Baby prostituti, Danilo: «Chiudi gli occhi e passa la paura»

[Royalsapphire]

Genova - «Chiudi gli occhi e passa la paura». È il mantra del baby prostituto: «Chiudi gli occhi e ti sembrerà d’essere con una donna, se è questo il problema».

Danilo, nome che per ovvie ragioni è di fantasia, oggi è maggiorenne e i suoi genitori, romeni trapiantati a Genova ancor prima che lui nascesse, non sanno che è indagato per induzione alla prostituzione minorile e favoreggiamento assieme ad altri venti insospettabili genovesi . Prima che il suo nome finisse sul registro degli indiziati, è stato sentito dagli agenti in forza alla polizia postale e ha rivelato loro come è divenuto un web gigolò per uomini e come ha convinto altri quattro amici minorenni e studenti come lui (un connazionale, un sudamericano e due genovesi, tutti di età compresa fra i 13 e i 17 anni) a vendere il proprio corpo.

«È iniziato tutto per caso - è scritto nei resoconti degli inquirenti che non potranno essere utilizzati in sede processuale perché il giovane non è stato sentito alla presenza di un legale, ma solo come fonte confidenziale - Ho conosciuto su Badoo.it (un social network, ndr) due ragazzi romeni. Ho scoperto dopo ch’erano omosessuali e che in passato avevano fatto la vita. Mi hanno detto dell’esistenza di una chat room sul sito PlanetRomeo.com e che lì avrei potuto conoscere altri omosessuali». Il passo è stato breve: «All’inizio solo incontri, poi sono iniziate ad arrivare le ricariche, quindi mi hanno chiesto di più, sempre di più. E hanno preso a pagarmi per fare sesso».

Gli inquirenti chiedono a Dan cosa sia accaduto successivamente e la risposta lascia sgomenti: «I clienti mi hanno chiesto di conoscere altri amici e allora ho iniziato a cercare a proporre». Una ristretta cerchia di studenti, avvicinati su Badoo.it e indotti a trasferirsi su PlanetRomeo. com: «Lì siamo più liberi di parlare - diceva agli altri Danilo - Possiamo fare di più». Ad esempio accordarsi per incontri. Perché il giovane italoromeno era quantomai esplicito: «Ma tu vai agli incontri per niente? Lo fai gratis? Sei pazzo? Guarda che qui ci sono da fare dei bei soldi», scrive a un connazionale e coetaneo in un messaggio spedito via Internet e intercettato dalla squadra investigativa della Postale.

«Bei soldi», 30 euro, anche 50 o 150 a seconda delle prestazioni offerte. E se l’amico aveva dubbi, ecco pronta la battuta: «Chiudi gli occhi e passa la paura». Perché in fondo i clienti chiedevano di rivestire un ruolo passivo negli incontri sessuali con i minorenni: «Se non guardi puoi addirittura immaginare d’essere con una donna», ripeteva Dan. Così facendo ha finito per convincere quattro amici, ragazzini normali, alcuni figli di genitori separati, altri con alle spalle famiglie regolari, perfino stabili. Come Roberto, altro nome di fantasia per un quindicenne genovese residente nel Ponente cittadino. Papà e mamma lavorano tutto il giorno, lui ha il solo impegno della scuola e spesso resta solo a casa. Si prostituisce, per avere qualche soldo da spendere con i suoi tanti amici e amiche. Le lezioni procedono bene, i voti sono buoni. Non eccellenti e perciò la madre, soprattutto, gli sta col fiato sul collo: «Oggi non posso venire - scrive Roberto in chat a un cliente sessantenne, rinviando un appuntamento già fissato - Quella str... di mia mamma non mi lascia uscire, devo stare a casa a studiare». Ma l’incontro avverrà ugualmente, confermano gli investigatori, in un’abitazione privata, a tarda sera. Perché il giovane deve fare i conti non solo con i familiari, ma pure con gli amici, quelli reali, in carne ed ossa, che vuol tenere quanto più possibile all’oscuro della sua doppia vita. Giusto con una coetanea si confida spesso e rivela, sempre in chat, i suoi dubbi sulla propria sessualità. Non è gay, Roberto. é bisessuale forse. «In cerca di un’identità», dice. E allora ci pensa Dan a togliere ogni dubbio. Con il suo slogan preferito: «Chiudi gli occhi e passa la paura».