il maschilismo non esiste

riflessioni su una chat avvenuta qui

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il maschilismo esiste?

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il maschilismo non esiste

Messaggioda Buntaro Mori » 28/09/2020, 23:51



Recentemente in chat mi sono imbattuto con qualche individuo di sesso maschile che negava l'esistenza del maschilismo nella storia dell'umanità e nella nostra società attuale e per tanto mi ripropongo qui di seguito di portare fonti storiche, e non opinioni, che smentiscano la sua affermazione:

Partendo dagli albori della civiltà occidentale e quindi guardando a alla società greca che ha influenzato tutta la cultura europea, troviamo Aristotele che scrisse della donna "La femmina è femmina in virtù di una certa assenza di qualità". Facendo un attimo un salto temporale parliamo di tommaso d'aquino e i presunti progressi che portò avanti in tale ambito: credeva infatti che la donna fosse stata creata dalla costola di adamo perchè pari all'uomo. Purtroppo è sempre lo stesso san tommaso a riportare in una delle sue opere, Summa Theologiae, l'affermazione di aristotele, ossia che la donna sia un maschio mancato.

Proprio alla definizione di "maschio mancato" voglio aggrapparmi per riproporre una riflessione già accennata in chat, ossia come venisse negata la propria identità alla donna. Leggendo la definizione "maschio mancato" della donna ci si rende conto di come aristotele credesse che alla donna mancasse un pezzo (inutile specificare quale) e fosse questa la ragione per cui fosse donna, perchè non aveva ciò che la poteva rendere uomo. Quindi da questo ragionamento è facile evincere come soltanto il corpo maschile per lui aveva un senso autonomo, indipendente, mentre quello della donna viene definito solo dal suo rapporto con l'uomo e quindi dalla mancanza di cosa invece il corpo maschile ha. Questa riflessione sull'identità della donna non si sviluppa però soltanto in relazione al suo corpo, ma anche al suo ruolo sociale. Facendo un salto alla generazione dei nostri bisnonni ci rendiamo conto di come le donne vivessero nell'ombra dei mariti, mentre all'uomo veniva concesso di realizzarsi lavorativamente - indipendentemente dalla propria classe sociale, infatti che l'uomo oppresso di un ceto basso potesse vedere la propria identità realizzata soltanto in lavori di basso ceto e spessore non toglie che - la donna, al contrario, poteva vedere realizzata la propria identità soltanto come moglie di qualche uomo. Ricordiamo che la donna entrò attivamente in ambito lavorativo soltanto con la guerra, dove le donne andavano a lavorare in fabbrica per sopperire all'essenza dei mariti impegnati sul campo di battaglia. Purtroppo però terminata la guerra, ben presto ci si dimenticò delle donne.

Facendo un altro passo indietro, precisamente al Cinquecento e le prime ricerche scientifiche viene ripresa la concezione di Galeno (eheheh non scherzavo dicendo che i greci sono l'origine della nostra civiltà) per cui gli organi genitali delle donne non sono che una forma mutilata e imperfetta di quelli maschili, che infatti sarebbero nella donna introversi. Da qui deriva tutta la medicina del tempo che vedeva la donna come essere imperfetto e malfunzionante e la prova a sostegno era il ciclo mestruale. Al ciclo viene attribuito un potere misterioso e malefico.

PARENTESI DI ATTUALITà:

tutta la mia vita mia madre mi ha raccontato di come le donne durante il ciclo non devono toccare piante o ortaggi, verdura ecc. altrimenti questi appassirebbero.. mia madre è una donna del sud di 45 anni e come lei tantissime donne condividono ancora questa errata credenza, prova di come la donna venga considerata ancora un essere impuro.

Il ciclo portò all'idea che l'utero fosse l'origine di tutte le malattie delle donne, basti pensare all'isteria, malattia inventata che deriva dal termine greco hysteron (utero). Ed era ippocrate a suggerire la cura: l'utero doveva essere riempito dal vigoroso organo maschile che può ristabilire l'umidità dell'utero (qui faccio riferimento alla teoria dei quattro umori).
Abbandono qui il tema dell'isteria che risulta troppo complesso nella sua analisi e che richiederebbe da parte mia troppe ricerche per uno stupido post che nessuno leggerà, vi basti sapere però che soltanto nell'800 le persone iniziarono a chiedersi se quest'isteria avesse davvero senso.. e la risposta arrivò soltanto nel secolo successivo.

