questa è la mia vita e ho una tristezza

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questa è la mia vita e ho una tristezza

Messaggioda raulino2014 » 21/12/2013, 20:28



Salve! Eccomi qua in una delle diverse sere da sola quando il mio compagno esce, una volta a settimana la sera più palestra, ed io resto a casa per tanti motivi che cercherò di spigare, provo a spiegare!
Ho avuto una brutta vita e sono sempre stata da sola, un po' per scelta e un po' per forza! Ho quasi 38 anni, 2 matrimoni falliti, una totale solitudine dentro me e intorno a me! Non ho nessuno su cui contare, zero familiari e comunque tutti disfunzionali.
Vi voglio raccontare di me, così per cercare qualche consiglio, un po' di sfogo, non riesco a condividere me stessa con nessuno, neanche con questo compagno che si dimostra in parte migliore di altri avuti, ma pur sempre lontano da me, io sono lontana da tutti e ora che aspetto un bimbo temo che il mio essere perdente possa influire negativamente sulla sua vita. Si potrebbe obiettare che quelle come me non dovrebbero avere figli; certo l'ho pensato per tanto tempo anch'io, poi una gravidanza del tutto inattesa e la seguente perdita del mio primo bambino mi ha fatto cercare un'altra gravidanza, magari illudendomi di superare le mie tante, troppe paure e fragilità, ma veniamo alla mia storia di vita che mi portato fino a qua!
Ho avuto una vita pesante che mi ha reso stanca da tempo; ho visto e vissuto troppe cose.
Ho offerto troppo fin dalla nascita, famiglia è destino ed io sono nata male. Mio padre e mia madre, tanto per definirli in qualche modo, non sono mai stai i mie genitori. Ho solo ricordi delle loro liti, del malessere, del non amore.
Tante le volte che mio padre mi ha picchiata, dove ha picchiato mia madre, molto maggiori le violenze psicologiche che mi venivano fatte da entrambi; mia madre che mai mi risparmiava nulla, mettendomi a corrente del suo ménage privato fin da piccola. faccio solo 2 esempi di ciò ce erano o loro, ma e ne sarebbero mille da fare, forse anche peggiori: a 4 anni all'asilo chiesi cosa fosse l'aborto, visto che mia madre mi avevo detto che non c'era perché aveva fatto un aborto; a 5 anni sapevo scrivere un po', dato che mio padre mi obbligava a falsificare la firma di mia madre su assegni che lui faceva...
Mio padre spacciava droga, cocaina, si indebitava con tutti, pur non avendo problemi economici, dato che gestiva una redditizia attività di famiglia, ma era fatto così ed ha rovinato sia al sua famiglia di origine, sia quella creata con mia madre. Di lui non so niente a parte questo, dopo al separazione dei miei quando avevo 6 anni e l'ho visto solo 20 anni dopo all'obitorio.
La famiglia di mio padre, benestante rovinata da lui, non mi ha mai più voluta vedere e così sono rimasta sola con una donna mia madre, incapace di amare, un essere abituato a fare la parassita, o meglio, l'animale da lavoro, ma incapace di ogni slancio affettivo, molto egoista e capace solo di tirare a campare. Per anni mi ha dato solo un alloggio e del vitto, m non si è mai interessata di me.
Vivevo in un paese piccolo, così ero per tutti la bambina sbagliata, da evitare e tanto sola; della mia solitudine hanno approfittato 3 uomini che hanno abusato di me, 2 con la compiacenza di mia madre, a cui dissi l'accaduto, ma non intervenne anche perché uno di questi vili era una suo compagno, il quale poi la lasciò miseramente essendo sposato ed avendo. insieme a mia madre, anche un'altra amante.
Fino ai 15 anni ho vissuto così, sola, abituata a fare da me,s senza mai ricevere un aiuto, un conforto, un consiglio.
Non avevo amici, i pochi erano gli sbandati del posto, drogati persi.
Così ho vissuti fino ai 15 anni, con tante paure, un dolore costante, una totale mancanza di autostima, problemi ad accettarmi fisicamente, con problemi di peso, piena di smagliature ovunque che cercavo di togliere con atti autolesionistici, come passare sulla pelle acidi per mandarle via..
Non è mai stato facile vivere per me....
In quel periodo mia madre si mette con un signore e dal giorno alla notte si va a vivere in città...
Seguirono anni dove sono stata un'ospite non gradita fra mia madre, il suo compagno e il figlio di lui, di 8 anni più grande di me e che ci provò spesso con me. Accettai le sue avance pur di stare tranquilla, ma alla fine decisi di andare via di casa con il primo che me lo chiese.
A 20 anni ero già a vivere da sola, ma la convivenza con questo ragazzo fu deludente, molto critica, anche se alla fine ci sposammo più che altro perché lui in qualche modo mi obbligò a farlo, visto che se non lo sposavo, sarei dovuta tornare con i miei e non volevo.
Il matrimonio finì quando avevo 25 anni, ossia circa un anno dopo, nel momento in cui morì mio padre. Mio padre è morto poche ore prima che potessi rivederlo; per un puro caso avevo scoperto dove abitava e volevo andare a chiedergli perché non mi aveva mai voluto bene; non ho fato in tempo, lui morì poche ore prima che mi decidessi ad andare...
Così non ho mai potuto chiedergli nulla, sapere nulla di lui.
Dopo la morte di mio padre e la separazione, il mio ex marito mi perseguitò per un po' di tempo, poi dopo averlo denunciato smise.
In quel periodo facevo l'educatrice per una cooperativa, ma persi il lavoro e fui costretta a tornare da mia madre e il suo compagno, anche perché a seguito delle separazione il mio ex marito mi portò via anche quel poco che avevo.
