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La mia storia (forse troppo lunga)

MessaggioInviato: 13/10/2014, 19:07
da ppiero75
Prima di tutto vi dico che ho deciso di dirvi tutto di me perché a volte mi rendo conto che i miei interventi risalutano incomprensibili se non si conosce la verità, inoltre qui ho trovato una sensibilità, un vero desiderio di aiutare gli altri e non ci si sente giudicati.

Dunque, io sono un sacerdote, ho 39 anni, ma non sono umbro, la mia famiglia è lontana.
A 20 mi trovato a Siena per lavorare come cuoco, e ho conosciuto Angela, studentessa universitaria e con lei sono stato fidanzato 5 anni, gli anni più belli della mia vita. Poi un incidente stradale me l'ha portata via. Per due anni mi sono abbandonato alle peggiori cose che si possono fare, escluse droga e andare da prostitute che non rientrano nei miei valori, ma per il resto: coma alcolico, risse allo stadio, fare sesso con una ragazza che sapevo sieropositiva.

Poi una persona mi parla di Dio, lo vedo come un'ancora di salvezza e decido di farmi prete, grave errore.
All'inizio, durante gli studi ero entusiasta di questo, ma poi mi rendo conto che questa non è la mia strada, ma non vado via, il dolore, la sofferenza in un certo senso mi fanno pensare che questo è il modo per espiare.

Ora mi ritrovo parroco in un piccolo paese di 300 anime, quasi tutti anziani, con la solitudine che mi tormenta, con il fatto di non avere nessuno che mi abbracci e mi dica “ti voglio bene”, per la gente comune un prete non ha bisogno di queste cose, inoltre il parroco non può fare certe cose per non dare scandalo (non parlo di donne, ma se andassi al bar per un caffè, per scambiare due chiacchiere con qualcuno, si dice che il parroco è un ubriacone che passa tutto il suo tempo al bar).

Nel post “voi che ne sapete”, parlo del Natale, ma questo vale per tutte le feste e le domeniche, ecco come le passo: alle 10 Messa, poi gli auguri al “parroco” perché è un dovere, ma non a Piero, telefonata a mia madre e famiglia per gli auguri, e a mezzogiorno il mio Natale è finito. Non parliamo poi del 31 dicembre...

Sono un prete, ma non dovrei esserlo, vorrei avere una persona da amare, da avere vicino. Prima che domandiate voi: da quando sono sacerdote non ho mai avuto una storia o fatto sesso, perché non rientra nei miei valori, ho dato la mia parola di celibato e siccome penso di essere una persona leale, con grande sofferenza cerco di rimanere fedele alla parola data, anche se le occasioni non mi mancherebbero.

Sono un prete, ma il Dio che predico dall'altare, lo sento estraneo, lontano dalla mia vita, e a volte mi domando se ho fede.
Ho cambiato 6 psicologi, di cui uno esperto per i sacerdoti, e tutti hanno sempre detto “dovrebbe parlare con i suoi superiori”, che a loro volta mi dicono “vai da uno psicologo” in pratica non ho nessun punto di riferimento.
Come detto in un altro post, non reggo più alla solitudine, al fallimento di tutta la mia vita, a predicare una speranza ormai defunta dentro di me, mi sono dato una scadenza, il 31 dicembre.

Non ditemi, per favore, che Angela non vorrebbe che io sia così, perché non ci credo, come detto non so se ho fede e pertanto spesso i discorsi sulla Resurrezione, sulla vita dopo la morte, mi sembrano vuoti, una specie di utopia per stare bene qui.
Potreste dirmi “ma allora lascia il sacerdozio”. Chi lo fa è visto come un fallito, che nel mio caso sarebbe vero, ma per farlo serve una motivazione forte, e io ammiro chi lascia la tonaca per una donna, io questo non l'ho, non ho la forza di farlo, non farei altro che portare il disastro della mia vita altrove.

Se mi chiedete “ma ci sarà qualcosa di bello nella tua vita?” risponderei di si, i 5 anni con Angela.
Vi ho raccontato di me, potrei aggiungere tante cose, e ora non so se tornerò su questo forum. Vi ringrazio per l'attenzione e la vicinanza che mi avete mostrato, i vostri nick per me rappresentano dei raggi di luce nella mia vita.


Piero

la mia storia (forse troppo lunga)

MessaggioInviato: 13/10/2014, 19:49
da Laragazzaconilcuoreinmano
Io non ti vedrei come un fallito se lasciassi il sacerdozio. Sai che un paese di 7 mila abitanti si aspetta che io diventi suora?
Ti spiego il perché: i primi tre anni delle elementari sono andata in una scuola gestita da suore quindi conoscenza di Dio ecc.. Li dicevo da grande farò la suora. Cambiai scuola e per motivi economici sono andata in una pubblica cambiato il parroco e il curato finalmente vennero accettate le femmine per fare le chierichette. Sono la prima e sono stata l'ultima ad andarmerne. Mi piaceva ci andavo ogni giorno e di domenica tutte e tre le volte che c'erano le messe tranne quella delle 7 di mattina. Ormai tutti suor jessica di qua suor jessica diLa. Persi la fede per via di fatti successi in casa mia che troverai scritti nella mia storia. Dopo tempo decisi di lasciare l'essere chierichetta per rispetto di chi mi stava attorno. Non diedi spiegazioni presi la scusa della scuola e dissi che non riuscivo più a venire. (Abito accanto alla parrocchia quindi la balla più grande che potevo dire) l'ho fatto perché non me la sentivo di prendere in giro tutti addirittura una signora voleva portarmi con lei a mejougori o come si scrive. Lasciai stare. Andavo solo la domenica per fare un piacere a mio padre. Quest anno non so come l'ho riacquistata faccio la catechista ma io non mi permetto di parlare mai ai bambini di amore di Cristo perché mentire a quelle creature non lo voglio fare. Tutto questo per dirti non c'è un modo per sospendere il sacerdozio? Nel senso sospendi vedi se è meglio la vita da "civile" e poi decidi se lasciare o riprendere il sacerdozio.
:hug: un abbraccio

La mia storia (forse troppo lunga)

MessaggioInviato: 20/10/2014, 21:28
da Royalsapphire
Ed eccomi qui, scusandomi per il ritardo.