Distaccandoci adesso dal mondo della cultura e immergendoci in quello concreto delle persone comuni vediamo come nella società greca alle donne di qualsiasi ceto non fosse concesso il diritto di voto ( e qui non ci stupiamo visto in italia arrivò soltanto nel 1945, meno di un secolo fa, mentre già nel 1912 il diritto di voto venne concesso agli uomini di ogni ceto).
Nel medioevo invece la donna veniva esclusa dall'esercizio del potere nella vita religiosa, politica e sociale, la donna inferiore intellettualmente e fisicamente, aveva l'unica funzione di procreare.
A questo riguardo in chat mi è stato fatto notare di come questa fosse l'esigenza dei tempi, tempi in cui il tasso di mortalità era altissimo. Solo ora però mi rendo conto di quanto misogina sia questa risposta che vuole restringere la donna nella sua interezza a un compito biologico. Insomma tu che mi hai dato questa risposta non ti rendi conto di quanto i tuoi pregiudizi si riflettano in essa, perchè non mi hai smentito il maschilismo nel medioevo, me lo hai semplicemente giustificato!
Volendo parlare del medioevo si aprirebbe una parentesi enorme perchè è in questo periodo che la chiesa assume il suo massimo potere e quindi la sua massima influenza sulla cultura occidentale. Ma sintetizzando possiamo dire che è qui che nascono tutti i pregiudizi intorno la sessualità: la verginità è sacra, l'omosessualità sbagliata.
Pregiudizi che purtroppo sono tutt'oggi presenti e che sono semplicemente segno di una mentalità indottrinata.

Ma adesso bando alle ciance e avviciniamoci ai nostri giorni.
Vorrei a riguardo iniziare dall'istruzione e riportare un triste avvenimento del 1926 attuato dal regime fascista che escluse dall'insegnamento dell'italiano, del latino, del greco, della storia e della filosofia le donne, che non vi potevano accedere. Mussolini nel 1929 aumentò le tasse scolastiche a carico delle donne del 40% rispetto quelle degli uomini. Senza contare tutte le leggi emanate per limitare l'assunzione femminile nel mondo del lavoro e quelle per la riduzione dello stipendio delle donne!!!!
A tal proposito voglio ricollegarmi al presente, dove tutt'oggi le donne ricevono stipendi più bassi. Erroneamente si crede che questo avvenga a parità di mansioni ma su questo posso rassicurarvi che non è così (almeno non sempre). Allora perchè si pensa che le donne guadagnino di meno? Semplicemente perchè la nostra società individua ancora la donna come colei che deve stare a casa e quindi le donne finiscono per lo più per accettare lavori part-time, per accudire la casa o i figli.
Oggi, almeno in italia, la situazione non sembra delle peggiori. Però ricordiamoci tutti che le donne ancora non hanno mai ricoperto posti di lavoro di rilievo, basti pensare non c'è stata ancora oggi nessuna donna a ricoprire il ruolo di presidente della repubblica (grazie a friedrich-II per l'osservazione) e che c'è stata la necessità di introdurre la quota rosa per stabilire un minimo di parità e rappresentanza.
Parlando di un altro tema scottante di cui si continua a parlare, i femminicidi, ci tengo a raccontarvi di una risposta assurda che mi venne fornita da un maschilista che mi rispose che i femminicidi sono una cosa inventata, in quanto statisticamente sono gli uomini a commettere la maggior parte degli omicidi e quindi per ragioni statistiche è ovvio che una donna abbia più probabilità di venire uccisa da un uomo. Ancora una volta mi trovo davanti non a un tentativo di smentire dati consolidati ma di giustificarli.
Parlando di femminicidi ci tengo a parlare di un problema appartenente all'altro lato della medaglia, ossia la violenza sugli uomini. Spesso infatti su internet, magari anche per strada, siamo spettatori di ragazze che picchiano i propri ragazzi.. e al massimo ci si fa una risata. Il problema è che la violenza è violenza, non importa se una donna non potrà quasi mai arrivare a uccidere o infortunare un uomo (data la differenza di forza fisica). Su questo fenomeno sessista però mi chiedo quanto ancora una volta sia il maschilismo la causa, infondo non è del maschilismo la creazione della figura dell'uomo forte, autoritario e quindi di un uomo che deve restare impassibile di fronte le bizze di un essere inferiore, quasi si assistesse a un bambino che fa dei capricci.
A tal proposito vi è un'altra osservazione importante da fare. Da quest'ultimo spunto, ossia come un problema che riguarda gli uomini sia causato dal maschilismo stesso, vi invito a non giungere alla conclusione che io stia dicendo sia colpa degli uomini, al contrario! il maschilismo è un'ideologia malata che viene portata avanti sia da maschi che da donne (poco più su vi ho riportato l'esempio di mia madre).
In conclusione quindi siamo tutti vittime del maschilismo, o meglio, oggi siamo tutti vittime del maschilismo che gradualmente si sta tramutando in sessismo che vede uomini e donne in due generi distinti che corrispondono a due identità distinte.
Come vedete il problema sta sempre qui.. il voler determinare l'identità di una persona a partire dal proprio genere. Il genere è invece fluido, deve essere l'espressione dell'identità di una persona e non cosa determina quest'ultima!!!
Concludo deliziandovi con due pubblicità degli anni '50, quindi non troppo tempo fa, che vi daranno un esempio concreto di come il maschilismo sia stato un cancro per la nostra società e che, anche se in maniera minore e in lenta trasformazione verso il problema più generico del sessismo, continua a esserlo.

