Santo Subito

Teniamoci aggiornati con gli avvenimenti che accadono quotidianamente nel mondo e commentiamoli postando il nostro libero pensiero.

Santo Subito

Messaggioda Rothko » 28/04/2014, 15:11



Riporto qui un articolo trovato su Tumblr sul cui contenuto sono sostanzialmente d'accordo. (Ho cambiato il titolo in "subito" per non offendere nessuno).

http://socialistnetwork.tumblr.com/post ... a-pop-star

Santo sudicio

E’ santo. E’ santo il papa pop star, l’uomo che ha fatto trionfare il principio che il capitalismo è l’unico mondo possibile, che ha sdoganato Mammona, il dio denaro, l’uomo che ha coperto i preti pedofili ed ha combattuto una sporca battaglia contro l’uso del profilattico mentre scoppiava l’epidemia di Aids.

Woityla è stato il papa che ha fatto dello Ior uno strumento d’intervento politico, aiutando non i poveri, ma personaggi come il “povero” Sindona. Fra le tante nubi, anche quelle che si addensano sulla vicenda noir di Emanuela Orlandi, senza contare che il suo pontificato si è aperto pochi mesi dopo il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro e che tutto il marcio democristiano che sta dietro all’attentato brigatista è stato teneramente perdonato dalle sue mani sante ed è lui che ha benedetto la fine del Compromesso storico. E’ stato il papa dei grandi segreti di Stato (Vaticano, ma non solo).

Il “papa santo” è l’uomo che ha stretto la mano a Pinochet, invitando al tempo stesso il vescovo Romero, poi ucciso da un cecchino del regime mentre diceva messa, a non rompere troppo i co*****i alla dittatura “anticomunista”. Il buon Pio Laghi, il sacerdote che a più riprese ribadì il proprio sostegno alla dittatura argentina, (“Quando c’è non solo un’invasione di stranieri ma anche di idee che mettono in pericolo valori essenziali, va applicato il pensiero di San Tommaso d’Aquino, secondo cui in tali casi l’amore per la Patria è equivalente all’amore per il Signore. Difendendo la Patria, gli uomini d’armi a tutti i livelli, compiono il dovere prioritario di amare Dio e la Patria in pericolo” - Wiki), fu invece premiato con la nomina a prefetto per la Congregazione Eucaristica.

E’ stanto il papa dell’Opus Dei, di Comunione e Lottizzazione, il papa dei mercanti nel tempio e dei farisei. E’ stato il papa del merchandising, della televisione globale, del grande messaggio che si autorappresenta e che diventa moda. Il papa che fa sorridere perché indossa un copricapo zulu e si presenta come mondialista, ma al tempo stesso, picconando tutto il processo di rinnovazione e di apertura alla modernità della chiesa avviato dal Concilio Vaticano II, avvia il processo di beatificazione per Pio IX. Il Beato p*rco Pio IX.

Le parole più dure sulla sua santificazione, non a caso, vengono da un sacerdote, don Paolo Farinella, riportate da Micromega

Chi ha avuto l’idea di abbinare nello stesso giorno i due papi per la proclamazione della santità ufficiale, è stato un genio del maligno. Mettere insieme il papa del concilio Vaticano II e quello che scientemente e scientificamente l’ha abolito, svuotandolo di ogni residuo di vita, è il massimo del sadismo religioso, una nuova forma di tortura teologica. La curia romana della Chiesa cattolica, che Francesco non ha ancora scalfito, se non in minima parte, è riuscita ancora nel suo intento, imponendo al nuovo papa un calendario e una manifestazione politica che è più importante di qualsiasi altro gesto o dichiarazione ufficiale. La vendetta curiale è servita sempre fredda.

Giovanni Paolo II, re di Polonia, Imperatore della Chiesa cattolica, idolo dei reazionari dichiarati e di quelli travestiti da innovatori. Wojtyła fu «Giano bifronte» nel bene e nel male. Nel bene, fu un papa con un carisma umano eccezionale […]

Come papa e quindi come guida della teologia ufficiale, come modello di pensiero e di prassi teologica fu un disastro, forse il papa peggiore dell’intero secondo millennio. Mise la Chiesa nelle mani delle nuove sètte che s’impadronirono di essa e la trasformarono in un campo di battaglie per bande. Gli scandali, scoppiati nel pontificato di Benedetto XVI, il papa insussistente, ebbero tutti origine nel lungo pontificato di Giovanni Paolo II, che ebbe la colpa di non rendersi conto che le persone di cui si era circondato, lo usavano per fini ignobili, corruzione compresa. Durante il suo pontificato, uccise i teologi della liberazione in America Latina, decapitò le Comunità di Base che vedeva come fumo negli occhi, estromise santi, ma in compenso nominò vescovi omologati e cardinali dal pensiero presocratico, più dediti a tramare che a pregare.

Il suo pontificato fu un ritorno di corsa verso il passato, ma lasciando le apparenze della modernità per confondere le acque, eclissò e tolse dall’agenda della Chiesa il Concilio Vaticano II […].

