In realtà, credo che tutto ruoti intorno a due facce di me. Una parte di me è incredibilmente ottimista, vogliosa di aprirsi al mondo, alla gente, a diverse culture, è desiderosa di fare del bene, fiduciosa verso il futuro e aspira a grandi cose, ad una vita piena di attività, di emozioni e gratificazioni. L'altro lato della medaglia è una me esattamente opposta: pessimista fino all'esasperazione, che soffre per un nonnulla, che si lega al dito ogni torto e vive nel rancore e nella frustrazione per piccole cose e per questo caratterialmente aggressiva e che se si sente minimamente attaccata si chiude a riccio e si rifiuta di comunicare.
So che ognuno di noi, a seconda dei momenti e dei periodi, può cambiare da così a così. So che ci sono giornate giù o giornate in cui si vede tutto più rosa perché questa è la vita. Però questo passare da un estremo all'altro anche nel giro di pochi minuti non mi fa vivere al meglio.
In realtà da bambina non ho subito traumi particolari, ho vissuto un'infanzia abbastanza facile. Alle scuole medie avevo mantenuto ancora l'allegria e la voglia di giocare di una bambina e per questo tra le 13enni apparivo come quella "strana". E anche i primi anni di scuole superiori ero così, diversa: vestivo malissimo, non mi truccavo, ero spensierata, insomma continuavo a vivere nella mia bolla di "mondo infantile" . Poi ho cominciato a rendermi conto che le mie migliori amiche crescevano senza di me e, cosa a cui prima non facevo minimamente caso, avevano le loro prime esperienze con i ragazzi. Al ché mi sono adeguata: mi truccavo anch'io, mi vestivo meglio, uscivo la sera nella speranza che i ragazzi mi notassero ma per loro ero invisibile e tutte le mie amiche avevano sempre schiere di pretendenti ed io sempre lì col falso sorriso in faccia, che fingevo non m'importasse...
Dai 15 ai 18 anni è stato un periodo davvero umiliante per me. Mi sentivo invisibile, non desiderata, inutile. E' stato allora che ho pensato per la prima volta nella vita al suicidio... Soffrivo davvero troppo....
Poi, preso il diploma, è stato come se avessi tagliato un filo. All'università ho conosciuto nuova gente, respirato aria nuova. Ero felice. Sarà stato questo atteggiamento positivo a far sì che due ragazzi mi facessero la corte contemporaneamente: uno adesso è il mio migliore amico e l'altro il mio ragazzo ufficiale. Non credevo sarebbe mai successo a me, invece...
E da lì è continuata la trasformazione: ora mi sento più libera di quanto non mi sentissi pochi anni fa, libera di avere il mio stile in tutto, avere le mie opinioni senza più essere così rigida su quelle degli altri...insomma, è tutto un insieme di cose.
Ma se da una parte avere vent'anni ti permette d'instaurare una tua identità e ti rende più sicura di ciò che sei nel presente, non ti rende altrettanto sicura su ciò che sarai in futuro.
Tempo prima ero talmente preoccupata delle mie angosce del presente che al futuro non ci pensavo...prima la mia vita era programmata ora per ora, giorno per giorno e mi sentivo prigioniera...adesso sono fin troppo libera e la società non solo non ti dà certezze ma quelle poche che avevi già te le distrugge. Mi guardo intorno e vedo che tante cose che c'erano non ci sono più, tanti valori sono scomparsi, e che il mondo è crudele e che per essere chi vuoi essere devi combattere. A volte la lotta non serve neppure, perché a vincere è sempre il sistema, l'ipocrisia della gente e l'incomunicabilità del genere umano per usare un termine pirandelliano.
Insomma, sento che alla mia età si potrebbero avere tante possibilità: di cambiare il mondo, di affermarsi e seguire le proprie passioni ecc ecc. Ma vedo sempre qualche ostacolo davanti a me e ho paura che non riuscirò mai ad essere felice nella vita, una parte di me continua a sentirsi inadeguata a questo mondo solo perché credo fermamente in valori troppo alti e ormai troppo obsoleti per l'uomo contemporaneo... sento davvero come di essere venuta al mondo in un'epoca sbagliata.
Scusate, forse ho preso troppo alla lettera il titolo della sezione.... ma avevo bisogno di uno sfogo. Scusate se ho dilungato troppo...
