Riflessione personale

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Riflessione personale

Messaggioda Bluscale90 » 04/03/2022, 3:40



Mi chiamo Cristiano e quella che sto per raccontarti è un pezzo di storia... mia.

E cosi dopo la tempesta prima o poi uscirà anche il sole, ma io mi chiedo, dopo quanto ?

Ebbene di tempeste ne ho prese tante in 31 anni e mi trovo a constatare che le nuvole non si sono ancora levate totalmente di torno.
Anzi.... se devo essere sincero, credo di avere quella nuvola con il brutto tempo che ti segue ovunque anche dentro casa.

Che dire .. ci sono stati momenti belli e brutti nella mia vita, in questo ordine esatto... però ad un certo punto mi sono trovato in una situazione molto difficile da sopportare.

All'epoca ero ferito, distrutto, trafitto, sentimentalmente ed oltretutto non avevo amici che mi capivano , una famiglia un po inesistente, insomma non avevo nessuno che in quel momento potesse capirmi o capire ciò che stavo vivendo. A dire il vero il mio stato d'animo ha causato il conseguente distacco dalle persone sopra citate e mi ritrovai da solo, non del tutto ma possiamo dire il larga parte....
Cambiai anche casa e l'unica cosa che decisi di salvare fu lo stipendio, quello mi costava solo fingere di stare bene per un paio d'ore al giorno e per il resto era fatta... Un vero e proprio incubo in cui mi son trovato lentamente catapultato dentro.

Le cose in seguito continuarono a non migliorare seppur avessi provato in tutti i modi a trovare una soluzione al problema, mi sentivo in trappola, incompreso...
Ma ad un certo punto mi stancai di quella situazione e smisi di cercare di tenere saldi i pezzi di un puzzle che si stava inevitabilmente sgretolando. Per una volta volevo essere lo spettatore e non più il personaggio.
Ed è li che accadde qualcosa , iniziai quindi a convivere con la mia nuova amica, che mi ha teso la mano in seguito per qualche anno...... La solitudine.


Quali sono stati gli sviluppi?

Ebbene è passato un po di tempo da allora... però la solitudine mi ha portato a conoscere di più me stesso, mi ha fatto apprezzare tante cose che prima nemmeno calcolavo, come i silenzi, la natura, il sole, gli animali, le passeggiate. Mi ha insegnato a ponderare meglio le mie decisioni. Mi ha insegnato a capire chi voglio essere. Libero. Da rabbia , gelosia, pregiudizi.
Socialmente però la solitudine mi ha distaccato molto dal pensiero comune e questo è stato un bene ed un male. Mi sono accorto che la mia vita, il mio lavoro le persone che conosco che mi circondano non condividono questo mio pensiero, mi sento di appartenere ad un posto che non fà per me e per questo vengo anche ovviamente preso di mira.
Mi ha donato quindi delle belle e brutte cose complessivamente.


Ed ora la domanda a voi:
Vi siete mai trovati in una situazione in cui vi sentite di appartenere ad un contesto che non vi appartiene in seguito ad eventi che vi hanno cambiato la vita?
La mia storia vuole essere solo uno spunto di riflessione o magari di aiuto a qualcuno.

Oggi che scrivo tutto questo sono ancora solo, ma sono contento di questo percorso che la vita mi ha portato a fare.
Mi piacerebbe sapere se c'è qualcuno che si rivede in quello che ho scritto e magari far due chiacchiere visto che persone con cui condividere questi pensieri non ne ho mai e non ne conosco nessuna.
E capire magari di non essere semplicemente un pazzo.
:hi:
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Messaggioda VeraVita » 04/03/2022, 7:11



Bluscale90 ha scritto:Mi chiamo Cristiano e quella che sto per raccontarti è un pezzo di storia... mia.

E cosi dopo la tempesta prima o poi uscirà anche il sole, ma io mi chiedo, dopo quanto ?

Ebbene di tempeste ne ho prese tante in 31 anni e mi trovo a constatare che le nuvole non si sono ancora levate totalmente di torno.
Anzi.... se devo essere sincero, credo di avere quella nuvola con il brutto tempo che ti segue ovunque anche dentro casa.

Che dire .. ci sono stati momenti belli e brutti nella mia vita, in questo ordine esatto... però ad un certo punto mi sono trovato in una situazione molto difficile da sopportare.

All'epoca ero ferito, distrutto, trafitto, sentimentalmente ed oltretutto non avevo amici che mi capivano , una famiglia un po inesistente, insomma non avevo nessuno che in quel momento potesse capirmi o capire ciò che stavo vivendo. A dire il vero il mio stato d'animo ha causato il conseguente distacco dalle persone sopra citate e mi ritrovai da solo, non del tutto ma possiamo dire il larga parte....
Cambiai anche casa e l'unica cosa che decisi di salvare fu lo stipendio, quello mi costava solo fingere di stare bene per un paio d'ore al giorno e per il resto era fatta... Un vero e proprio incubo in cui mi son trovato lentamente catapultato dentro.