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Messaggioda Buntaro Mori » 28/09/2020, 23:53



data la mia difficoltà a caricare degli allegati sul post, per le foto basta cercate su google:
- "you mean a woman can open it?"
- "show her it's a man's world"

Ovviamente tutto quello che ho citato in questo sconnesso discorso è verificabile con una semplice ricerca sul web o, con un po' più di fatica, su qualche libro di storia o filosofia.
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Messaggioda Fior di Sole » 29/09/2020, 0:51



Veramente... Grazie. Grazie per aver impiegato tutto questo tempo per riassumere una montagna di informazioni accurate in poche righe e per aver dato voce a un tema così delicato.
Come si può leggere, non ci sono "se", non ci sono "ma". Il maschilismo é esisto ed esiste ancora e l'unica cosa che io vorrei chiedervi é che ne abbiate coscienza come lo ha dimostrato Buntaro Mori.
L'ho vissuto sulla mia pelle, lo hanno vissuto le mie antenate, lo stanno vivendo tutt'ora i miei amici, le mie amiche e tantissime altre, troppe, persone.

Grazie per aver tirato fuori anche l'altro lato della medaglia, ovvero della violenza delle donne sugli uomini vista troppo spesso come qualcosa di irrivelante quando invece, in un solo colpo, riesce a ridicolizzare la donna ("la donna é fragile e non potrà mai fare del male sul serio ad un uomo") e a togliere il rispetto che si deve avere per un uomo ("non puoi lamentarti se ti ha picchiato una donna").
É una scena che si ripete e si ripete, basti pensare a quante volte ancora oggi, nel 2020, escano film in cui si vede la donna dare uno schiaffo ad un uomo e, quest'ultimo, rimane impassibile.
É intollerabile.
Ho voluto fare questa piccola parentesi dell'intero, interessante, discorso che hai scritto perché fin'ora nessuno di mia conoscenza aveva mai notato questa cosa o la riteneva una minuzia irrivelante. Una minuzia.
Il maschilismo si nasconde troppe spesso dietro alle cosiddette "minuzie" che però, guarda caso, fanno la differenza.

