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Da "Nasa, scoperto un sistema solare con 7 pianeti simili alla Terra"

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Messaggioda Premio Nobel » 13/03/2017, 15:29



Ma proprio per questo che la popolazione umana a mio modo di vedere può aumentare di un livello molto alto senza che ciò determini un collasso del mondo stesso. Credo che quanto sia Adrien sia Dave81 state suggerendo sia sostanzialmente una riproposizione della famosa "Legge sulla popolazione di Thomas Malthus", la quale è vero che esiste, ma sinceramente non credo spieghi questi 200 anni di crescita esponenziale della popolazione umana

Un esempio paradossale: perché nelle famiglie povere ci sono molti più figli che nelle famiglie ricche?
Oggi una famiglia consuma di più rispetto ad una famiglia di 100 anni fa, eppure è composta da un numero molto più esiguo di componenti (3-4 contro ad esempio 6-7) - oppure, una famiglia media italiana è composta da un numero minore di persone (in media tre: 2 genitori ed 1 figlio) rispetto ad una famiglia di stranieri residenti in italia, eppure una famiglia media italiana produce e consuma di più rispetto ad una famiglia di stranieri.

Io credo che più che il numero di popolazione il valore fondamentale sia il consumo assoluto di risorse - il rapporto tra popolazione e consumo, però, non è proporzionale.
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Messaggioda Ātman » 13/03/2017, 16:01



Ormai la torta si riduce sempre più (grazie ai 200 anni appena trascorsi in cui ce ne siamo pappata una buona parte), il che vuol dire più povertà e più conflitti per accaparrarsi quel che rimane. Vale la pena mettere al mondo altri poveri disgraziati?


http://www.geochemicalperspectives.org/ ... 9/v3n2.pdf

The world is fast moving towards its limits. As presented in this Perspective, we see peak behaviour in most of the strategically important metals, materials and fossil fuels that are fundamental to running of our societies. The crisis we experienced in 2007-2009 in the western world was not only a financial crisis, but also a crisis that showed the first symptoms of resource-backed economic growth that cannot be sustained because of the physical limits of the world (Meadows et al., 1972; Tainter, 1988, 1996, 1997; Greer, 2008; Jackson, 2009; Heinberg, 2011; Arnarson et al., 2011; Bardi, 2013; Sverdrup et al., 2013a,b; Ragnarsdottir et al., 2014a). In a world of limits, planning for further growth is a fool’s policy that will fail. There are still influential people stuck in denial of the finite nature of resources. A too large global population in a world of physical limits for resource extraction will most likely be a world of great poverty. When the resources continue to decline at the same time as the population rises, the situation will get worse. This is one of the largest challenges ever faced by mankind.
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Messaggioda Premio Nobel » 13/03/2017, 16:19



Ripropongo la mia domanda: perché nelle famiglie povere ci sono molti più figli che nelle famiglie ricche?

Credo sia importante rispondere a ciò, anche per comprendere il possibile numero di persone che possono vivere e sopravvivere sulla terra.

Ho provato a dare una occhiata al pdf, ma sono più di 200 pagine e sinceramente non saprei nemmeno dove guardare, tuttavia, ho trovato una cosa curiosa in quel pdf stesso:
"Thomas Robert Malthus (1766-1834) was an English scholar, influential in the fields of political economy and demography. He thought that the dangers of population growth precluded progress towards an utopian society and that sooner or later population would be checked by famine and disease – leading to what is referred to as a Malthusian catastrophe (also referred to as the Malthusian check). This catastrophe was his prediction of forced return to subsistence-level conditions once population growth had outpaced agricultural production. In Malthus´ own words “The power of population is indefinitely greater than the power in the Earth to produce subsistence for man” (Malthus, 1798). Malthus argued that two types of checks hold population within resource limits: positive checks, which raise the death rate (e.g., hunger, disease, war); and preventative ones (e.g., later marriages), which lower the birth rate (Malthus, 1798). Malthus argued against the possibility that agricultural improvement could expand without limits as he realised that the world was finite. Malthus was a very controversial figure in his lifetime and certainly few were listening to his warnings against resource limits and population growth. He was way before his time. During our education as geologist and engineer, Malthus’ insights were never discussed." Pag. 151

Ecco, questo è sbagliato. Non per altro che qui non viene proposta per nulla la critica monetarista (che permette di spiegare proprio perché non avviene come dice Malthus, o meglio, perché l'effetto Malthus è un effetto che spesso non compare).
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Messaggioda Ātman » 13/03/2017, 16:36



Premio Nobel ha scritto:Ripropongo la mia domanda: perché nelle famiglie povere ci sono molti più figli che nelle famiglie ricche?