Le cose in seguito continuarono a non migliorare seppur avessi provato in tutti i modi a trovare una soluzione al problema, mi sentivo in trappola, incompreso...
Ma ad un certo punto mi stancai di quella situazione e smisi di cercare di tenere saldi i pezzi di un puzzle che si stava inevitabilmente sgretolando. Per una volta volevo essere lo spettatore e non più il personaggio.
Ed è li che accadde qualcosa , iniziai quindi a convivere con la mia nuova amica, che mi ha teso la mano in seguito per qualche anno...... La solitudine.


Quali sono stati gli sviluppi?

Ebbene è passato un po di tempo da allora... però la solitudine mi ha portato a conoscere di più me stesso, mi ha fatto apprezzare tante cose che prima nemmeno calcolavo, come i silenzi, la natura, il sole, gli animali, le passeggiate. Mi ha insegnato a ponderare meglio le mie decisioni. Mi ha insegnato a capire chi voglio essere. Libero. Da rabbia , gelosia, pregiudizi.
Socialmente però la solitudine mi ha distaccato molto dal pensiero comune e questo è stato un bene ed un male. Mi sono accorto che la mia vita, il mio lavoro le persone che conosco che mi circondano non condividono questo mio pensiero, mi sento di appartenere ad un posto che non fà per me e per questo vengo anche ovviamente preso di mira.
Mi ha donato quindi delle belle e brutte cose complessivamente.


Ed ora la domanda a voi:
Vi siete mai trovati in una situazione in cui vi sentite di appartenere ad un contesto che non vi appartiene in seguito ad eventi che vi hanno cambiato la vita?
La mia storia vuole essere solo uno spunto di riflessione o magari di aiuto a qualcuno.

Oggi che scrivo tutto questo sono ancora solo, ma sono contento di questo percorso che la vita mi ha portato a fare.
Mi piacerebbe sapere se c'è qualcuno che si rivede in quello che ho scritto e magari far due chiacchiere visto che persone con cui condividere questi pensieri non ne ho mai e non ne conosco nessuna.
E capire magari di non essere semplicemente un pazzo.
:hi:


Si, io ;) e ho la tua stessa identica età. Solo che sono in versione femminile. Riguardo a ciò che hai scritto, anch'io mi sento molto sola. Però, sai. Quando la solitudine diventa una routine e il tuo compagno di vita, diventa come stare con una persona che non ti piace. Non fraintendere, però, non voglio né dire che se stai con la stessa persona per tanti anni ti stufi (se è quella giusta) o che sia brutto stare da soli. Anzi, per qualcuno è una vera e propria dimensione che difendono. Dico solo, che non è la mia dimensione che mi piacerebbe fare qualcosa in mezzo agli altri. Ma le uniche occasioni che trovo sono solo quando mi vogliono usare, oppure, quando devo pagare. Insomma, una tristezza che non ti immagini. E, mi chiedo come ho fatto a finire in questo tunnel. Mi dicono spesso che sono io che decido di stare sola. Leggo molti libri spirituali che mi dicono che la vita intera è fatta di relazioni e che le cose belle arrivano quando meno ce l'aspettiamo. E, di pensare a cosa non fa arrivare l'amore. Quale schema di pensiero ci sia. Sinceramente, non lo so ^-^" io i miei passi in avanti li ho fatti ma prendo solo delusioni. Almeno, per come la vedo io. Già sento i miei libri che si inalberano. Però, dai. Non volevo farne di un testo drammaturgo ma volevo semplicemente condividere la mia esperienza ;-) diciamo, che attendo ancora la mia favola ;))
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Messaggioda Alfred » 04/03/2022, 18:21



Non c'è nulla che abbia più valore della libertà. Io ne sono stato a lungo privato e adesso che l'ho riconquistata, sia pure parzialmente, la difenderò con le unghie e con i denti.

Ho la fortuna di non avere un posto di lavoro e di passare il minimo tempo necessario con i parenti, quindi molto raramente mi sento in un contesto che non mi appartiene. Il mio corpo e la mia mente sono il contesto della mia esistenza.
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Messaggioda Bluscale90 » 04/03/2022, 21:24



VeraVita ha scritto:
Bluscale90 ha scritto:Mi chiamo Cristiano e quella che sto per raccontarti è un pezzo di storia... mia.

E cosi dopo la tempesta prima o poi uscirà anche il sole, ma io mi chiedo, dopo quanto ?

