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Da "Nasa, scoperto un sistema solare con 7 pianeti simili alla Terra"

Teniamoci aggiornati con gli avvenimenti che accadono quotidianamente nel mondo e commentiamoli postando il nostro libero pensiero.

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Messaggioda Premio Nobel » 11/07/2017, 18:18



dave81 ha scritto: l'importante è che l'uomo non distrugga l'ambiente, per me il bene supremo da difendere è la natura, non è l'uomo


Per quanto mi riguarda, è sbagliato questo approccio.
In fondo semplicemente è una soluzione drastica, ma butteresti via la bacinella con il bimbo dentro (o detta in maniera più filosofica, l'umanità otterrebbe la "pace perpetua").

Essendo che noi siamo esseri umani, che utilità avremmo noi nell'estinguerci?
Se prendi il punto di vista della natura potrebbero esserci degli elementi di discussione (anche se pur tuttavia, l'ecosistema terrestre è destinato di per sé ad estinguersi, essenzialmente perché la vita sulla terra non sarà più possibile in futuro per l'evoluzione del nostro sistema solare) - ma per noi non ha senso dire ciò.
A mio modo di vedere, in questa poesia l'autore non prende una posizione del genere, nonostante affermi ciò:
dave81 ha scritto:Come potrebbe tornare a essere bella, scomparso l’uomo, la terra.
- un po' perché usa il verbo "potrebbe" e non "può" o "potrà", una ipotetica anziché una affermazione certa, un po' perché prima afferma lui stesso che "anche di questo è fatto l'uomo" e di conseguenza sperare nell'estinzione dell'uomo significherebbe anche sperare nell'estinzione di quegli animali nei primi versi.

Credo piuttosto che questo possa essere un indirizzo più "pratico" ad esempio di quanto si sta facendo o cercando di fare http://www.un.org/popin/icpd/conference/bkg/wppa.html

Tra le altre cose, viene affermato altresì questo: (a) The principal aim of social, economic and cultural development, of which population goals and policies are integral parts, is to improve levels of living and the quality of life of the people. Of all things in the world, people are the most precious. Man's knowledge and ability to master himself and his environment will continue to grow. Mankind's future can be made infinitely bright;
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Messaggioda Ātman » 11/07/2017, 18:26



Ancora a proposito dello studio già citato:

I ricercatori forniscono anche una stima impressionante: i dati "indicano che il 50 per cento del numero di individui animali che una volta hanno condiviso la Terra con noi non c'è più, così come miliardi di popolazioni". Si tratta, secondo gli autori, di una “massiccia erosione della più grande biodiversità mai esistita sulla faccia della Terra”.

La perdita di biodiversità e di popolazioni non potrà che riverberarsi su molte attività svolte dagli animali, e di cui gli esseri umani non possono fare a meno per la loro sopravvivenza: l'impollinazione dei fiori da parte delle api è quella più nota e più spesso ricordata. Ma ci sono anche la purificazione delle acque delle zone umide e il controllo delle specie infestanti.

Il fenomeno di depauperamento progressivo di popolazione e areali dei vertebrati viene descritto dagli autori come un "annichilimento biologico" e conferma quella che è già stata descritta come la sesta estinzione di massa della storia della Terra.

“L'enorme declino di popolazioni e di specie riflette la nostra mancanza di empatia verso tutti gli animali selvatici che sono stati nostri compagni fin dalle origini dell'umanità”, ha concluso Ceballos. “È il preludio della scomparsa di molte altre specie e del declino dei sistemi naturali che hanno reso possibile la civilizzazione.”


http://www.lescienze.it/news/2017/07/11 ... e-3598235/

Stiamo segando allegramente il ramo sul quale siamo seduti. Anzi, stiamo abbattendo l'albero...
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Messaggioda Premio Nobel » 11/07/2017, 19:35



