Una vita non vissuta

L'arte di sentirsi sempre fuori posto

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Una vita non vissuta

Messaggioda Michele70 » 02/01/2020, 12:17



Ho iniziato a sentirmi un alieno già all'asilo, forse perché ero cresciuto avendo pochi contatti con altri bambini e con il tempo le cose sono peggiorate lentamente ma costantemente.

Adesso vi scrivo con un po' di consapevolezza acquisita in questi 49 anni, ma per molto tempo ho percepito solo sofferenza e disagio.

La famiglia... Mi sono chiesto perché mi avessero messo al mondo e prima dei dieci anni ho cercato di uccidermi, era come vivere in un incubo.

Non è stata una violenza fisica ma psicologica.

Si sono concentrate molte situazioni sgradevoli attorno a me.

Vivevamo in una grande casa in campagna, un po' isolata, ed eravamo tre famiglie, la mia, i miei nonni materni e mio zio con relativa moglie.

Siccome non andavano d'accordo litigavano spesso ed abbastanza violentemente, inoltre anche i miei genitori quelle poche volte che stavamo assieme spesso venivano pure alle mani.

Purtroppo questo è solo il sottofondo, mia madre aveva problemi psicologici, non so bene quali, certo era maledettamente ansiosa ed instabile di umore.
Soprattutto aveva anche la dipendenza dall'alcool.

Mi dispiace per tutte le persone che hanno sofferto magari più di me, ma crescere con una persona del genere è stato così destabilizzante che non riesco nemmeno a spiegarlo, come vivere su una barchetta in mezzo all'oceano, una sensazione di mal di stomaco continua a cui poi ho dato il nome di ansia, mia fedele compagna da allora.

Negli anni ho anche pensato che una parte dei miei problemi fossero anche biologici, voglio dire che forse anche quando era incinta di me avrà bevuto oltre al fatto che è stata sempre una grande consumatrice di caffè e sigarette praticamente all'ingrosso.

Di sicuro non ho trascorso quei mesi dentro di lei ascoltando Bach e Beethoven, come minimo litigi ed urla.

Qualche altro problema? Certo... Altrimenti era troppo banale la situazione.
Lei aveva anche problemi con il gioco, all'epoca soprattutto lotto enalotto cose del genere, visite a maghi, astrologi.

Mio padre che non mi ha mai dato un consiglio un aiuto, era abbastanza violento verbalmente ed io mi sentivo inetto, incapace e dalla paura magari piangevo, così lui mi sgridava anche per quello, stiamo sempre parlando di un periodo prima dei dieci anni.

Sicuramente frequentava altre donne perché la sera non stava mai a casa e anni dopo mia madre mi fece vedere delle foto di una sua amante, aveva una specie di seconda famiglia.

Cmqe io ero una specie di bidone della spazzatura e mia madre mi riempiva con le sue farneticazioni, anche relative alla sua infanzia.

Mio nonno era l'unica figura maschile non aggressiva ed insieme alla nonna mi hanno in parte allevato, purtroppo lui era un po' fanatico riguardo alla religione, fino al punto di costruire una chiesetta, non tanto piccola.

A volte andavamo in giro partendo all'alba a visitare santuari, più o meno ufficiali, e c'erano discorsi in casa su fatture malocchi cose simili, quindi per me cose del genere erano normali.

Dimenticavo... Mi hanno nutrito con la betoniera, così ero già obeso alle elementari, e poi ho dovuto mettere gli occhiali, sembra qualcosa di normale il fatto di avere gli occhiali, ma allora era anche motivo di ansia in famiglia, spesa in più, e sfottimento a scuola.

Ecco ...la scuola... Che ne sapevo io di come ci si comportava con gli altri bambini? Avevo frequentato l'asilo ma non moltissimo. Cmqe oltre all'essere ciccione, agli occhiali, mi misi pure a parlare di fatture varie, non quelle per l'IVA, per me erano discorsi normali sentiti in famiglia, così altri insulti.

Questa era una scuola di campagna eravamo pochi bambini di classi differenti stiamo parlando dei mitici (per gli altri) anni 70, cmqe in quinta elementare fui trasferito in città e li erano laureati in bullismo e sfottò, così me ne tornava a casa piangendo.