Il cardinale Carlo Maria Martini, interrogato al processo di santificazione, disse con il suo tatto e il suo stile, che sarebbe stato meglio non procedere alla santificazione di Giovanni Paolo II, lasciando alla storia la valutazione del suo operato che, con qualche luce, è pieno di ombre. Il cardinale disse che non fu oculato nella scelta di molti suoi collaboratori, ai quali, di fatto, delegò la gestione della Chiesa e questi ne approfittarono per fare i propri e spesso sporchi interessi. Per sé il papa scelse la «geopolitica»: fu padre e promotore di Solidarność, il sindacato polacco che scardinò il sistema sovietico e che Giovanni Paolo finanziò sottobanco, facendo alleanze, moralmente illecite: Comunione e Liberazione, l’Opus Dei e i Legionari di Cristo (e tanti altri) furono tra i principali finanziatori e sostenitori della politica papale, in cambio ebbero riconoscimento, santi propri e anche condoni morali come il fondatore dei Legionari, padre Marcial Maciel Degollado, stupratore, drogato, donnaiolo, puttaniere, sulle cui malefatte il papa non solo passò sopra, ma arrivò persino a proporre questo ignobile figuro di depravazione «modello per i giovani».
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Santo Subito

Messaggioda Baraddur » 28/04/2014, 18:44



Sinceramente non conosco tutta la storia del pontificato di Giovanni Paolo II per cui non mi permetto di giudicare o di essere d'accordo con l'articolo riportato da Rothko, ma ho letto un duro attacco verso la sua canonizzazione da parte non di attivisti atei o correnti cristiane alternative o estremisti di altre religioni ma da parte del New York Times, forse il quotidiano più conosciuto al mondo, con un editoriale intitolato "A Saint, He Ain't" (Non è un santo).

L'articolo lo potete trovare qui: http://www.nytimes.com/2014/04/23/opini ... -aint.html mentre qui riporto solo l'ultimo stralcio che, in riferimento alla cerimonia del 27 aprile (l'articolo è stato pubbicato il 22 aprile) rende l'idea di quanto è polemico verso la chiesa cattolica per la canonizzazione di Giovanni Paolo II:

When the church elevates him, it is winking at the hell it caused for so many children and young people in its care. A big holy wink.


"Quando la chiesa lo eleva, sta facendo l'occhiolino all'inferno che ha causato per così tanti bambini e giovani sotto la sua custodia. Un grande occhiolino santo"

L'articolo non è una critica a tutto l'operato e la politica di papa Giovanni Paolo II sotto il suo pontificato quanto una dura critica su un aspetto di non marginale importanza, come lo scandalo della pedofilia.

Qui invece c'è una rivisitazione dell'attacco del New York Times, da parte di un giornalista italiano:

http://news.panorama.it/cronaca/new-yor ... i-paolo-II


Il New York Times contro Giovanni Paolo II: non è un santo
Un durissimo attacco contro la sua canonizzazione da parte del quotidiano liberal per eccellenza. L'accusa: ha coperto lo scandalo dei preti-pedofili

di Michele Zurleni

L'articolo appare nella pagina delle opinioni e dei commenti. Lo firma Maureen Dowd, columnist del New York Times dal 1995, vincitrice di un Premio Pulitzer quattro anni più tardi per i suoi pezzi sullo scandalo Clinton - Lewinsky. Un'autorevole editorialista del quotidiano più prestigioso del mondo. Quello che lei pensa è ciò che pensa il giornale.

Giovanni Paolo II non è un santo. Il titolo non poteva essere più diretto. Alla vigilia della cerimonia, il NYT spiega perché è contrario alla canonizzazione di Karol Wojtyla. Papa di grande fascino, ma - secondo la Dowd - con una macchia indelebile sulla sua biografia: non ha fatto nulla per mettere fine allo scandalo dei preti pedolifi che ha squassato la Chiesa Cattolica negli anni in cui la governava. Anzi. Lo ha coperto.

Si è girato dall'altra parte di fronte agli abusi dei sacerdoti

Questa, per molti americani, per molti cattolici americani, è un ferita ancora aperta, solo in parte curata dalle iniziative di risarcimento delle vittime di Benedetto XVI prima, e poi di Papa Francesco. Negli anni scorsi, sono state diverse le cause intentate contro i sacerdoti accusati di abusi e contro i vescovi chiamati in causa per non aver denunciato questi casi. E'uno scandalo che la stampa liberal ha ampiamente seguito, come ha fatto il New York Times. Così, non dovrebbe essere sorprendente che il quotidiano newyorchese lo "richiami" in pagina a poche ore dalla santificazione di Giovanni Paolo II.

Il tono usato da Maureen Dowd non concede nulla alla diplomazia ed è anzi carico di una fortissima verve polemica. L'editorialista prima attacca Benedetto XVI ("Conosciuto come il Rasputin di Giovanni Paolo II") per aver bypassato il tradizionale periodo di cinque anni prima di iniziare il processo di canonizzazione e poi si concentra sull'opera di Karol Wojtyla durante il suo papato. "Giovanni Paolo aveva molto carisma e, sotto molti aspetti, era un grande uomo, ma dal momento che ha guidato la Chiesa Cattolica per quasi tre decenni mentre era in corso un vasto scandalo di pedofilia e una mostrousa operazione per coprirlo, non può essere considerato un santo."