Perché le loro braccia sono la loro unica ricchezza. Finché tutta la famiglia non muore di fame per mancanza di risorse...

Credo sia importante rispondere a ciò, anche per comprendere il possibile numero di persone che possono vivere e sopravvivere sulla terra.


La cosa importante è vivere dignitosamente, non sopravvivere a stento (o morire di stenti, se preferisci).
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Messaggioda Premio Nobel » 13/03/2017, 16:48



No, non è per una questione di braccia ... non potrebbe esserlo visto che comunque fino almeno a 5 anni un bambino fisicamente non riuscirebbe a lavorare (o forse anche prima, ma non di troppo).
In realtà per una questione monetarista:
In una famiglia molto più numerosa, viene speso un valore molto minore in capo a ciascun figlio rispetto che in una famiglia piccola e quindi volgarmente il "costo marginale" di un figlio è molto più basso in una famiglia numerosa piuttosto che in una famiglia ristretta.

Un esempio stupido è il seguente: perché gli immigrati hanno più figli degli italiani nonostante guadagnano di meno? Perché in una famiglia di immigrati, si spende molto di meno per ciascun figlio rispetto che in una famiglia italiana. Proprio per questo una famiglia di stranieri può avere 5 figli, mentre una famiglia di italiani no. Conseguentemente, non cresce necessariamente proporzionalmente il consumo rispetto al numero di individui, ma semplicemente bisogna andare a vedere dove questo individuo è nato. Le stime, infatti, che venivano proposte non mi ricordo dove in questo topic, sono consistenti con questo ragionamento. In realtà, la popolazione europea dovrebbe addirittura diminuire, mentre quella asiatica ed africana dovrebbe continuare a crescere in maniera molto rilevante.

L'effetto Malthus in realtà esiste, come ad esempio può essere mostrato in Svezia, la quale ha un tasso di fertilità maggiore rispetto che il nostro, nonostante un reddito pro capite non minore (almeno, questo era quanto era 5-6 anni fa) però la controparte monetarista è fondamentale.
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Messaggioda Ātman » 13/03/2017, 16:56



E quindi?
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Messaggioda Premio Nobel » 13/03/2017, 18:43



È quindi un aumento di popolazione anche alto può essere sostenibile.
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Messaggioda Ātman » 13/03/2017, 18:44



Premio Nobel ha scritto:È quindi un aumento di popolazione anche alto può essere sostenibile.


Per un periodo limitato di tempo, forse. E a che prezzo per l'ambiente e la qualità di vita?
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Messaggioda Ātman » 13/03/2017, 20:28



Ah, ovviamente era una domanda retorica, visto che la sesta estinzione di massa (la prima antropogenica) è già in corso:

http://advances.sciencemag.org/content/1/5/e1400253

(per chi lo ignorasse, non è che alle precedenti estinzioni siamo sopravvissuti: è che non eravamo ancora qui)
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Messaggioda Premio Nobel » 13/03/2017, 21:07



Si, ma ciò non significa che la colpa sia della sovrappopolazione o che piuttosto un effetto sull'ambiente sia dovuto al consumo totale di risorse.

Il numero di individui sulla terra non è l'indicatore più utile per determinare quanto noi inquiniamo, in quanto il consumo non è direttamente proporzionale al numero di individui. Piuttosto è opportuno vedere il consumo.
Conseguentemente, è possibile avere un numero importante di individui che però consumano non così tanto (e di converso è possibile avere un numero basso di individui che consumano un ammontare di risorse basso, come in realtà almeno in parte già avviene).
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