Il suo patrigno ha raccontato ai media locali che sapeva che a scuola lo prendevano in giro e che aveva cercato di convincerlo che non è importante quello che pensava la gente, ma quello che pensava lui e che, gay o etero, a loro non importava perché lo avrebbero amato comunque.
Ma non era bastato a Michael per superare l'umiliazione di quel bullismo così ossessivo che lo aveva già fatto rinunciare ad andare a giocare con i suoi compagni dopo le lezioni. A scuola, i bulli lo chiamavano "gay" perché andava pazzo per Pinkie Pie e indossava spesso i gadget dei Bronies (la comunità di adulti appassionati di My Little Pony, molto nutrita negli States) di cui il suo adorato zio Jimmy fa parte."Mi meravigliava che Michael volesse tornare a casa invece di stare con gli altri bambini - ha raccontato Shannon Suttle, il patrigno di Michael -. Pensavo fosse per avere due ore di TV tutta per lui prima che tornassero a casa i suoi fratelli. Ma poi mi ha detto che gli altri bambini dicevano che era gay per via della sua passione per Pinkie Pie e che cercavano di farlo vergognare di essere gay".
Adesso il piccolo Michael dovrà subire una tracheotomia e le sue condizioni sono ancora molto gravi, sebbene i medici pensano che possa essere salvato. Purtroppo, però, i danni al cervello rischiano di essere permanenti.
Ma perchè ancora devon succedere ste cose?