Tornata a casa con mia madre, scopro che il suo compagno è diventato molto più buono con me, molto più comprensivo.
Riprendo a lavorare, ma resto a vivere con loro per circa 4 anni.
Dai 25 ai 30 anni furono anni molto complessi per me sul piano relazionale; non avevo mai avuto amici, solo qualche ragazzo, ma la mia vita sociale era zero e di fatto non sentivo neanche il bisogno di uscire, di stare con gli altri, anche perché lo stare con gli altri alla fine mi portava sempre a finire con qualche uomo, fosse solo per non sentire la solitudine che alla fine avvertivo proprio perché vedevo quanto misera fosse la mia vita rispetto a quella altrui.
Gli uomini mi hanno spesso usata, la classica avventura sessuale, spesso ferita ed umiliata, ma ora mi accorgo che anch'io non ho fatto altro che cercare uomini sbagliati, incapaci di amare, dato che il non amore era ciò che di più familiare avessi, mi era più facile vivere il disamore che l'impegno amoroso.
Stanca di passare da una relazione sbagliata all'altra, decido di fermarmi con un ragazzo per il quale sento un gran bene, molta amicizia, ma niente amore o passione.
Decidiamo di sposarci dopo un anno di convivenza; alla fine questa relazione semi amicale era il massimo che avevo avuto in termini affettivi.
Intanto i rapporti con il mio patrigno e la famiglia dl mio secondo marito si fanno dolci, buoni e positivi, con mia madre resta un sostanziale distacco, dato che so bene che donna è sulla quale è impossibile farci affidamento.
Con questo marito era evidente quanto fosse immaturo,un ragazzino, non cattivo, ma tanto piccolo dentro ed assai limitato; non si poteva mai avere un suo parere, solo poteva parlare di musica, che era la sua passione,poi il vuoto, non aveva alcuna posizione, alcun altro interessa, si limitava ad essere presente fisicamente, "fatto e messo lì..."
Andiamo avanti così, fra alti e bassi, senza farci male, per circa 2 anni.
Poi muore in un incidente stradale il mio patrigno e mia madre resta ferita gravemente. Avevo supplicato mia madre di non fare guidare il mio patrigno che non stava bene in quei giorni, le avevo detto che poteva essere un pericolo per lui e per gli altri, ma lei non mi ha ascoltato.
Nonostante avessi anche discusso pesantemente con il mio patrigno, convincendolo a non partire, mia madre l'ha poi convinto del contrario: lui ha avuto un aneurisma e si è schiantato contro un tir.
Mi trovo così di nuovo con una morte improvvisa da affrontare e con un madre da accudire; devo portarla vivere con me e mio marito perché va seguita visto che era allettata.
Maledico ancora oggi di non essermi fregata di questa donna che come ha messo piede nella mia vita l'ha di nuovo rovinata!
Nonostante abbia visto lei stessa la morte in faccia, visto morire suo marito nell'incidente, mia madre è rimasta la solita egoista di sempre.
Purtroppo scossa per l'accaduto, decisi di comprare una casa più grande per poterla dividere con lei: mio marito sembrava d'accordo, mai che nel durante mi avesse detto qualcosa, mi ha lasciato carta bianca purché fossi io a afre tutto.
Infatti lo faccio: mi occupo per un anno di mia madre si invalida, delle pratiche connesse all'incidente, di vedere la casa dove abitiamo e prenderne un'altra per al quale ci siamo indebitati moltissimo, facendo un mutuo molto elevato.
Dopo un anno passato a fare quanto suddetto ho un crollo nervoso; provo a dire a mio marito che non ce la faccio più, che ho bisogno di lui, ma lui neanche ci prova, fa qualche apparente tentativo, ma poi mi lascia sola senza mai essere mai un sostegno per me ma delegando i suoi genitori di darmi una mano, cosa che i mie suoceri hanno fatto.
M sento disperata e cerco conforto con altri uomini, avventure per staccare dalla vita odiosa che avevo: rimpiango sempre più di non aver abbandonato mia madre, un veleno nella mia casa che mi usa solo perché ha bisogno di un posto dove stara e di una badante, ma ormai mi son impegnata per la casa e quando chiedo a mio marito di tornare indietro dalle scelte fatte, lui mi dice che non è mai stato d'accordo!
Mai mi aveva detto una cosa simile, mai si era neanche interessato alla faccenda, solo si era limitato a lasciarmi fare e se gli domandavo qualcosa mi diceva che andava bene quel che facevo.
Iniziano così alcuni mesi in cui io vivo da separata in casa, ma mio marito neanche se ne accorge, mi lascia libera di fare ciò che voglio ed io capisco che ciò che conta per lui è il quieto vivere, il non avere problemi in apparenza; va bene tutto purché lui non sia coinvolto direttamente.
Faccio alcuni incontri, solo avventure appunto, ma poi conosco un uomo diverso dal resto, un uomo con il quale posso parlare della mia quotidianità, dei miei pensieri, avere uno scambio di idee, che si impegna nel rapporto, dimostrando interesse per me, per ciò che sento, che mi da sostegno e sa sorreggermi quando mi perdo, ma sa anche dirmi quando pensa che stia sbagliando.
Ci innamoriamo e decido di andare a vivere con lui, ma mio marito per lasciarmi libera mi obbliga a pagare la separazione e a cedergli la mia parte di casa, cosa che sto facendo attualmente, dato che le pratiche per la separazione troveranno, spero, compimento forse a settembre.
Lavoro come supplente precaria e non ho alcun soldo, non sono riuscita neanche a prendere qualche centinaio di euro dal conto che avevo con mio marito, soldi che erano anche miei; l'unica cosa che ho preso sono stati i miei effetti personali e la mia canina e la mia gattina, le sole mie amiche!

