutto per i miei capelli lunghi). Brutto periodo le medie, ma per fortuna non ricordo molto anche qui. Durante quel periodo ricordo di aver pensato almeno una volta al suicidio, ma non ho mai tentato veramente di farlo.
Il liceo è stato il periodo più calmo. Qua ho trovato dei compagni più decenti, anche se non sono riuscito a fare amicizie, tranne che con 1 o 2 ragazzi. A scuola andavo relativamente bene, ma mai abbastanza per mia madre, quindi il rapporto in famiglia non era mai dei migliori. Per fortuna ho fatto gli scout, e li ho avuto modo di stringere una buona amicizia con 2 ragazzi, amicizia che in un modo o nell'altro dura ancora..
Fino al quinto anno di liceo mi sono considerato una persona felice, anche se in realtà c'erano problemi di cui ero a conoscenza, come la mia difficoltà col relazionarmi con gli altri, il non avere una ragazza (cosa che mi ha sempre pesato tanto), e il rapporto abbastanza conflittuale che avevo con mia madre, tutte cose che mi pesavano ma che almeno cercavo di sopportare, o di ignorare..
Poi venne il periodo dell'Università...
Salii a Torino per studiare ingegneria, facoltà che avrei abbandonato 3 anni dopo, ma almeno all'inizio ero molto determinato. Fu bello per la prima volta sperimentare la lontananza da casa e una maggiore libertà, comunque il primo anno di abbastanza monotono, non conobbi nessuno e passai quasi tutte le materie. Poi il secondo anno conobbi lei...
Fu in modo del tutto casuale, mi trovavo in un forum e scoprii che questa ragazza soffriva tantissimo. Io dovevo assolutamente aiutarla. E così cominciò il calvario..
All'inizio era bello, chattavamo, lei si confidava, io stavo male per lei ma le stavo accanto e le davo consigli. Poi nacque un'amicizia. Poi nacque una relazione. Le emozioni più forti che ho provato in vita mia derivano tutte da questo rapporto. Emozioni bellissime, ma soprattutto emozioni terribili. Inizialmente stavamo bene, cioè lei soffriva, e io soffrivo per lei, e per la distanza, ma era bello che dipendessimo l'uno dall'altra. Perché era una dipendenza. Poi col tempo per me divenne sempre più difficile da sopportare. Cominciai a fumare, cominciai a deprimermi, e arrivai anche all'autolesionismo. Mi spegnevo sigarette addosso per provare cosa provasse lei, ma non era solo per questo...
Ad un certo punto io non riuscii più a sopportare questa situazione, e la lasciaii, abbandonando la disperazione ed accogliendo i sensi di colpa. E così passai tutto il terzo anno di università così, deprimendomi, cercando di non pensare a lei, chiedendomi se dovevo continuare ingegneria o no, e odiando me stesso. E fumando erba quasi ogni giorno. Ed ero solo. In realtà avevo un amico li, ma ero comunque solo. Alla fine decisi che non potevo continuare così, perciò cambiai facoltà e tornai a Palermo, pronto per ricominciare, pronto per soffrire..
Ora sto di nuovo con la mia famiglia, e il rapporto è peggiorato moltissimo, ho ripreso a tagliarmi anche se è da un po' che ho smesso, mi sento sempre solo e ho paura di conoscere qualcuno perché a creare un'altra relazione tossica non ci vuole proprio nulla. Vorrei che tutto questo finisse, ma non so come fare... Perciò mentre cercherò un modo per rimettere al posto giusto qualche pezzo del puzzle, saprò almeno che su questo forum posso dire ciò che non avrei nessuno a cui dire. Scusate per il poema, ma ho riassunto 22 anni quindi un po' di comprensione ahah.. grazie per chi è arrivato a leggere fino a qui