Sembra incredibile: per volontà diretta del Papa un arcivescovo è stato arrestato con accuse gravissime, incentrate sulla pedofilia. Questa è a memoria d'uomo la prima volta in cui un Papa arresta un vescovo, usando peraltro le proprie prerogative di capo di Stato. Il mondo ecclesiastico è abituato a ben altri atteggiamenti: un vescovo non accusa mai pubblicamente un altro vescovo, e già l'ovattata presa di posizione di quei cinque cardinali che negli ultimi giorni avevano alzato la testa contro una volontà espressa del Papa era qualcosa di mai visto. Ma con un Papa che arresta un vescovo finisce un'era ne inizia un'altra.
Tagliando una sola testa Papa Francesco ha in realtà cambiato di botto migliaia di teste. Le teste di tutti quelli che sapevano che alla fine un principio di impunità li avrebbe tenuti a galla qualsiasi cosa fosse successa. Quel cinico principio pontificio che conosce chiunque abbia avuto a che fare con la Roma di oggi e di ieri. Per la prima volta forse dalla caduta dello Stato Pontificio questa logica è precipitata. Almeno in Vaticano. Frutto di teste non italiane a pensare nelle Sacre Stanze. Serviva il cambio di rotta di Papa Benedetto ed il proseguimento su quella logica di Papa Francesco per arrivare a tanto.
Nessun vescovo, nessun prete e nessun religioso da oggi in poi potrà più pensare, anche inconsciamente: tanto non succederà nulla. E con un unico gesto il Papa si è assicurato un cambiamento molto profondo nella struttura ecclesiastica. Una risposta molto chiara a tutti quelli che ancora oggi sostengono che Papa Francesco non stia facendo nulla più che una operazione di maquillage.
Fonte http://www.huffingtonpost.it/paolo-gamb ... 71926.html