Qualcuno mi dice perché sono così? :)

Condividi con noi la tua autobiografia.
Tu sei il solo ed unico protagonista della tua vita!
Pubblica qui la tua storia, e che ciò possa essere da aiuto per tutti.

Qualcuno mi dice perché sono così? :)

Messaggioda ambercat00 » 12/01/2022, 11:12



Sono una ragazza di 21 anni, vivo in un paesino della Toscana e studio filosofia a Siena.
La mia storia inizia da figlia unica di due ventenni e così continua, una famiglia un po' litigiosa, ma tutto sommato amorevole: ho sempre visto i miei genitori come due adolescenti che vivevano la loro storia d'amore fregandosene delle scenate che facevano, senza paura di sbaciucchiarsi in pubblico e tutte cose da giovani così. Credo di essere diventata una buona mediatrice già da bambina.
Sono cresciuta con i miei nonni, i miei lavoravano tutto il giorno, e ci stavo bene. Tutto sembra bello quando sono piccola, ho tanti amici. Credo di essere stata anche un po' malinconica e rabbiosa, già da piccina piccina ma soprattutto verso gli 11-12 anni, però sfogavo la mia rabbia solo con mia nonna, credo sembrassi calma agli occhi delle altre persone. Le medie vanno bene, sono più infantile delle mie compagne, mi trovo meglio con i maschi, ma mi diverto e tutto procede bene.
Al liceo mi trovo completamente spaesata, sembrano tutti più grandi di me, non conosco nessuno, perdo i rapporti con gli amici del mio paese, vedo che non sono così brava a scuola come ero prima: da un giorno all'altro inizio a non riuscire a respirare, ad aver paura di soffocare col cibo, a bere acqua con sospetto perché credevo che fosse contaminata e infine, ovvio, a tagliarmi le braccia e le gambe, ad essere a disagio con la mia femminilità.
I miei mi mandarono da una psicologa, che ho frequentato per 5 lunghi anni, che riuscì con facilità a eliminare i miei rituali sull'acqua che secondo me era avvelenata (ad esempio giravo la bottiglia, poi la bevevo, poi aspettavo 20 minuti a letto, se non ero morta ok, non era contaminata. Comunque avevo paura dei veleni non solo quando bevevo acqua ma in generale e allora c'erano altri rituali); mi ha inoltre aiutato a diminuire gli episodi di autolesionismo che ancora sporadicamente si verificano, ma lei disse che poteva succedere.
Tutto quello che riguarda la mia adolescenza è che ho avuto un'amicizia morbosa con una mia compagna di classe, mi sono fidanzata a sedici anni con, credo, la persona più cattiva che incontrerò mai nella vita, ho avuto qualche problemino nel regolarmi con l'alcol (una scoperta che mi ha cambiato la vita!), ho fumato qualche canna, tutte cose normali da adolescenti, non c'è qualcosa che posso dire di essermi persa, e di questo sono contenta più o meno.
Dopo la fine della scuola e un anno di università a Pisa (era già iniziato il covid mi sembra), non ricordo bene perché, ma credo che fosse perché la mia ansia stava peggiorando, la psicologa dice che è ora di prendere delle medicine. Mi manda dalla psichiatra, mi viene prescritto Carbolithium, lo prendo per due mesi bevendoci su, poi smetto di prenderlo perché mi fidanzo con un ragazzo del mio paese di 31 anni, ci sto ancora insieme, lo amo, menomale che ho lui, quindi mi sento meglio e non ho più bisogno di niente. Inizia un periodo in cui litigo con i miei tutti i giorni perché faccio un incidente con la macchina, vado male all'università. Cerco di tornare dalla psicologa, mi dice di ricontattare la psichiatra, ci torno per poco e poi l'abbandono completamente, è da un anno o quasi che non la sento più, e ora che avrei bisogno non so come fare.