Ci eravamo trasferiti in un'altra casa poco distante dalla prima, ormai vedevo poco i nonni, non sapevo con chi parlare della mia condizione, paura, tristezza, senso di inadeguatezza, i miei lavoravano, così io stavo da solo il pomeriggio, la TV l'unica amica sincera che non mi faceva piangere. Il cibo, nonostante l'avviso di un medico venuto a scuola, non era ancora un problema.
I fumetti erano una mia passione, soprattutto Topolino, li comprava mia madre perché per mio padre erano soldi buttati.

Poi iniziarono anche le diete, non ricordo bene credo a nove anni la prima, cmqe io abituato male fin da piccolo avevo difficoltà a gestire il cibo, così altri motivi di frustrazione e litigi.

Mi sembra di ricordare di aver chiesto a mia madre di poter parlare con un medico dei miei problemi, ovviamente era ancora una persona di cui mi fidavo, ma lei mi disse che sarebbe stato motivo di vergogna, cmqe erano altri tempi.

Insomma sommato tutto, non avendo neanche nel mio corpo una fonte di divertimento o gioia, ma solo fatica e delusioni, decisi che non aveva senso vivere, avevo poche informazioni all'epoca, ma in qualche film più o meno comico avevo visto qualcuno infilare la testa in un forno a gas.

Certo la posizione era scomoda, così presi una bombola piena, la misi vicino al letto e misi a leggere un fumetto aspettando di addormentarmi, non avevo pensato a quanto tempo ci sarebbe voluto ed anche al pericolo di un'esplosione, cmqe mia madre rincasò e mi salvò in tempo.

Poi sensi di colpa per lei che piangeva, e per molti anni non ho più tentato di morire anche se ci pensavo molto spesso.

Forse la mia vita si è fermata in quel periodo, come in una bolla emozionale, la confusione è aumentata nella mia testa insieme alla depressione.

Poi i problemi dell'adolescenza, alle superiori l'ansia era così devastante che alla fine abbandonai senza diploma.

Ci sarebbe molto da scrivere, ma tutto quello che ho fatto alla fine l'ho sempre abbandonato, così i lavori, il mio matrimonio, alla fine anche la casa, anche la società.

Adesso vivo in un camper parcheggiato in un terreno agricolo e non so proprio come finirà, da anni soffro anche di problemi di salute soprattutto dolori e stanchezza muscolare.

Non ho mai avuto grandi motivazioni per lottare, ho sempre percepito il mio corpo come un ostacolo ed un'armatura arrugginita.

Credo di aver giocato una partita nella quale non ho mai creduto, mi sembra di vivere in una specie di allucinazione o incubo.

Il mese scorso volevo proprio farla finita, avevo anche studiato il modo, ma alla fine non ci sono riuscito, qualcosa mi continua a legare a questo pianeta.

Adesso non ho persone che mi stressano o urlano contro ma è come se ci fossero, mi sono rivolto al comune per poter parlare con la psicologa, ma mi sembra di raccontare sempre le stesse cose, alla fine sono il solo che può fare qualcosa, ma cosa?

Io percepisco solo sensazioni sgradevoli, il cibo ormai è dannoso alla salute e non trovo motivi per allungare questo supplizio, serve solo un modo per ingannare l'istinto di sopravvivenza e smettere di sopravvivere.

Posso solo dirvi di parlare dei vostri problemi perché io per tanti anni non ho potuto e quando mi sono pagato le prime psicoterapie era passato già molto tempo. Oltre a questo prezioso forum ci sono anche molte associazioni che si occupano di questi problemi.

So che è difficile, ma tenersi tutto dentro non va bene, è come la ruggine che consuma tutto dall'interno,
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Messaggioda Riccardina » 02/01/2020, 22:24



E in più in quelle zone c'era anche stato il terremoto dell'80
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Messaggioda stefano71 » 03/01/2020, 2:07



Il tuo suggerimento è sacrosanto.
La tua storia è molto triste. Mi viene da pensare che a me non è successo niente di brutto eppure sono riuscito a non vivere la mia vita neanche io. Non sono il più indicato, in questo momento per trasmettere positività.
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Messaggioda DanyDuck » 03/01/2020, 13:50