Quindi ancora, grazie. Spero che il tuo messaggio arriverà alle persone che hanno, più di tutti, bisogno di leggerlo.
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Messaggioda Adamas » 29/09/2020, 4:33



Grazie per questo post così interessante. Il pezzo è scritto benissimo ed è molto chiaro e scorrevole. Complimenti per il lavoro. Mi scuso se quello che scriverò io sarà invece disorganizzato e frammentario, purtroppo in questo momento và così...

lo credo che questo tipo di approccio alla questione abbia i suoi limiti, non per i dati raccolti o per il lavoro di sintesi, quelli sono puntuali. Non è una critica personale nei tuoi confronti ovviamente, dato che si tratta di un modo di pensare diffuso e destinato a divenire sempre più capillare nella nostra società.

Partiamo da un punto fondamentale: opprimere un altro essere umano è sbagliato. Nessun essere umano dovrebbe essere discriminato o subire violenza. Questo è fuori discussione perché attiene al principio di uguale dignità e diritti di ogni membro della nostra specie, primo fra tutti il diritto alla vita.
Le differenze fra uomo e donna sono perlopiù fisiche e l'essere umano è molto più di questo: è fatto soprattutto dalla sua psiche e dalla sua mente. La psiche e la mente di per sé vanno al di là del genere e di qualsiasi altra cosa; grazie ad esse ogni differenza può essere compresa e correttamente interpretata (può esserci empatia fra diversi). Tanto più che la maggior parte delle differenze psicologiche e comportamentali fra uomini e donne sono frutto dell'ambiente e dell'educazione.
Uomini e donne hanno un corpo che è tutto sommato simile nelle macrocaratteristiche e differisce solo nei caratteri riproduttivi. Provano le stesse emozioni e gli stessi sentimenti. Hanno bisogni fondamentali simili. Possiedono entrambi funzioni superiori che consentono il ragionamento complesso. Insomma sono più simili di quanto siano diversi. Anzi direi che sono abbastanza diversi per potersi trovare reciprocamente interessanti ma non abbastanza diversi per non potersi capire e rispettare l'un l'altra.

Dopo questa importantissima premessa parliamo del maschilismo. Per farlo dobbiamo allargare il campo. Cos'è quello che normalmente definiamo maschilismo? È una delle manifestazioni della discriminazione. Ecco la parola magica DISCRIMINAZIONE. Perché è così importante? Perché la discriminazione è ovunque intorno a noi ed ha uno scopo preciso per il quale si trova qui. È un compito affidatole dall'evoluzione: la selezione degli individui.
La discriminazione è patrimonio di tutti: tutti possono praticarla e tutti possono esserne vittima.
Attraverso la discriminazione certi caratteri genetici e memetici vengono premiati e si diffondono mentre altri vengono penalizzati e si mantengono marginali o ancora vengono eliminati.
La discriminazione è un meccanismo antecedente le nostre funzioni cerebrali superiori che con esse interagisce e subentra quando esse "falliscono" nel dare una risposta adeguata. L'obbiettivo finale è quello di garantire che la società sia sempre adatta a sopravvivere. Non è l'unico meccanismo di questo tipo ma sorvoliamo.
In questo momento storico noi puntiamo la nostra attenzione su determinati tipi di discriminazione e ci dimentichiamo completamente di altri. Questo è funzionale ai bisogni della società che al momento ha bisogno di epurare ciò che l'ha governata in passato ed abbracciare qualcosa di nuovo e più adatto a governare questi tempi. Non è una questione di giustizia e non lo è mai stata. È una questione di POTERE. Ci saranno sempre i poveri disgraziati e disgraziate che continueranno a subire, solo che cambieranno le categorie. È solo un'ideologia che lotta per affermarsi e sostituire ciò che l'ha preceduta. Nel mezzo di questa lotta saranno schiacciati i più deboli come in una tenaglia. E saranno salvati tanti altri deboli che diventeranno i nuovi forti. Cambieranno i criteri di discriminazione ed il ciclo ricomincerà.