La mia ansia peggiora sempre di più, sento le aspettative degli altri, non trovo una giustificazione al mio modo di essere. Non faccio altro che dire bugie e non so nemmeno perché, mi sento sempre in colpa. Non posso pagarmi un nuovo psicologo, non voglio dire a mamma che ne ho bisogno perché è troppo ansiosa. Continuo a sentire la malinconia di sempre, ma non mi pesa più di tanto. Ma quest'angoscia, questo senso di impotenza, di annegamento, di sopraffazione, di mancanza del respiro, questo macigno addosso, io questo non so come farmelo passare, ed è questo che mi rende la vita insopportabile per come la vedo ora. Se potessi eliminare questo senso di oppressione credo che vivere non mi dispiacerebbe.
  • 0

Avatar utente
ambercat00
Amico level one
 
Stato:
Messaggi: 20
Iscritto il: 03/01/2017, 14:57
Località: Toscana
Citazione: Cerco il punk in una lametta,
la felicità ed il dolore,
nel fumo di una sigaretta.
Genere: Femminile

Qualcuno mi dice perché sono così? :)

Messaggioda Malky » 12/01/2022, 13:26



Forse potresti trovarne uno al Consultorio. Probabilmente ti faranno incazzare molto, abbandonerai qualcosa e le cose andranno meglio per un poco.
Può valere poco come poche sono le parole: faccio il tifo per te. Ti rialzerai.
  • 1

Malky
Amico level six
 
Stato:
Messaggi: 288
Iscritto il: 25/06/2020, 19:38
Località: Centro
Genere: Maschile

Qualcuno mi dice perché sono così? :)

Messaggioda Middlegame » 12/01/2022, 17:06



Ciao, dico fin da subito che mi dispiace che in questo momento tu ti senta così, provare queste sensazioni opprimenti non è bello e sicuramente provare a imbottigliarle o tenersele dentro non aiuta. Spero che anche soltanto aver scritto questo post un minimo ti abbia aiutato, a volte mettere per iscritto quello che si sente aiuta ad affrontarlo.

Conosco molto bene la sensazione dell'essere sopraffatti dalle aspettative degli altri ed è davvero come un peso che piano piano non può che schiacciarci. Ti direi prima di tutto di parlarne col tuo ragazzo, capisco che magari non sia facile farlo però sono sicuro che vorrà darti una mano e fidati che avere qualcuno che almeno sa cosa stai passando può fare la differenza. Poi ti consiglierei comunque di parlarne con tua mamma, capisco che lei sia troppo ansiosa però comunque si sta parlando della tua salute e avere qualcuno vicino potrebbe aiutarti.
Ovviamente se poi non te la senti a confidarti con nessuno, ti consiglio come dice anche Malky di provare ad andare in un Consultorio.
Spero che questo brutto periodo passi
  • 1

Avatar utente
Middlegame
Amico level five
 
Stato:
Messaggi: 241
Iscritto il: 25/08/2020, 22:14
Località: Milano
Citazione: La morte è più leggera di una piuma, il dovere più pesante di una montagna
Genere: Maschile

Qualcuno mi dice perché sono così? :)

Messaggioda Lory White » 12/01/2022, 19:14



Forse potrebbe essere utile trovare qualcosa che ti dia il senso di valere come persona. Ad esempio partecipare ad un gruppo di auto-mutuo-aiuto (in cui si riceve ma anche si dà) oppure trovare qualcosa da fare che ti faccia sentire in grado di farlo (può essere un piccolo lavoro o volontariato). Farlo per gradi, sviluppando a poco poco un senso di padronanza su ciò che fai.
Andare 5 anni dallo psicologo, fare l'università sono cose interessanti, tuttavia dal mio punto di vista non nutrono la voglia concreta di valere come essere umano, anzi possono mettere in uno stato di dipendenza (dipendere dallo psicologo, dipendere dai voti). Studiare può servire ma dipende da come lo si vive, a volte può essere utile trovare qualcosa di semplice che ci arricchisca nel senso di valere ora in questo momento.
  • 2

Avatar utente
Lory White
Amico level six
 
Stato:
Messaggi: 254
Iscritto il: 03/12/2021, 21:25
Genere: Maschile


Torna a Scrivi la tua storia, lascia il segno in questa vita

Chi c’è in linea in questo momento?

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

Reputation System ©'