Terrorismo

Teniamoci aggiornati con gli avvenimenti che accadono quotidianamente nel mondo e commentiamoli postando il nostro libero pensiero.

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Messaggioda Rothko2 » 26/07/2016, 20:32



Apro questo thread per chiedere se qualcuno ha delle idee riguardo alla strategia della tensione che mi sembra ormai aver raggiunto il livello intimo del condizionamento della quotidianità, delle nostre scelte logistiche legate alla professione, allo studio, insomma, al semplice fatto di spostarsi, recarsi in stazioni, aeroporti, spostarsi da una città all'altra. La strategia ormai non contempla fra i suoi obiettivi solo grandi centri, ma anche piccole cittadine, come quella colpita oggi. Non ho le competenze per farmi un'idea precisa di ciò che la strategia comporta e leggendo qua e là le teorie più o meno complottistiche, noto che la domanda di fondo è sempre affrontata in modo astratto e oscuro: non basta dire "l'Isis è un'invenzione degli Stati Uniti" per spiegare il fenomeno, ma bisogna metterlo in relazione a una serie di circostanze storiche e di equilibri vacillanti che hanno portato alla fine del blocco sovietico e alla sua sostituzione con il dualismo (Medio)Oriente-Occidente. Come ho detto non ho una teoria in proposito, ma credo che la strategia della tensione che ereditiamo dagli anni di piombo (che vedeva soprattutto l'Italia come teatro di un nucleo operativo internazionale) sia il punto di partenza per un'analisi degli eventi odierni. Il complottismo o presunto tale (senza da parte mia voler dare una connotazione negativa al termine) legge secondo una prospettiva economico-finanziaria molti eventi della storia del secondo novecento, dall'omicidio Kennedy alle bombe degli anni di piombo e collega anche alcuni aspetti del brigatismo (caso Moro) allo stesso filone attraverso un'argomentazione che sotto alcuni aspetti può anche essere abbastanza convincente. Alcuni sostengono che sostituendo l'URSS con l'ISIS si ottiene lo stesso quadro di strategia della tensione, considerando che il quadro internazionale, rispetto all'epoca della cortina di ferro, si è progressivamente assestato su una sorta di globalizzazione che alcuni definiscono "Impero", ma che tuttavia conserva un vero o presunto dualismo. Alcuni si spingono a sostenere che tutte le operazioni militari o paramilitari sono collegabili in qualche modo ad operazioni finanziarie Rotschild. Io non ho gli strumenti per farmi un'idea precisa, ma la questione mi influenza, perché personalmente un po' di paura a girare per l'Europa ce l'ho, per quanto sono perfettamente cosciente del fatto che si tratta di una paura irrazionale su un piano statistico simile a quella di colui che ha paura di volare.
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Messaggioda Alive » 26/07/2016, 20:52



Immagine

Non notate niente di anomalo sul parabrezza del camion del "kamikaze"?

Io credo più alle false flag che a degli attentati veri e propi... secondo me tutto questo serve a distrarre le masse appecorate da altro, il peggio riguarda la realtà quotidiana di molti... I giornali ti dicono che, Ci sono le file davanti ai musei di torino, ma nessuno ti viene a titolare che tutti i giorni le file davanti alle caritas di torino sono invece chilometriche...

Scanta baucco.
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This place inside my mind, a place I like to hide
You don't know the chances. What if I should die?!
A place inside my brain, another kind of pain
You don't know the chances. I'm so blind!
Another place I find to escape the pain inside
You don't know the chances. What if I should die?!
A place inside my brain, another kind of pain
You don't know the chances. I'm so blind!
Deeper and deeper and deeper as I'm turning to...
Live a life that seems to be a lost reality
That I can never find
No way to reach my inner...
Self esteem is low
How deep can I go in the ground that I lay?
If I don't find a way to see through the gray that clouds my mind.
This time I look to see what's between the lines.
I can see, I can see, I'm going blind...
I'm blind!
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Messaggioda Premio Nobel » 26/07/2016, 21:24



Io personalmente sono un po' scettico su complotti vari sugli eventi storici che accadono nel mondo.
Mi ricordo ad esempio che nel decennale dell 11 settembre io avevo portato questo argomento come tesina per la maturità e poco dopo, nel settembre di quello stesso anno erano fiorite una marea di complotti legati all'attentato. Cosa che invece prima ho notato che erano molto meno presenti, ed effettivamente anche dopo ( sarà probabilmente stato per la ricorrenza).