Ciao, purtroppo la tua vita famigliare è stata molto sfortunata ma non è una tua colpa, i genitori nessuno li può scegliere e quindi nel bene e nel male ci toccano come sono, per tutto quello che hai passato forse altre persone sarebbero messe ancora peggio ed il fatto che comunque tu riesca a razionalizzare e ragionarci sopra è già un gran cosa ed un possibile punto di ripartenza, se posso darti un consiglio valuta l'ipotesi di fare del volontariato, a volte aiutare altre persone in difficoltà ci aiuta a sentirci meglio.
P.S.
Se posso permettermi anche qualcosa di più leggero volevo farti i complimenti per la scelta dell'avatar anche a me piaceva un sacco quel cartone animato! :tv:
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Messaggioda Michele70 » 03/01/2020, 15:22



Riccardina ha scritto:E in più in quelle zone c'era anche stato il terremoto dell'80


Certo non è stata un'esperienza positiva, quando c'è stata la scossa, ricordo che stavo cercando di cambiare canale alla TV, allora non avevamo il telecomando, almeno noi.

Ho scritto cercando, perché il televisore con tutto il mobile ha iniziato a muoversi. Non saprei dire quanto tempo è durata, ricordo quella scena come al rallentatore.

La nostra famiglia non è stata toccata, ma devo dire che mi capita spesso di pensare a quel momento.
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Messaggioda rosablu85 » 03/01/2020, 22:34



MIchele anche se non sei più un ragazzino non è mai tardi per ricominciare!
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Messaggioda Michele70 » 04/01/2020, 10:10



stefano71 ha scritto:Il tuo suggerimento è sacrosanto.
La tua storia è molto triste. Mi viene da pensare che a me non è successo niente di brutto eppure sono riuscito a non vivere la mia vita neanche io. Non sono il più indicato, in questo momento per trasmettere positività.


Caro Stefano, ogni persona percepisce gli avvenimenti in maniera soggettiva, quindi la tua sofferenza non credo sia molto paragonabile a quella di altri.

Non ricordo chi mi ha detto, che se non ci hanno insegnato a nuotare (affrontare la vita) non serve l'oceano bastano due metri di acqua per andare sotto.
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Messaggioda ncode » 05/01/2020, 20:49



Michele70 ha scritto:Ho iniziato a sentirmi un alieno già all'asilo...

Ci sarebbe molto da scrivere, ma tutto quello che ho fatto alla fine l'ho sempre abbandonato, così i lavori, il mio matrimonio...


Hai scritto soltanto le cose brutte ma alla parola "matrimonio"non ti sei soffermato nemmeno un attimo! Presumo che tu abbia vissuto una storia d'amore prima di arrivarci, no? sicuramente abitavi in una casa vera, no ? Il camper in cui vivi era un mezzo che usavi per le vacanze con tua moglie? quindi ti ha cacciato di casa ? vedi che tante cose non le racconti, magari sono proprio quelle sulle quali dovresti focalizzarti. Da bambini abbiamo avuto tutti dei problemi con i genitori, altrimenti non saremo qui ad analizzarci, capire, esprimere rabbia o altro. Il vizio del fumo è ben diverso da chi abbandona i figli, ma anche l'alcol.. probabilmente sfuggiva da una vita che non le piaceva e tu da bambino non potevi capire cosa stava passando tua madre. Colpevolizzarla non ti porta da nessuna parte, anche perchè hai avuto dei nonni straordinari e io so cosa significa avere quella enorme risorsa. il fatto che fosse molto religioso non era mica una cosa negativa?! pensaci meglio...
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Messaggioda Michele70 » 06/01/2020, 10:11



ncode ha scritto:
Michele70 ha scritto:Ho iniziato a sentirmi un alieno già all'asilo...

Ci sarebbe molto da scrivere, ma tutto quello che ho fatto alla fine l'ho sempre abbandonato, così i lavori, il mio matrimonio...