Quindi: quando è stato definito il maschilismo lo si è fatto per identificare chiaramente un nemico. Questo nemico sono gli uomini intesi in senso lato: ciò che di "maschile" c'è nella società perché con il maschile è stato identificato tutto ciò che è "vetusto", ingiusto e che non funziona. Ed al contempo alla luce del nuovo concetto è stata reinterpretata tutta la storia umana cercando elementi per avvalorare la nuova tesi. Questo non significa che tutti i fatti singoli siano falsi. Ad essere erronea è la mancata prospettiva storica e la loro organizzazione come un movimento coerente e coordinato che aveva come scopo l'oppressione completa e sistematica della donna. Non è mai esistito un complotto globale organizzato contro le donne. Questo non vuol dire che le donne non siano state colpite dalla discriminazione e non abbiano sofferto a causa di essa. Non vuol dire che non abbiano subito violenze. La sofferenza di nessuna di loro è da sminuire!

Mentre il femmismo è una ideologia complessa, organizzata e multiforme, il maschilismo non ne è l'omologo maschile. Il maschilismo non è una ideologia organizzata ma una interpretazione della realtà odierna e passata alla luce delle idee partorite dal femminismo.

Ripeto è una questione di ideologia e di potere non di equità e giustizia. Sono gruppi sociali che combattono per espandersi e soverchiare i modi di pensare difformi e gli individui che li esprimono. Chi vince avrà "avuto ragione".

Cambiando argomento e soffermandomi su un termine relativamente recente e d'effetto: "feminicidio". Inizio col dire che lessicalmente non mi piace perché sinceramente per me le donne non sono semplici femmine ma sono qualcosa di infinitamente più complesso e meraviglioso. È veramente ingiusto ridurle a semplici femmine, come se fossimo solo degli animali.
Probabilmente la ragione è ideologica: feminicidio nasce come concetto femminista.
Dare un nome di questo tipo ha avuto l'effetto di potenziare l'odio ed il sospetto fra i generi. Vedere tutti gli omicidi in cui sono coinvolte delle donne come un fenomeno unico è fuorviante. Ognuno di quegli omicidi è esecrabile e da condannare ma non c'è dietro un movimento unico ed organizzato che promuove l'uccisione delle donne. Oltretutto quando si considerano come dei feminicidi tutti gli omicidi che un uomo commette per arrivare alla donna che ha come obiettivo i numeri si ingigantiscono artificialmente solo per fare più effetto.
Il disagio, la follia, la cattiveria, un arcaico "codice d'onore", o quello che sia, che portano un uomo ad uccidere una donna non sono necessariamente il tentativo di quell'uomo di manifestare un disprezzo per la vita di tutte le donne o una posizione ideologica antifemminile. Ogni caso è diverso, non ha senso farne un unico fascio. Il maggior risultato concreto di questa scelta è promuovere un odio preventivo per quello che è un mostro travestito da essere umano: ogni uomo.

Io non voglio dovermi scusare preventivamente per il fatto di essere un uomo. Vorrei non mi avessero insegnato che in quanto uomo c'è qualcosa che non và in me per definizione e ad odiare la mia natura e combattere costantemente contro me stesso. Non voglio che la mia compagna fugga via terrorizzata se dovessi alzare la voce temendo che voglia ucciderla, voglio che abbia fiducia nel fatto che non le farò mai del male e che si senta libera di rispondermi. Non è possibile non poter discutere e dover dire sempre di sì solo perché in quanto uomo ho torto fino a prova contraria, perché ogni mia scelta ha lo scopo di opprimere le donne o di prevaricarle, perché ogni mio sorriso non è sincero, perché sotto sotto sono solo un mostro dai denti aguzzi pronto a saziarsi delle carni di ogni donna. IO NON SONO QUESTO. Il fatto che in quanto uomo io porti un marchio d'infamia dalla mia nascita è qualcosa che non posso accettare. È qualcosa che nessun essere umano che sia uomo o donna merita. NESSUNO.

Io conosco la discriminazione, l'ho provata sulla mia pelle. Ho il corpo intarsiato dai suoi segni. Combattere una discriminazione con un'altra di segno opposto è sbagliato. Non fa che scatenare altro dolore. PERCHÉ TUTTO QUESTO? Perché la giustizia non è mai stata il punto! Il potere è il punto. Il controllo è il punto. Sono ideologie che combattono per affermarsi reinterpretando la realtà. Sono gruppi sociali con caratteristichee diverse che si affrontano per il controllo della società. E noi tutti rimaniamo invischiati in questa "guerra civile" costante e corriamo il rischio di essere annichiliti all'improvviso se solo ci distraiamo e "mettiamo il piede su di una mina".

