Psicoterapeuti e pazienti/clienti... colpe e responsabilità

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Psicoterapeuti e pazienti/clienti... colpe e responsabilità

Messaggioda Baraddur » 27/08/2015, 13:09



kiono ha scritto:La psicologia, così come la psichiatria, non sono scienze esatte: se agisco sulla variabile x non è detto che abbia in uscita y.
Come si fa a stabilire la colpa di una mancata riuscita della psicoterapia se quest'ultima non ha carattere oggettivo?
Prendi ad esempio un ingegnere che sbaglia nel calcolare la sezione di un organo strutturale: l'organo si spacca in esercizio e l'utente muore. In quel caso è oggettivo stabilire una relazione di causa-effetto; infatti in questi casi, chi ha apposto la firma al progetto andato male, subisce numerose conseguenze penali.
Come si fa a dire che il paziente si è ammazzato perché lo psicologo o lo psichiatra hanno agito in un modo invece che un altro? Su quali basi?



Allora se fosse come dici tu, non dovrebbero esistere neppure la legge, il diritto, i processi ecc... perché sarebbe impossibile appurare i fatti con certezza assoluta come in una scienza esatta... eppure le battaglie legali esistono ed anche i giudizi... ho detto che appunto è molto difficile appurare i fatti in questi casi... non è come altri casi di "malasanità" ben più evidenti, ma sta sicuro che anche nel campo dell'assistenza psicologica/sociale ci sono casi di malasanità, come ce ne sono in ogni campo... ma anche dal punto di vista soggettivo, uno può chiedersi se quella persona lo sta aiutando oppure se è lui a non metterci abbastanza impegno...
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Messaggioda doc_Albert » 27/08/2015, 13:46



Baraddur ha scritto:
emmeffe ha scritto:Ma mai rinunciare e mai generalizzare dicendo che la psicoterapia non serve a nulla!


No, ma sono convinto che per il rapporto costi/benefici che ha, non ne valga la pena. A quel punto meglio iscriversi a un corso di teatro o di ballo o di pittura per migliorare la propria espressività. Perché anche le esperienze possono avere un valore terapeutico. [...] Se si parla di psicoterapia privata mi sembra eccessivo dover pagare 50/70 euro a seduta per un'ora di conversazione... e di solito la cadenza è settimanale. Per quanto riguarda il pubblico, mi capitò di rivolgermi a una psicologa che lavorava nel pubblico e l'impressione che ne ebbi, della sua professionalità e dell'attenzione che ci metteva, fu desolante. Poi venni a sapere che era la moglie di un ex deputato del parlamento, che aveva ricoperto anche diverse cariche politiche a livello locale, allora tutto ebbe più senso.


Non entro nelle tue esperienze dirette, sono tue e avrai le tue ragioni per essertele fatte. Magari si potrebbe discutere, ma sono cose tue.
Dire però che un corso di teatro o di ballo o di pittura è paragonabile alla terapia è... be', diciamo a dir poco improprio! Che siano attività potenzialmente utili mi sta bene, che siano consigliabili anche, ma che siano sostitutivi della psicoterapia è abbastanza assurdo. Poi certo dipende dalla problematiche del paziente, in qualche caso magari fanno meglio della terapia, ma non possono essere paragonabili se non altro perché sono cose proprio diverse.
Sui costi si può discutere all'infinito, ma alla fine la domanda è solo una: quanto vale il benessere? L'officina BMW prende la stessa cifra per un'ora di lavoro, ma non penso che i meccanici abbiano una laurea di 5 anni, più tirocinio, più 4/5 anni di specializzazione a pagamento (cara!) più altro tirocinio.
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Messaggioda Plumsake » 27/08/2015, 14:21