Non tutti sono concordi sul fatto che ci sia una sesta estinzione di massa: https://www.researchgate.net/profile/Je ... Nature.pdf
"Our examination of existing data in these contexts raises two important points. First, the recent loss of species is dramatic and serious but does not yet qualify as a mass extinction in the palaeontological sense of the Big Five. In historic times we have actually lost only a few per cent of assessed species (though we have no way of knowing how many species we have lost that had never been described). It is encouraging that there is still much of the world’s biodiversity left to save, but daunting that doing so will require the reversal of many dire and escalating threats7, 20, 61, 62, 63.
The second point is particularly important. Even taking into account the difficulties of comparing the fossil and modern records, and applying conservative comparative methods that favour minimizing the differences between fossil and modern extinction metrics, there are clear indications that losing species now in the ‘critically endangered’ category would propel the world to a state of mass extinction that has previously been seen only
five times in about 540 million years. Additional losses of species in the ‘endangered’ and ‘vulnerable’ categories could accomplish the sixth mass extinction in just a few centuries. It may be of particular concern that this extinction trajectory would play out under conditions that resemble the ‘perfect storm’ that coincided with past mass extinctions: multiple, atypical high-intensity ecological stressors, including rapid, unusual climate change and highly elevated atmospheric CO2 . The huge difference between where we are now, and where we could easily be within a few generations, reveals the urgency of relieving the pressures that are pushing today’s species towards extinction."
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Messaggioda Premio Nobel » 11/07/2017, 19:41



ma comunque anche ammettendo che in realtà lo scenario sia quello peggiore (come ad esempio spiegato nello studio del 2017) non capisco dove si voglia arrivare: quale è la domanda?
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Messaggioda Ātman » 11/07/2017, 19:47



Sei andato a citare uno studio vecchio, che comunque già manifestava timori concreti.

Premio Nobel ha scritto:ma comunque anche ammettendo che in realtà lo scenario sia quello peggiore (come ad esempio spiegato nello studio del 2017) non capisco dove si voglia arrivare: quale è la domanda?


Non c'è una domanda, solo una constatazione.
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Messaggioda Premio Nobel » 11/07/2017, 20:44



Relativamente. .. è comunque del 2010 e non dovrebbe essere stato tenuto in riferimento da quello del 2017.
Più che altro l'entità di questo avvenimento ecologico è dibattuta ed affermare che siamo nella sesta estinzione di massa e che non possiamo farci molto perché il tempo di reazione è molto basso è pesante e non è per nulla la stessa cosa di dire "l'inquinamento sta distruggendo il nostro mondo perché sta intaccato irreversibilmente il pianeta"
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Messaggioda Ātman » 11/07/2017, 21:02



Premio Nobel ha scritto:Relativamente. .. è comunque del 2010 e non dovrebbe essere stato tenuto in riferimento da quello del 2017.
Più che altro l'entità di questo avvenimento ecologico è dibattuta ed affermare che siamo nella sesta estinzione di massa e che non possiamo farci molto perché il tempo di reazione è molto basso è pesante e non è per nulla la stessa cosa di dire "l'inquinamento sta distruggendo il nostro mondo perché sta intaccato irreversibilmente il pianeta"


Ti assicuro che in questo campo sette anni non sono pochi, e ci sono altri studi più recenti che confermano quello attuale.

Es. http://advances.sciencemag.org/content/1/5/e1400253


Comunque pensala come ti pare, io sono scettico perché vedo che si sta facendo poco o nulla per rimediare (Trump, poi, è la ciliegina sulla torta..).
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Messaggioda dave81 » 17/07/2017, 15:47



Premio Nobel ha scritto:
dave81 ha scritto: l'importante è che l'uomo non distrugga l'ambiente, per me il bene supremo da difendere è la natura, non è l'uomo


Per quanto mi riguarda, è sbagliato questo approccio.
In fondo semplicemente è una soluzione drastica, ma butteresti via la bacinella con il bimbo dentro (o detta in maniera più filosofica, l'umanità otterrebbe la "pace perpetua").

