Nel Tennessee, il territorio a stelle e strisce dove più di tutti gli altri stati dell’Unione i legislatori continuano a fomentare l’omofobia introducendo proposte di legge antigay, uno studente 14enne si è suicidato venerdì scorso. I genitori di Philip Parker non sapevano che loro figlio a scuola era vittima di continue vessazioni per il semplice fatto di essere omosessuale, mentre lo sapevano bene i suoi amici che erano costretti a sopportare e a ridere delle angherie giornaliere dei bulli.
Philip ha lasciato un ultimo, disperato messaggio vicino al suo corpo: “Mamma, per favore aiutami”. L’associazione lgbt Tennessee Equality ha organizzato una veglia di preghiera per ricordare Parker e per chiedere alle autorità di smetterla di perseguitare le minoranze, compresa la comunità rainbow.
Nel Tennessee è in discussione una controversa proposta di legge, chiamata Don’t Say Gay Bill, che vorrebbe proibire agli insegnanti delle scuole pubbliche di parlare apertamente dell’omosessualità in classe. Il Senato l’ha già approvata, mentre la discussione alla Camera si è arenata ma negli ultimi tempi il dibattito si è rinvigorito. E’ preoccupante che questo sia già il secondo suicidio nello stato in meno di due mesi: il primo fu il giovanissimo Jacob Rogers, un’altra vittima innocente del bullismo, che ha deciso di farla finita lo scorso 7 settembre.
FONTE: gaymagazine