Sei un sacerdote dunque. Bel pasticcio! Non avendo una vocazione e trovandoti isolato in un paesino di 300 vecchie anime, posso capire la solitudine che ti avvinghi!
Ci si sente sempre soli quando ci si trova dentro una vita che non ci appartiene.
Capisco il senso di smarrimento dopo la morte della tua ragazza perché hai parlato poco della tua famiglia e quindi immagino non sia una figura che ti ha fatto da solido punto di riferimento in passato.

Al tuo posto, chi ha trovato veramente la Fede, non manca di niente. Si sente immerso, protetto e riscaldato dall'amore di Dio, non sente la solitudine, ama i suoi fratelli per quanto loro non lo pensino o lo chiamino solo in momenti di bisogno. Si fa in quattro per il prossimo bisognoso e si nutre della felicità altrui.

Tu ti sei accostato alla Fede perché quel qualcuno che ti ha parlato di Dio ti ha fatto sperare di poter essere amato ancora, di poter trovare una famiglia...

Al tuo posto comincerei a cercare un lavoro fuori paese per ricominciare da zero la mia vera vita. Dal lavoro comincerebbero a nascere conoscenze, amicizie, amori.

Del resto che hai da perdere?

:hug:

La mia storia (forse troppo lunga)

MessaggioInviato: 20/10/2014, 22:06
da Blair
Io dico meglio sembrare dei codardi per gli altri,che essere degli ipocriti con se stessi.Io ti parlo da agnostica,e trovo più che rispettoso una persona che ammette le sue debolezze e si fa da parte,perchè in fondo siamo tutti umani.Ti auguro tu possa rifarti una vita e trovare presto una donna che ti completi.In bocca al lupo!E fregatene degli altri :-)

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MessaggioInviato: 20/10/2014, 22:45
da Royalsapphire
Io dico meglio sembrare dei codardi per gli altri,che essere degli ipocriti con se stessi.

Nel caso di piero io penso che non sia stato ipocrita con se stesso. Lui non voleva prendersi in giro. Ha cercato un punto di riferimento in un periodo di profonda crisi emotiva e si è attaccato al primo che gli è capitato, in questo caso a chi gli ha offerto una via nella Fede. Purtroppo il dolore, la solitudine e la poca esperienza della vita non ci stanno niente a far sbandare una persona. Da qui il grande valore di una famiglia sana. Una famiglia ti guida mentre fai esperienza di vita, ti consiglia nel bene per il tuo bene, ti aspetta quando ti perdi e ti accoglie quando ritorni, ti vuole bene nonostante tutto, di difende dai periocoli, cerca di trasmetterti tutto quello che ha e che ha imparato nella vita che ha vissuto prima di te. Se manca questo, ti ritrovi perso alla prima grande seria difficoltà, e in tal caso puoi solo sperare di trovare la persona giusta, la guida giusta, il giusto punto di riferimento.

Re: R: La mia storia (forse troppo lunga)

MessaggioInviato: 21/10/2014, 7:59
da RESCUER IN THE DARK
Stavo per scrivere lo stesso di Royal. Credo anch'io che la cosa migliore per te sia ricominciare da capo altrove.
Piuttosto che scappare dalla vita, fattene una nuova. Se sei infelice nella condione attuale, non c'è vergogna, né sconfitta nel cambiare le carte in tavola.
Quando c'è una crisi, le alternative possibili sono due: soccombere o fare una "rivoluzione".
Non abbatterti e prova a ricominciare.
È molto triste la solitudine in cui sei bloccato ora, ma ciò non vuol dire che altrove non potresti trovare la felicità. Ti sono vicino.

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MessaggioInviato: 21/10/2014, 12:37
da Blair
Royalsapphire ha scritto:
Io dico meglio sembrare dei codardi per gli altri,che essere degli ipocriti con se stessi.

Nel caso di piero io penso che non sia stato ipocrita con se stesso. Lui non voleva prendersi in giro.

Hai ragione,e credo di essermi semplicemente espressa male.So che lui ha ammesso ciò che sente e ciò che è,perciò non lo considero un ipocrita in questo momento,però continuare una vita che non apprezza significherebbe credere di poter comunque continuare ad essere portavoce di un sentimento in cui non crede,e questo per me sarebbe ipocrisia.
Da qui il mio 'meglio sembrare un codardo per gli altri,che divenire un ipocrita con se stessi',cosa che assolutamente non è ora.

La mia storia (forse troppo lunga)

MessaggioInviato: 01/12/2014, 10:37
da Einstein
Ciao Piero, da quel che ho capito il trauma per la morte di Angela non lo hai superato e ti ha rovinato la vita. Poi hai fatto anche la scelta sbagliata di diventare sacerdote. Ora sei talmente disperato per il fatto che ti senti solo che ti vuoi suicidare.
Consiglio mio: ormai non hai nulla da perdere, rimanda questo suicidio di 6 mesi e nel frattempo buttati nel mondo e vedi se riesci a trovare compagnia.
Cioè se vuoi morire, fallo pure, scelta tua, ma prima ti consiglio di provarle tutte.