Il punto della situazione

Ciao a tutti. Non so se ho beccato la categoria esatta per l'argomento ma ho deciso di aprire questo thread con lo scopo di sfogarmi e di poter ricevere un consiglio in merito a quello che scrivo. Non mi piace molto descrivermi perché faccio sempre fatica da dove partire e da dove finire. Oltretutto temo sin da sempre il giudizio sebbene lo sappia nascondere molto bene. Dopo l'ennesimo drop out con l'ennesimo psicoterapeuta, ho chiesto aiuto seriamente per aver toccato il fondo nel mese di ottobre 2022 a seguito di un collaterale fortissimo dovuto ad un antipsicotico che ho assunto durante l'estate. Attualmente sono seguito da una psicoterapeuta nell'ambito privato da circa due mesi e assumo, al tempo stesso, Depakin 750 mg una volta al di per attenuare gli sbalzi d'umore. Sono due anni circa che sono in cura e ho assunto diversi farmaci che hanno tamponato solo temporaneamente i vari sintomi. Premetto che ho sempre avuto problemi di personalità sin da bambino. Ho finto diverse identità, mentivo per assecondare chi avevo di fronte oppure per gonfiare il mio ego. E mi succedeva quasi sempre quando interagivo con una donna. Deve avere a che fare sicuramente con la discriminazione che ho ricevuto sin da quando ero piccolo prima sull'omosessualità di mio fratello e poi sulle mie origini, aspetti questi che a me toccavano particolarmente. Sono sempre stato un bambino pauroso, sempre diffidente e sul chi va la, pronto ad evitare qualsiasi situazione imbarazzante pur di non passare inferiore rispetto agli altri. Ricordo anche momenti in cui aprivo il cuore ad un amico semplicemente perché mi sentivo di farlo. L'ansia e la rabbia distruttiva sono solo reazioni che mi sono servite per sopravvivere ai bombardamenti del nemico. Sono una bomba ad orologeria. Ci sono contesti in cui sono molto educato ma passivo aggressivo, altri invece in cui mi accanisco segretamente sulla vittima prescelta che spesso e volentieri e una ragazza fragile e indifesa, semplicemente per essere il centro di gravità della sua vita o semplicemente per non essere abbandonato. Non potrei mai accettarlo. Ho sofferto di attacchi di panico per una miriade di anni. La cosa mi ha segnato perché mi ha impedito di vivermi i miei 20 anni in modo spensierato. Ho sempre avuto idee sconclusionate sul mio futuro, non ho mai saputo cosa avrei voluto "fare da grande". Un giorno una cosa, il giorno dopo un'altra. In questo momento seguo il primo anno di Psicologia con una telematica ma mi rende insoddisfatto. Non tanto per il corso in sé quanto piuttosto per l'inconsistenza generale dell'università telematica lontana dagli aspetti umani e goliardici che si vivono nella statale. Avrei tanto voluto iscrivermi alla statale ma temevo che si risvegliassero delle antiche paure che non avrei potuto affrontare. Mi sento insoddisfatto per non vedermi con nessun amico da più di 10 anni, per non essere riuscito a fare molte cose che avrei voluto fare come viaggiare o semplicemente fare un campeggio o una scampagnata con una piccola comitiva di amici il sabato o la domenica pomeriggio, per aver osservato dietro lo spioncino della porta altre persone farlo, covando un'invidia pericolosa e molto cattiva.
Sono ossessivo e guardo la vita degli altri; in realtà guardo i successi degli altri e sto male, guardo gli insuccessi degli altri e mi sento meglio. Ho un'autostima a terra completamente calpestata da me stesso. Mi sento inferiore agli occhi di tutti, ma mi sento anche un Narciso complessato. Mi odio perché vorrei amarmi. Che cosa devo fare per ritrovare me stesso? Come posso fare per ridisegnare la mia vita? Non dico di raggiungere la felicità ma perlomeno quel pizzico di serenità che aggrada l'anima. Io sono molto motivato ma non resta tanto affinché subentri nuovamente la demotivazione. Ho paura di vivere questa vita che mi è toccata vivere. Più passa il tempo e più non mi riconosco. Ringrazio chiunque abbia voglia di rispondermi
Sono ossessivo e guardo la vita degli altri; in realtà guardo i successi degli altri e sto male, guardo gli insuccessi degli altri e mi sento meglio. Ho un'autostima a terra completamente calpestata da me stesso. Mi sento inferiore agli occhi di tutti, ma mi sento anche un Narciso complessato. Mi odio perché vorrei amarmi. Che cosa devo fare per ritrovare me stesso? Come posso fare per ridisegnare la mia vita? Non dico di raggiungere la felicità ma perlomeno quel pizzico di serenità che aggrada l'anima. Io sono molto motivato ma non resta tanto affinché subentri nuovamente la demotivazione. Ho paura di vivere questa vita che mi è toccata vivere. Più passa il tempo e più non mi riconosco. Ringrazio chiunque abbia voglia di rispondermi