Psicoterapia che non ha funzionato...non ho molta esperienza con la psicoterapia, solo una breve con psicologi. Intanto penso che l'elemento fondamentale sia sempre la motivazione. Tu come paziente\cliente devi essere almeno un po' convinto di voler intraprendere questo percorso. Se uno parte sfiduciato, pensando "Non serve a nulla, io non cambierò" è difficile che prenda la seduta seriamente, magari può avere la sensazione di parlare e basta, senza risolvere nulla. I risultati poi non sono sempre immediati, dipende forse dai singoli. Ci sono persone a cui bastano alcune parole di "incoraggiamento" da parte del terapeuta, per poi fare subito progressi, altre che magari ci mettono anni e anni con molte ricadute (qui dipende anche dall'indirizzo della terapia, se è breve, se deve durare non più di 2 anni etc). Un altro elemento è la fiducia che si ha nel terapeuta. Non tutti riescono in questo, ho sentito molti casi di persone andarci e poi non sentirsi a proprio agio con quel terapeuta, non sentirsi a proprio agio nel parlare di certe cose. E' proprio la sensazione che si ha, a livello di stomaco: quel terapeuta mi fa sentire bene, oppure mi fa sentire a disagio. Penso che una terapia "positiva", che produca effetti positivi cioè debba avere almeno questi 2: quindi, una parte di motivazione personale, e la fiducia nel terapeuta. Sono elementi base, se non ci sono questi, è difficile un buon proseguimento.
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Messaggioda kiono » 27/08/2015, 15:04



Baraddur ha scritto:Allora se fosse come dici tu, non dovrebbero esistere neppure la legge, il diritto, i processi ecc... perché sarebbe impossibile appurare i fatti con certezza assoluta come in una scienza esatta... eppure le battaglie legali esistono ed anche i giudizi... ho detto che appunto è molto difficile appurare i fatti in questi casi... non è come altri casi di "malasanità" ben più evidenti, ma sta sicuro che anche nel campo dell'assistenza psicologica/sociale ci sono casi di malasanità, come ce ne sono in ogni campo... ma anche dal punto di vista soggettivo, uno può chiedersi se quella persona lo sta aiutando oppure se è lui a non metterci abbastanza impegno...


Io parlavo di relazione causa-effetto.
Se uccido volontariamente un uomo (causa), vengo recluso (effetto) per almeno trent'anni. Il processo si pone tra la causa e l'effetto.
Se faccio la derivata dell'esponenziale ottengo sempre l'esponenziale.
Se bombardo un nucleo di uranio 235 con neutroni ad alta energia, l'atomo si spacca liberando energia.
Se prendo la sertralina:
1) Miglioro;
2) Peggioro;
3) Non succede niente;
4) Posso avere mal di testa oppure no;
5) Posso perdere capelli oppure no;
6) Posso andare in coma oppure no;
7) Posso subire un calo della libido oppure no;
8) Posso avere sonnolenza oppure no;
9 ) .....
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Messaggioda Michele76* » 27/08/2015, 18:47



La questione in effetti è abbastanza fumosa, la penso come kiono, dal momento che non siamo nell'ambito delle scienze esatte.
Credo che molte persone vadano dallo psicologo senza ottenere risultati, perchè hanno problemi che in realtà non sono risolubili
semplicemente parlandone.Faccio un esempio banale: se uno va dallo psicologo perchè non riesce a stabilire relazioni con le donne
e questo tizio ha un aspetto orrendo, non è che lo psicologo possa farci granchè, non può cambiargli i tratti somatici.
Potrei pensare che la colpa di un terapeuta possa essere quella di cercare di continuare le sedute con un paziente che sa
di non poter aiutare per un semplice tornaconto economico.
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Messaggioda Baraddur » 13/09/2015, 6:56



Secondo me la cosa migliore sarebbe che gli psicoterapeuti venissero pagati dai loro clienti solo a obiettivo raggiunto, e quindi solo nel caso esso venga raggiunto. Sono cose difficili da misurare, però, quindi non saprei quanto è realmente percorribile questa strada. Una persona non si rivolge a uno psicoterapeuta solo per chiacchierare ed essere ascoltata, ma per ricevere consigli validi. E uno psicoterapeuta privato costa minimo 40-50 euro per un'ora di colloquio, anche 70 euro alcuni. Se prendiamo una media di 50 euro a settimana, diventano circa 2600 euro all'anno. Con 2600 euro si possono fare un mucchio di altre cose che possono avere un effetto terapeutico, ad esempio fare una vacanza in un posto che si era a lungo desiderato visitare (chi viaggia da solo può fare un viaggio organizzato), e le vacanze spesso hanno un effetto rigenerante e rilassante, perché vedi nuovi posti, altre usanze, ampli gli orizzonti. O anche frequentare un corso di teatro o yoga, pittura, ballo, massaggi, "autostima e motivazione" (esistono), o quel che si preferisce (l'importante è anche che sia un'attività di gruppo).
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Baraddur
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