Non credo, anche in questo caso, che l'Isis, come Al-Qaida, sia stata una invenzione statunitense o dei Rotschild, o altri sostengono degli illuminati.
Anche perchè, in realtà, esistono numerose organizzazioni sovversive in giro per il mondo, ed anche in Italia, le quali probabilmente sono nate in maniera spontanea, non rispondendo agli ordini di qualche istituzione esterna, alcune tuttavia è possibile che siano state successivamente finanziate ed aiutate da altri soggetti.

Comunque secondo me bisogna distinguere due cose:
1) un conto è l'azione politica in certe aree che può aver influenzato positivamente o negativamente un determinato luogo ( come ad esempio, invadere l'afganistan) che però non è la stessa cosa che creare direttamente l'Isis, o finanziarlo
2) anche se fosse, è molto difficile sapere tutte le conseguenze che potrebbero determinarsi
Ciò nonostante, non significa che ingerenze non ci siano state ( negli anni 70, gli USA finanziavano i talebani peer combattere i sovietici)

Tuttavia, è probabilmente vero che la "strategia della tensione", o anche il semplice "terrorismo" è l'arma che sia negli anni 70, sia oggi viene usata... cosa che in realtà è stata presente spesso ma che può essere una strategia per affrontare un avversario molto più potente sulla carta ( come la UE o gli USA)
Non è in realtà una paura irrazionale, anzi, è proprio lo scopo di questa stessa strategia quella di influenzare gli individui e di non farli sentire al sicuro: "tu non sei in grado di avere un rischio nullo di essere coinvolto in un attentato, poichè non si attacca un obiettivo specifico, ma un obiettivo qualsiasi, e quindi non è possibile adottare delle misure precauzionali adatte allo scopo, nel caso in cui si fosse sotto attacco"
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Messaggioda NeedLove90 » 26/07/2016, 21:33



Si deve mettere in conto che la vita è sempre a rischio. Non è che solo perchè viviamo in un sistema sociale apparentemente ben organizzato, possiamo stare tranquilli. Nessuno può garantire l'incolumità degli altri. Non ci sono leggi che tengano, e purtroppo neanche il buon senso.
Io ho sempre messo in conto che quando esco di casa sono esposto a rischi. Potrei morire in un incidente stradale per colpa di un ubriaco al volante, potrei trovarmi nel luogo sbagliato nel momento sbagliato (come è successo al centro commerciale di Monaco). Chi lavora in banca o in qualche negozio potrebbe imbattersi in un rapinatore folle o forse più di uno, e chissà che non muoia sparato.
Insomma quello che voglio dire è che inutile farsi suggestionare da questi attentati. La vita è sempre stata in pericolo, e non dovrebbe essere un camion su una folla o un folle in un centro commerciale a farmi sentire ancora più in pericolo. E' solo suggestione.
Strategia del terrore per chi? Per le pecore che hanno paura perfino della loro ombra?
Una volta la gente era più consapevole che la propria vita è appesa a un filo, oggi solo perchè viviamo in una società con leggi, ordine e disciplina si pensa che siamo più sicuri quando invece non è affatto così.
Io continuerò a fare la vita che ho sempre fatto. Se devo prendere l'aereo lo prendo, se voglio andare in Vaticano a trovare il papa (in un'altra vita forse) ci vado, se voglio girare l'Europa la giro (magari, chi ce li ha i soldi). Chi se ne frega se poi rimango ucciso in un attentato, ma che veramente devo privarmi di vivere solo perchè la mia vita è a rischio?
Io posso capire che sarebbe meglio evitare le zone di guerra, non è che si va a cercarcele le cose...però cavolo non è che posso ficcarmi sotto il letto solo perchè la mia vita è a rischio. Lo è sempre stata e sempre lo sarà.
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Messaggioda Premio Nobel » 26/07/2016, 22:12



vabhe ... ho capito che non bisogna farsi suggestionare, altrimenti non si può nemmeno uscire di casa per il pericolo di essere investiti ( sempre che non ti cada in testa il soffitto). Però ha comunque senso avere paura, perchè se io so ad esempio che c'è qualcuno che può essere interessato ad attentare alla mia vita, non in quanto io sia io, ma in quanto io sia una persona qualsiasi, posso avere paura.