Mia madre quando ha capito che non sarei tornata a vivere con loro, lei abita al piano di sopra dell'abitazione dove risiede mio marito, non mi ha più cercata, anche perché temendo di essere cacciata da mio marito, si era opposta al fatto che io cedessi a lui la mia parte di casa.
Così, con le mie cucciole e 3 valige, da ottobre 2012 vivo con il mio compagno; da un anno non sento mia madre che non si è mai interessata di sapere dove abito, come sto, se ho problemi economici o altro, solo mi ha lanciato molte minacce affinché sentendomi in colpa tornassi ad abitare con loro, a fare da parafulmine per tutto ciò che avveniva e ad essere ignorata del tutto!
Con il mio nuovo compagno è stato più difficile del previsto, dato che ognuno di noi ha portato in questi rapporto le proprio ferite.
Però ci amiamo e ad aprile scopro di aspettare un bambino, anche se credevo di non poterne avere, visti i diversi miei problemi.
Questo bambino ci aveva unito ancora di più e reso migliori. A giugno, alla sedicesima settimana di gravidanza, ho perduto il mio bambino.
I 4 mesi di gravidanza sono stati i giorni più belli della mia vita; ero spaventata a morte di diventare madre, mi dicevo che sarei stata uno schifo di donna come mia madre e all'inizio avevo pensato di abortire, ma poi ho sentito per il mio piccino un amore mai provato prima!
Mi sembrava che tutto avesse un senso, sentivo di poter accettare una vita tanto sbagliata come la mia, mi sentivo forte e sentivo che niente mi avrebbe mai allontanato il mio piccino! Sarebbe stato un maschietto e sarebbe nato a natale; anche il mio odiato natale sarebbe diventato un bel momento per me!!!!!
Come dicevo all'inizio questa perdita mi ha portato a cercare un'altra gravidanza che è arrivata contro ogni aspettativa; aspetto il mio secondo bimbo,ma ugualmente sento tutto il peso di questa vita che per me è stata ed è tanto e spesso solo uno lotta contro qualcosa di avverso che finisce sempre male per me, nonostante il mio impegno, anche se ottengo qualcosa è sempre molto minimo, fallace, troppo sudato e destinato a finire!!!!
Ho fatto tanti sbagli,ma sento che la vita mi fa pagare un conto troppo alto per le mie colpe, colpe che per molti non hanno questo peso!
Adesso ogni cosa mi pesa immensamente e mi ferisce; non sento interesse per nulla ed è come mi avessero svuotata di tutto! Il male è che in fondo non sento il bisogno di cambiare, non ne avrei la forza e neanche il desiderio, mentre stare così riparata da tutto è il solo modo di vivere, sopravvivere a tanto dolore!
Faccio molta fatica anche a stare con il mio compagno, pur amandolo, ma trovo in molti suoi atteggiamenti delle mancanze, non volontarie come il fatto che spesso mi fa pesare la mia asocialità, non mi comprende e e mi lascia sola.
Lavorando come insegnante precaria ho finito il contratto a giugno, così passo tutto il tempo in casa e non riesco a trovare un lavoro come purtroppo accade a molti ed ho fatto domande ovunque!
Ho già visto troppo, vissuto troppo e il finale è sempre perdente per me...
Come ho scritto in un altro messaggio, mi chiedo anche se mio figlio sarà condannato a stare male come me, in una sorta di maledizione familiare; magari potrei fargli male senza volerlo! poi dovrà contare solo su si me, nessun aiuto esterno da famiglia e anche suo padre, il mio compagno, non so che padre sarà, se gli pongo un problema sul bambino, tipo come faremo con il bimbo, lui mi dice solo che ci penseremo ed io mi sento soltanto non capita , non apprezzata e troppo sola!!!!!
Spero che qualcuno legga questo mio messaggio e voglia scambiare con me qualche parere! vi ringrazio per l'ascolto!