Hai scritto soltanto le cose brutte ma alla parola "matrimonio"non ti sei soffermato nemmeno un attimo! Presumo che tu abbia vissuto una storia d'amore prima di arrivarci, no? sicuramente abitavi in una casa vera, no ? Il camper in cui vivi era un mezzo che usavi per le vacanze con tua moglie? quindi ti ha cacciato di casa ? vedi che tante cose non le racconti, magari sono proprio quelle sulle quali dovresti focalizzarti. Da bambini abbiamo avuto tutti dei problemi con i genitori, altrimenti non saremo qui ad analizzarci, capire, esprimere rabbia o altro. Il vizio del fumo è ben diverso da chi abbandona i figli, ma anche l'alcol.. probabilmente sfuggiva da una vita che non le piaceva e tu da bambino non potevi capire cosa stava passando tua madre. Colpevolizzarla non ti porta da nessuna parte, anche perchè hai avuto dei nonni straordinari e io so cosa significa avere quella enorme risorsa. il fatto che fosse molto religioso non era mica una cosa negativa?! pensaci meglio...


Ho raccontato soprattutto i primi dieci anni della mia vita perché hanno condizionato tutto il resto.

Scrivendo tutto sarebbe venuto lunghissimo, cmqe il mio matrimonio non è stato molto felice, tranne che nel periodo di fidanzamento, ci volevamo bene, questo si, ma anche lei veniva da una situazione familiare castrante, alla fine non abbiamo costruito nulla sulle nostre macerie.

Si avevo una casa dove è restata lei ed il camper non c'entrava nulla, l'ho comprato usato anni dopo.

Sono andato via io non riuscivo a vivere tutti i giorni con le mie ansie sembrava di fotocopiare sempre la stessa giornata, è stata colpa mia di questo sono consapevole.

Certo capisco che anche mia madre aveva i suoi problemi e probabilmente adesso avrà trovato pace visto che come mio padre non c'è più, ci ho pensato molto specialmente da adolescente quando cercavo di darmi delle risposte.

Non è questione di giudizio ma di sensazioni,emozioni che mi hanno marchiato, certo ad esempio, non è una cosa piacevole andare in auto con una persona ubriaca e fare pure degli incidenti.

Mia nonna era la sola ad essere più tranquilla, mentre mio nonno non era solo religioso, ho scritto fanatico, ma poi si mischiava la religione con la superstizione, fino alla magia e cose simili.

Certo che qui abbiamo avuto quasi tutti problemi da piccoli e mi dispiace molto per questo.

Io ho raccontato la mia storia quello che mi resta non sono i giudizi nei confronti di quelle persone che certamente avevano i loro problemi, ma la mia incapacità a vivere.

Forse sono poco intelligente resta il fatto che in qualsiasi cosa mi sono impegnato ho sempre fallito, scuola, lavoro, matrimonio, amicizie.

Quando vado in un negozio, un ufficio mi sembra di sbagliare a parlare, mi sento sempre come quel bambino di dieci anni che si vergognava ad uscire di casa, ad incontrare le altre persone.

Sicuramente non riesco a focalizzare la mia attenzione sugli aspetti piacevoli della vita, non li registro bene nella mia mente forse perché mi sento scollegato da quello che mi circonda.

Mi chiedo perché continuo a vivere, ci sono stati dei tentativi che ovviamente sono falliti altrimenti non starei qui a scrivere.

In fondo penso che potrebbe cambiare ancora qualcosa e se la mia salute ed il mio corpo mi permetteranno di farlo, continuerò a cercare.
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Messaggioda ncode » 06/01/2020, 15:40



Ti faccio una confessione: le fatture/malocchio e preti esorcisti, era praticamente l'argomento preferito di tutta la famiglia di mia madre. La superstizione nel sud italia è enormemente radicata ma non era un argomento che trattavo a scuola con i miei compagni. Era una cosa da grandi, che capivano loro... Questo per dirti che non dovresti attribuire tutte le colpe sulla famiglia. Ognuno di noi è fatto in un certo modo e nessun genitore può (e nemmeno dovrebbe) star incollato al proprio figlio 24/24 per dirgli di cosa parlare con i propri compagni di scuola o come integrarsi in un gruppo. Queste nozioni le impariamo autonomamente facendo (tanti) errori. Al di là di questo, vedo nel tuo scritto, un uomo maturo che sarebbe anche un ottimo padre o fratello maggiore. Esistono miriadi di comunità dove potresti interagire con le nuove generazioni e quello potrebbe essere un punto di partenza.
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