Sono eventi in realtà statisticamente poco probabili, anche se in realtà dipende da dove si vive e quando si vive. Però ha senso comunque poter avere paura.
Però io credo che fortunatamente rispetto al passato, la propria vita non è più così labile come in passato ( fortunatamente molte persone vivono per molti anni, e questa è una cosa considerata da tutti normale), questo non solo grazie a leggi ed ordinamenti politici virtuosi, ma anche grazie al progresso che stiamo sperimentando rispetto al passato
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Messaggioda Rothko2 » 26/07/2016, 22:22



NobelPrize1992 ha scritto:Mi ricordo ad esempio che nel decennale dell 11 settembre io avevo portato questo argomento come tesina per la maturità e poco dopo, nel settembre di quello stesso anno erano fiorite una marea di complotti legati all'attentato. Cosa che invece prima ho notato che erano molto meno presenti, ed effettivamente anche dopo ( sarà probabilmente stato per la ricorrenza).


In realtà le tesi complottiste relative all'11 settembre cominciarono a circolare già a pochi mesi dall'attentato, lo ricordo bene. Inoltre, se dai un'occhiata alla bibliografia complottista puoi notare che buona parte delle pubblicazioni (non mi riferisco alle traduzioni in italiano) precede di molto il decennale.


NeedLove90 ha scritto:Si deve mettere in conto che la vita è sempre a rischio [...]


Come ho detto, sono consapevole del fatto che si tratta di una paura irrazionale, ma la strategia della tensione è più complessa della creazione di una paura irrazionale: essa verte sulla produzione di una insicurezza istituzionale mirando a rendere impotenti gli organi statali preposti alla sicurezza e alla salvaguardia dell'organizzazione sociale e della democrazia. Un aereo che cade per un guasto tecnico (parliamo di un evento rarissimo) non è la stessa cosa di un aereo che cade perché abbattuto da un missile: il Concord non è la stessa cosa del DC9 caduto a Ustica. La strategia della tensione implica un senso di impotenza dell'intera comunità, non del singolo individuo. Lo scopo non è quello di spaventare i singoli, ma di portare la massa ad una reazione esasperata che può innescare dei cortocircuiti politici anche violenti; forse il finto colpo di stato in Turchia non è un caso del tutto decorrelato dagli attentati, e probabilmente il clima internazionale e una conseguenza diretta della rottura degli equilibri in medio oriente causati dalle operazioni militari degli ultimi dieci anni (in primis rimozione di Saddam Hussein e Geddafi). Un altro aspetto che mi sembra rilevante in riferimento alla strategia della tensione è il fenomeno del tutto nuovo della produzione di immagini cruente spesso definite "pornografia dell'orrore", che indubbiamente influenzano l'emotività dei singoli e delle masse, generando quelle reazioni a catena che sfociano nella pura violenza di propaganda attraverso i social. Tutto ciò va ben al di là della paura di viaggiare, che alla fine è una conseguenza psicologica del tutto secondaria rispetto agli aspetti socio-politici.
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Messaggioda Premio Nobel » 26/07/2016, 23:01



Rothko2 ha scritto:
In realtà le tesi complottiste relative all'11 settembre cominciarono a circolare già a pochi mesi dall'attentato, lo ricordo bene. Inoltre, se dai un'occhiata alla bibliografia complottista puoi notare che buona parte delle pubblicazioni (non mi riferisco alle traduzioni in italiano) precede di molto il decennale.


Quello è vero, io stesso mi ricordo che proprio per quella tesina mi imbattei in un articolo del 2006 che parlava di ciò.
Sicuramente come molti altri eventi di caratura simile, dopo non molto tempo iniziano a circolare tesi anche alternative.
Tuttavia, quello che mi aveva colpito era che in prossimità del decennale, notavo che sempre più spesso, il discorso ricorreva su quel tipo di complotto, e non su altri, e mi sembrava che ci fossero più persone che sostenessero questo tipo di teorie ( mi ricordo su facebook allora che effettivamente molte persone, rispetto ad oggi, sostenevano questo tipo di cose).
Effettivamente, dal punto di vista delle pubblicazioni, o accademico, probabilmente non è cambiato molto ( anche se però non so se siano accettate a livello accademico questo tipo di teorie), però quello che mi aveva colpito era che c'erano molte più persone che sembravano fare proprie quelle idee.

Non ho però approfondito molto di più l'argomento nello specifico, anche perchè credo che probabilmente ci sarebbe da perdersi
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