MIA
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raulino2014
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Messaggioda Richetto » 21/12/2013, 20:42



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Lo zio
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"Carri armati nemici fatta irruzione a sud di ARIETE. Con ciò ARIETE accerchiata.
Trovasi 5 km nord-ovest Bir El-Abd. Carri ARIETE combattono."
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Messaggioda Riki » 29/12/2013, 18:09



La tua vita e' una battaglia...che stai per vincere, che devi vincere,
E ormai non lo devi solo più a te stessa
E non darti colpe....hai ricevuto poco, troppo poco, e questo poco e' un peso enorme che purtroppo ti porterai dietro tutta la vita, perché nessuno riuscirà a colmare le carenze di affetto che hai avuto e che probabilmente qualche persona nella tua vita ha provato a darti ma tu non hai riconosciuto....ma non è colpa tua
Non farti colpe delle mancanze degli altri, ma fatti forza per riuscire dove gli altri hanno mancato
Sposta il baricentro della tua vita sul bimbo che nascerà , non dimenticarti che hai importanza enorme per lui,
Ma ricordati che ciò che non ti è stato dato e' purtroppo perso per sempre, tutto sta a farsene una ragione
Condivido molto del tuo dolore, ma di solo dolore non si può vivere
Da oggi hai un amico in più ....
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Riki
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