Beninteso il mio scopo non è assolutamente né fare polemica né sminuire la sofferenza di alcuno. Le donne soffrono e soffrono anche perché subiscono discriminazioni e violenze. Ma penso che l'approccio ai problemi concreti avrebbe molto giovamento dall'abbandono di una prospettiva ideologica. Però ancora una volta, i problemi concreti non sono il punto, non esattamente. Se fossero il punto sarebbero la prima cosa che viene risolta quando una nuova ideologia si afferma e prende il potere. Invece sono solo un mezzo.
Un'ideologia "costruisce" i problemi e ti fa credere che siano tuoi, ti fa diventare soldato di un esercito invisibile. Interpreta il tuo disappunto in una vita che non ti rappresenta e non ti soddisfa dandoti una spiegazione ed uno scopo, illudendoti che se la farai affermare riempirà il vuoto che hai dentro e ti darà la felicità.

Le prospettive ideologiche discriminatorie di qualsiasi tipo dovrebbero essere superate per garantire il progresso della civiltà umana nella sua totalità.

Questa è solo una umile opinione da qualcuno che vorrebbe che tutte le discriminazioni sparissero ma che sà che è un obbiettivo lontano ed incerto da raggiungere. Esse sono cucite in profondità nella trama del nostro essere. Di ciascuno di noi. Non sarà facile liberarcene ma spero davvero che in futuro diventerà possibile.

Il fatto che adesso si cominci ad accettare che esiste anche una violenza delle donne sugli uomini è un passo avanti importante ed ogni volta che vedo una donna usare parole come quelle di Fior di Sole, mi si riempie il cuore di speranza.
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Messaggioda crociato » 29/09/2020, 8:49



Ancora una volta mi trovo d'accordo in pieno con Adamas
E riassumo il mio pensiero con: la violenza (anche sottoforma di discriminazione o mancanza di rispetto) è sempre male
E' IL male

Riguardo le differenze tra uomo e donna vi racconto un aneddoto
Un ragazzo con Sindrome di Down un giorno si fermò a parlare con me di atletica e ci tenne a precisare che lui è diverso
Gli ho chiesto di che colore aveva i capelli una ragazza li vicino, poi un'altra, poi gli ho chiesto se non trovasse che siamo tutti un po' diversi e se in questo non fossimo tutti un po' uguali
Si è illuminato
E per un periodo ha fatto atletica (oltretutto la più complessa tra le discipline)
E' innegabile che tra ognuno di noi ci siano delle differenze, come quelle fisiologiche tra uomo e donna, solo bisognerebbe trattarle come una ricchezza e non come una blasfemia
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Messaggioda Buntaro Mori » 29/09/2020, 8:56



Per adamas: Ti premetto una cosa molto importante per me, come ho sottolineato quando io parlo di maschilismo non parlo di uomini, parlo di uomini e donne che portano avanti questa discriminazione.. Appunto per questo dubito che la storia sia stata reinterpretata per confermare tale tesi, è ovvio non si possa pensare che gli uomini si siano chiusi in un castello a organizzare un complotto mondiale! è qualcosa che è stato mandato avanti dalla società.. ti ho citato anche san tommaso che credeva che l'uomo e la donna fossero esseri pari, ma che cita Aristotele perchè sai com'era a quei tempi.. l'ipse dixit.
Io credo che il problema sorga in quanto dici "non voglio scusarmi per essere uomo" nessuno deve scusarsi per essere nulla. L'oppressione in due categorie di genere però di cui parli è nata dal maschilismo (che ripeterò all'infinito è portato avanti da donne e da uomini). Quindi quando parlo di maschilismo io non ce l'ho con i maschi che sono maschilisti, ce l'ho con chiunque sia maschilista indipentemente da cosa ha sotto le gambe.
Concordo su una cosa però, l'utilizzo del termine "femminicidio" o ancora, "maschilismo" come movimento di discriminazione e "femminismo" come movimento per l'uguglianza perchè così secondo me si crea una confusione non indifferente nel linguaggio comune, una sorta di discriminazione soffusa che porta ad associare la donna a un modello di società egualitaria e il maschio al modello che tu hai descritto, di animale che non sa frenare i suoi istinti.