Ebbene di tempeste ne ho prese tante in 31 anni e mi trovo a constatare che le nuvole non si sono ancora levate totalmente di torno.
Anzi.... se devo essere sincero, credo di avere quella nuvola con il brutto tempo che ti segue ovunque anche dentro casa.

Che dire .. ci sono stati momenti belli e brutti nella mia vita, in questo ordine esatto... però ad un certo punto mi sono trovato in una situazione molto difficile da sopportare.

All'epoca ero ferito, distrutto, trafitto, sentimentalmente ed oltretutto non avevo amici che mi capivano , una famiglia un po inesistente, insomma non avevo nessuno che in quel momento potesse capirmi o capire ciò che stavo vivendo. A dire il vero il mio stato d'animo ha causato il conseguente distacco dalle persone sopra citate e mi ritrovai da solo, non del tutto ma possiamo dire il larga parte....
Cambiai anche casa e l'unica cosa che decisi di salvare fu lo stipendio, quello mi costava solo fingere di stare bene per un paio d'ore al giorno e per il resto era fatta... Un vero e proprio incubo in cui mi son trovato lentamente catapultato dentro.

Le cose in seguito continuarono a non migliorare seppur avessi provato in tutti i modi a trovare una soluzione al problema, mi sentivo in trappola, incompreso...
Ma ad un certo punto mi stancai di quella situazione e smisi di cercare di tenere saldi i pezzi di un puzzle che si stava inevitabilmente sgretolando. Per una volta volevo essere lo spettatore e non più il personaggio.
Ed è li che accadde qualcosa , iniziai quindi a convivere con la mia nuova amica, che mi ha teso la mano in seguito per qualche anno...... La solitudine.


Quali sono stati gli sviluppi?

Ebbene è passato un po di tempo da allora... però la solitudine mi ha portato a conoscere di più me stesso, mi ha fatto apprezzare tante cose che prima nemmeno calcolavo, come i silenzi, la natura, il sole, gli animali, le passeggiate. Mi ha insegnato a ponderare meglio le mie decisioni. Mi ha insegnato a capire chi voglio essere. Libero. Da rabbia , gelosia, pregiudizi.
Socialmente però la solitudine mi ha distaccato molto dal pensiero comune e questo è stato un bene ed un male. Mi sono accorto che la mia vita, il mio lavoro le persone che conosco che mi circondano non condividono questo mio pensiero, mi sento di appartenere ad un posto che non fà per me e per questo vengo anche ovviamente preso di mira.
Mi ha donato quindi delle belle e brutte cose complessivamente.


Ed ora la domanda a voi:
Vi siete mai trovati in una situazione in cui vi sentite di appartenere ad un contesto che non vi appartiene in seguito ad eventi che vi hanno cambiato la vita?
La mia storia vuole essere solo uno spunto di riflessione o magari di aiuto a qualcuno.

Oggi che scrivo tutto questo sono ancora solo, ma sono contento di questo percorso che la vita mi ha portato a fare.
Mi piacerebbe sapere se c'è qualcuno che si rivede in quello che ho scritto e magari far due chiacchiere visto che persone con cui condividere questi pensieri non ne ho mai e non ne conosco nessuna.
E capire magari di non essere semplicemente un pazzo.
:hi:


Si, io ;) e ho la tua stessa identica età. Solo che sono in versione femminile. Riguardo a ciò che hai scritto, anch'io mi sento molto sola. Però, sai. Quando la solitudine diventa una routine e il tuo compagno di vita, diventa come stare con una persona che non ti piace. Non fraintendere, però, non voglio né dire che se stai con la stessa persona per tanti anni ti stufi (se è quella giusta) o che sia brutto stare da soli. Anzi, per qualcuno è una vera e propria dimensione che difendono. Dico solo, che non è la mia dimensione che mi piacerebbe fare qualcosa in mezzo agli altri. Ma le uniche occasioni che trovo sono solo quando mi vogliono usare, oppure, quando devo pagare. Insomma, una tristezza che non ti immagini. E, mi chiedo come ho fatto a finire in questo tunnel. Mi dicono spesso che sono io che decido di stare sola. Leggo molti libri spirituali che mi dicono che la vita intera è fatta di relazioni e che le cose belle arrivano quando meno ce l'aspettiamo. E, di pensare a cosa non fa arrivare l'amore. Quale schema di pensiero ci sia. Sinceramente, non lo so ^-^" io i miei passi in avanti li ho fatti ma prendo solo delusioni. Almeno, per come la vedo io. Già sento i miei libri che si inalberano. Però, dai. Non volevo farne di un testo drammaturgo ma volevo semplicemente condividere la mia esperienza ;-) diciamo, che attendo ancora la mia favola ;))

Ho apprezzato la tua risposta soprattutto parlando da coetanei. Che dire, penso che a volte non siamo noi che vogliamo star da soli ma è il contesto in cui ci troviamo da cui magari prendiamo le distanze. O se non altro è ciò che accade a me. Eh e di delusioni potrei anch'io scrivere un libro, si spera sempre che ad un certo punto la ruota giri per il verso giusto ma boh... la mia credo si sia arrugginita e se parte non so in che verso girerà :mmm2:
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Messaggioda Bluscale90 » 04/03/2022, 21:33



Alfred ha scritto:Non c'è nulla che abbia più valore della libertà. Io ne sono stato a lungo privato e adesso che l'ho riconquistata, sia pure parzialmente, la difenderò con le unghie e con i denti.