Essendo che noi siamo esseri umani, che utilità avremmo noi nell'estinguerci?


ma chi ha parlato di estinzione umana? l'estinzione umana (purtroppo) è impossibile, si stanno estinguendo molte specie animali ma l'uomo no, anzi aumenta sempre di più, è troppo intelligente per estinguersi , e credo che in un modo o nell'altro riuscirà sempre a farla franca e a sopravvivere. ho scritto che non concordo con l'ultima parte della poesia, in cui l'autore quasi si augura che l'uomo non esista. è utopico. surreale. anche l'uomo ha il diritto di esistere (possibilmente senza distruggere il pianeta però, il problema è quello).

e torno a dire che la questione fondamentale è quella del LIMITE. non può esistere uno sviluppo economico senza limite, uno sfruttamento delle risorse senza limite, un capitalismo senza limite, una deforestazione senza limite, una pesca senza limite etc. il segreto è sapersi dare dei limiti in tutto, altrimenti si va a sbattere. se l'uomo si darà dei limiti, c'è speranza, altrimenti no.

l'approccio è quello giusto: non si tratta di fare la guerra contro il genere umano, si tratta solo di anteporre la tutela dell'ambiente a tutto il resto. se non si capisce che salvare l'ambiente significa anche salvare l'uomo stesso, allora non si ha capito nulla. l'ambiente serve anche all'uomo eh, mica serve solo agli animali.
quello che io dico è di mettere un po' da parte gli interessi umani, perchè la natura e l'ambiente sono la cosa più importante che abbiamo . la gente lo deve capire. anteporre la questione ambientale alle altre questioni politiche, sarebbe secondo me la svolta decisiva dell'umanità.


ma stiamo ancora tutti troppo bene (almeno in Europa) per preoccuparci, questo è il motivo per cui si fa troppo poco.
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Messaggioda Ātman » 17/07/2017, 15:53



e torno a dire che la questione fondamentale è quella del LIMITE. non può esistere uno sviluppo economico senza limite, uno sfruttamento delle risorse senza limite, un capitalismo senza limite, una deforestazione senza limite, una pesca senza limite etc. il segreto è sapersi dare dei limiti in tutto, altrimenti si va a sbattere. se l'uomo si darà dei limiti, c'è speranza, altrimenti no.


Il problema è che molti non accettano nemmeno l'idea del limite, basti vedere quanto fu attaccato all'epoca "Limits to growth".
E se lo accettano, lo pongono spesso ben al di là di quanto la biosfera è in grado di tollerare.
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Messaggioda Premio Nobel » 17/07/2017, 19:29



Io personalmente rimango abbastanza scettico su questo genere di stime e sul fatto che effettivamente si stia verificando una estinzione di massa (allo stesso tempo non ho una così vasta conoscenza di biologia e quindi non sono così capace a ribattere esclusivamente su questo tipo specifico di argomento).

Per rispondere però, mi permetto di fare una piccola parentesi.
Il problema non è tanto quello dell'esistenza di un limite, cosa che in realtà tutti ammettono (io personalmente non ho trovato mai nessuna teoria economica, biologica, o fisica che postuli la possibilità di una crescita infinita) il problema è quantificare questo limite e quindi capire se si è vicini o meno a questo limite.
Anche per questo argomento il problema è la quantificazione, come in parte si riporta qui
https://www.theatlantic.com/science/arc ... ld/529545/

Per quanto riguarda il limite delle risorse terrestri generalmente si ritiene che le risorse terrestri sono troppo consumate e questo è causato dall'eccessiva attività umana che non riesce ad internalizzare correttamente questo limite.
Alcuni problemi possono però venire da alcune considerazioni:
1) non sempre sembra essere causa dell'uomo (qui non mi sto riferendo tanto alla visione minoritaria, ma comunque presente, del fatto che i cambiamenti climatici siano dovuti a cause naturali, come semplicemente cicli glaciali, una sorta di piccola era glaciale del XIX secolo al contrario - piuttosto mi sto riferendo al fatto che non dappertutto è possibile sfruttare allo stesso modo risorse e terreni)
2) c'è anche la questione di redistribuzione (se tutti consumassimo come gli USA o come l'Italia, servirebbero 7 terre per sfamarci, se invece facessimo tutti come il Burkina Faso, forse ci rimarrebbe anche il resto) ovvero sia che non tutti consumano allo stesso modo e che il consumo non avviene "in natura" ma viene mediato anche con transazioni economiche [cosa che ad esempio può spiegare perché da noi si butti nella immondizia il cibo]
3) quale sarebbe l'obiettivo? si può presumere che possa essere "il massimo sfruttamento sostenibile delle risorse terrestri a livello generale"?
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