Non concordo però sulla tua correlazione tra ideologie per l'uguaglianza e potere. Per una semplice osservazione: non ci vedo così tante delle ideologie al potere. Magari sono io stupido, ma sbaglio o al potere ci sta ancora gente come Salvini che odia ogni xenos e che porta avanti il bigottismo italiano?
E' una cosa che ho sentito spesso, della serie mi hanno detto mi è stato fatto il lavaggio del cervello perchè parlo di uguglianza tra uomo e donna, di rispetto per gli lgbt e per chi ha una pelle di colore diverso. Come se io parlassi di cose che non esistono, un'invenzione di chi sta al potere per essere eletto.. la cosa divertente è che a me non frega niente di chi sta al potere. Sono totalmente disinteressato alla politica per una questione di salute psicologica ahahahahahah. Sono una persona che soffre molto a vedere tutta la discriminazione a cui CHIUNQUE può essere sottomesso in questa società malata.
E' proprio questo un altro punto fondamentale, alla discriminazione tutti possono essere soggetti! secondo me gli individui di sesso maschile sono restii ad accettare questo discorso sul femminismo per il semplice fatto che lo vedono come un sminuirsi delle proprie discriminazioni subiti. Ma purtroppo la discriminazione non guarda in faccia nessuno.

Interessante quanto dici: combattere una discrminazione con un'altra si segno opposto.
Non so se conosci Crepaldi.. con cui mi sono avvicinato a questa corrente contro il femminismo, ma credo che lui stia facendo esattamente questo. Combattere il femminismo con un anti-femminismo, altrimenti non mi spiego come si possano leggere solo commenti maschilisti sotto i suoi video nonostante lui, soffusamente, rinneghi questi ideali "male-dominated". Ti dico questo perchè mi interessa sapere con chi tu ti saresti dovuto scusare per essere uomo e quindi animale violento. Sono consapevole ci sia magari solo un'opinione diffusa e non qualcuno che venga a dirtelo in faccia (anche perchè penso nessuno le pensa davvero, neppure le donne).
Comunque il problema di cui parli è il motivo per cui ho affermato che oggi dovremmo progressivamente star parlando di sessismo e non più maschilismo. Ma appunto per questo l'analisi di Crepaldi o anche la tua risulta incompleta perchè è, in qualche modo, contaminata da sentimenti personali. Cioè davvero perdonami con questa frase ma io ci trovo del vittimismo in una posizione che tende a sminuire l'altra per rafforzare la propria. E' una sottigliezza per il semplice fatto che concordo con te sul fatto che anche l'uomo sia discriminato dal maschilismo, ma non concordo sull'accusare il femminismo di questo perchè è sbrigativo e erroneo. Poi ovviamente io non sto a parlarti del femminismo di Freeda o di una femminista senza cervello presa per strada, io stesso non mi definisco femminista per quanto ti ho detto ossia che trovo il termine discriminatorio e non più al passo con i tempi.
Ci tengo a specificare un'altra cosa, io appartengo biologicamente al genere femminile, ma come vedi mi esprimo al maschile e la mia identità di genere credo sia maschile nonostante per ragioni personali preferisca io definirmi "agender". Ci tengo a dirlo questo perchè credo di poter avere un punto di vista molto più obiettivo in quanto non rientro e mai sono rientrato in queste due categorie. Dalle mie compagne di classe a scuola non sono mai stato visto come una ragazza e viceversa (e qui potrei raccontare tanti episodi di discriminazione ahahahahah). Però questo penso mi abbia aiutato a vedere il fenomeno da un punto di vista esterno perchè io sono consapevole di come il maschilismo esista (mamme che dicono alle figlie che devono pensare a fare figli e non studiare nel 2020) e di come il maschilismo condizioni anche i maschi (mamme che dicono ai figli che devono andare a lavorare perchè devono pagare la cena alla propria ragazza). Però questo è un fenomeno nuovo!!! perchè prima il maschilismo era solo una sottomissione della donna (Come si evince dalle fonti che ho riportato) oggi invece si esprime nella riduzione di un individuo al suo appartenere alla categoria femminile e quindi ha per forza il corrispettivo nell'individuo maschile. Cioè non so se mi sono spiegato abbastanza chiaramente, ma trovo la visione di dire che il maschio sia discriminato un passo ancora più indietro rispetto il femminismo! perchè non è così, è il maschilismo tramutato in sessismo che discrimina ambo i sessi riducendoli a due categorie stereotipate. Cosa che oggi è inaccettabile considerando che non si può neppure più parlare di sole due categorie.. ahahahahahah perchè la cosa divertente è questa sai? io sto qui a parlare della discriminazione che possono subire gli uomini e le donne, ma non si avvicina neppure lontanamente a quella che può subire chi non rientra in queste due categorie!!!
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Messaggioda Buntaro Mori » 29/09/2020, 9:08