Qualche volta i leader possono raggiungere obiettivi eccezionali, ma poi fanno spettacolari errori che oscurano tutto quello che di bene hanno fatto, scrive ancora la Dowd. Lyndon Johnson avrebbe potuto essere ricordato per la sua battaglia sui diritti civili, ma lo sarà soprattutto per la guerra in Vietnam.

Per l'editorialista del New York Times, l'Errore di Karol Wojtyla è stato quello di non colpire i preti accusati di abusi sessuali. "Uno degli atti più vergognosi è stato quello di dare rifugio al Cardinale Bernard Francis Law, che rassegnò le sue dimissioni da arcivescovo di Boston nel 2002 dopo essere rimasto coinvolto nello scandalo. Un'altra terribile scelta fu la sua ostinata difesa del fondatore dei Legionari di Cristo, il sacerdote messicano Marcial Maciel Degollado, un pedofilo, donnaiolo, malversatore e drogato."

L'attacco al Papa "Conservatore"

Ma, Maureen Dowd non finisce qui. L'accusa contro Wojtyla è quella di ipocrisia: "Stupisce che Giovanni Paolo II abbia detto ad altre società, comunismo e capitalismo, di pentirsi dei loro misfatti. La tragedia è che lui non ha mai corretto i mali della sua società, quella che lui governava in modo assoluto (...) La sua, può essere considerata una figura rivoluzionaria nella storia della Chiesa, ma un uomo che ha guardato dall'altra parte mentre era in corso una vera e propria crisi morale non può essere santificato."

L'articolo dell'opinionista, infine, si concentra sui motivi della doppia canonizzazione e cita l'opinione di un esperto, Kenneth Briggs: "E'un atto di bilanciamento politico. Giovanni XXIII aprì la chiesa al mondo e Giovanni Paolo II iniziò a rinchiuderla, mettendo delle barriere, rendendola una comunità più ristretta".

Un papa non amato dai liberal

Il New York Times non ha mai amato Papa Wojtyla. L'ha seguito, ascoltato, analizzato, raccontato, ma non ha mai espresso amore per lui, per quel Papa Superstar, che tante masse riusciva a mobilitare anche nei suoi viaggi americani. Ha sempre riconosciuto l'importanza della sua figura nella storia della Chiesa e del mondo nei 27 anni del suo pontificato, ha apprezzato alcune della sue cause (i richiami contro un certo capitalismo), ma l'ha sempre vissuto come un papa sostanzialmente tradizionalista per le sue battaglie su aborto, eutanasia, omosessualità, ricerca sulle staminali e aids.

Temi attorno ai quali si è cementato il fronte conservatore religioso americano (protestante e cattolico) che ha dettato l'agenda sociale e politica negli Usa negli anni di Bush, prima della svolta culturale e politica culminata con l'elezione di Barack Obama e la successiva sentenza della Corte Suprema sui matrimoni gay.

Per questo il New York Times, nel corso degli anni, ha spesso attaccato Wojtyla, come farà poi con il successore Papa Ratzinger, altro pontefice non certo amato dal quotidiano liberal per eccellenza. Con Francesco, l'approccio sembra ben diverso. Bergoglio piace perché ha messo in secondo piano le questioni della morale e al centro quelle economiche e sociali. Perché appare un alleato nelle battaglie sulle diseguaglianze tra ricchi e poveri sull'immigrazione e non un avversario su temi così centrali ora per gli americani come l'omosessualità.

In più, Francesco ha fatto importanti passi sullo scandalo della pedofilia, come istituire la commissione speciale composta da cinque laici, tra cui l'irlandese Marie Collins, vittima di un sacerdote all'età di tredici. Iniziativa molto apprezzata da una buona parte dell'opinione pubblica statunitense e dai liberal americani. Che non riescono a perdonare a Wojtyla, attraverso l'attacco sullo scandalo degli abusi sessuali, di essere stato - su questi temi - un conservatore.
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Messaggioda Rothko » 28/04/2014, 19:40



Ci sarebbe materia di riflessione sul fatto che per Ratzinger, "il Rasputin di Wojtyla", è stata disegnata un'immagine palesemente antipatica e conservatrice, mentre San Giovanni Paolo II è comunemente percepito come una figura superiore, come se non avesse nulla in comune con il suo braccio destro. Il potere dei media...
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Messaggioda Rage » 28/04/2014, 21:31



Bell'articolo Rothko, anche io la penso così, anche su altre "persone".
Se mi permetti linko anche questo http://pasquale1.wordpress.com/2011/05/01/chi-era-veramente-wojtyla-ecco-la-lista-dei-fatti-occultati-che-nessuno-vi-dira-mai/ .
:bookread:
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