Ho la fortuna di non avere un posto di lavoro e di passare il minimo tempo necessario con i parenti, quindi molto raramente mi sento in un contesto che non mi appartiene. Il mio corpo e la mia mente sono il contesto della mia esistenza.


Sono d'accordo con te , quello che di libertà è guadagnato deve essere protetto come fosse la cosa più preziosa che esista.
Purtroppo io non posso permettermi al momento di lasciare anche quello, ma sicuramente ne trarrei del beneficio a lungo termine.
Ne ho cambiati già due e son sempre finito in realtà che per il mio modo d'essere sono ostili :nonono:
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Messaggioda Eliminato » 05/03/2022, 0:55



"Vi siete mai trovati in una situazione in cui vi sentite di appartenere ad un contesto che non vi appartiene in seguito ad eventi che vi hanno cambiato la vita?"

Puoi dirlo forte, con esito simile al tuo caso, anche perché personalmente ho avuto problemi soprattutto in campo sentimentale. Mi sono trovato in situazioni che non sentivo mie, anzi: mi sembrava proprio di condurre una recita, mandare avanti una sorta di squallida messinscena. Una farsa terrificante, una sensazione orrenda che non auguro nemmeno al mio peggior nemico. Hai citato la solitudine infatti e, per il cielo: come scrive Alfred, per me la libertà è impagabile. Nulla è come la libertà derivante dalla solitudine, una solitudine che mi ha insegnato tanto (come spieghi benissimo anche tu) e mi ha permesso di conoscermi davvero nel profondo, sino a trovare la mia reale stabilità. Da lì sono rinato. Ero in una posizione che non sentivo mia, nemmeno capivo perché fossi bloccato lì. Quella non era la mia vita, quello non ero io! Oggi per nulla al mondo scambierei questo mio antro protetto per qualcosa di differente, nemmeno per tutto l'oro del mondo. Nemmeno gli altri capiscono la mia "scelta" (o dovrei dire "essenza"?) secondo i quali ormai, avendo superato i 30 già da un po', dovrei sposarmi e riprodurmi, ma invece mi impegno con tutte le mie forze a restare solo. Cosa realmente conta? Che si stia bene. La solitudine dev'essere naturale, spontanea, mai costretta o imposta. Se la si vive male, è un problema. Non tutti sono fatti per la solitudine e, in fondo, penso sia anomalo un caso come il mio.
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Messaggioda germano » 07/03/2022, 8:48



Io ho vissuto il contrario: quando ero sposato mi toccava partecipare a eventi, feste e semplici uscite che non erano roba per me. Ma si sa che la vita di coppia prevede compromessi, bisogna smussarsi, ecc. E io mi sono smussato fino a non essere più ciò che volevo io.
Immaginavo cosa avrebbe detto di me il me stesso di quando ero adolescente e... come ero caduto in basso! Per una dipendenza affettiva e per restare nella mia tranquilla zona comfort, stavo buttando via tutti gli anni della mia vita.

Mi sono separato e sono rimasto solo (avevamo pochi e i contatti li teneva lei, quindi erano più suoi amici che miei).
Però sono tornato ad essere io. Sono rinato.
Nella solitudine ho fatto tutte le scoperte che hai vissuto anche te.
Poi sono uscito con qualche gruppo (a tema, cioè legato a un hobby) trovato su internet e son tornato ad avere una vita sociale. Bisogna stare attenti a non intristirsi a non cadere nell'apatia e accidia.
Bisogna reagire, sennò sei spacciato: se inizi ad andare giù, non riesci più a vedere interesse per le cose e non riesci più ad andare a conoscere persone nuove.

Poi, conosci di cui e conosci di là, ho conosciuto anche donne. Poi esci con questa e esci con l'altra, ho conosciuto anche una donna speciale. E così ora sono tornato adolescente (purtroppo in un corpo da quasi 50enne).
Bisogna uscire dalla zona comfort e bisogna FARE! Finché ci si lamenta e basta non cambierà niente. Bisogna PROVARCI, in tutti i sensi.


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