Forse sapete qual è il problema? è che credete sia il maschio il destinatario del messaggio del femminismo, forse perchè sono queste le dinamiche con cui viene presentato online, ma purtroppo è anche la donna! vi ho portato l'esempio di mia madre, ma potrei farvi tantissimi esempi di come il maschilismo sia attuato dalla donna stessa. Purtroppo viviamo in una società stereotipata, dove lo stereotipo è più importante dell'identità di una persona. Ecco che allora l'essere uomo è più importante del tuo essere umano e quindi devi affermarlo ad ogni costo, anche sminuendo la donna. Ecco che allora l'essere donna è più importante del tuo essere umano e quindi devi affermarlo ad ogni costo, anche sminuendo te stessa o in una versione nuova e recente il maschio. Ecco che allora l'essere italiano è più importante del tuo essere umano e quindi devi affermarlo ad ogni costo, anche sminuendo lo straniero. Diciamo che alla fine il problema sta qui.. nelle categorie che vogliono confinare e non includere!!!!
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Messaggioda crociato » 29/09/2020, 9:35



Ehm per quanto mi riguarda è tutto il contrario
Continuiamo a parlare di uomo e donna ma per quanto mi riguarda non fa alcuna differenza: come ho detto la violenza è violenza
Indipendentemente da chi parta ed a chi sia rivolta
Ed è male
Non credo proprio nulla d'altro
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il maschilismo non esiste

Messaggioda Buntaro Mori » 29/09/2020, 9:48



perchè sarebbe tutto il contrario allora? bene o male è quello che sto dicendo io, non sto dando la colpa ad alcuna categoria di genere, ho incluso nel maschilismo anche le donne e, soprattutto, sto parlando di sessismo per i giorni nostri volendo eliminare la connotazione negativa maschile da quel termine discriminatorio. Quindi perchè dovrebbe essere tutto il contrario? anzi, sono il primo che - perdonami se sembrerà che svio - sotto i commenti di crepaldi diceva che il problema di un maschio che viene picchiato da una donna è un problema umano e non maschile, allo stesso modo il problema di una donna che viene picchiata da un maschio è un problema umano e non femminile. Infatti in alcuna parte mi sembra di aver detto che la discriminazione a carico degli uomini è un problema maschile e viceversa. Diciamo che se si smettesse di parlare di uomini, donne, bianchi, neri, gay, etero, ma si parlasse solo di persone vivremmo in un mondo migliore ahahahahah
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il maschilismo non esiste

Messaggioda crociato » 29/09/2020, 10:18



Esatto. Stiamo sfornando termini su termini quando dovremmo opporci alla violenza.
E non facciamo altro che creare distinzioni.
Intendevo tutto il contrario rispetto a questa frase
"è che credete sia il maschio il destinatario del messaggio del femminismo, forse perchè sono queste le dinamiche con cui viene presentato online, ma purtroppo è anche la donna"
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