Dr Edoardo Savoldi ha scritto:Stavo leggendo qua e la nel forum con molto interesse e mi chiedevo:
- Secondo voi cosa vuol dire volersi bene?
- Ci sono condizioni necessarie per volersi bene?
- Bisogna per forza piacere agli altri?
- Si può stare bene con sè stessi senza l'approvazione degli altri?
Fatemi sapere Grazie
Grandi domande!
Proprio qualche giorno fa ho aperto un topic sull'argomento. E' una questione aperta dentro di me da sempre.
1. Secondo me volersi bene significa accettarsi, guardare i propri difetti e i propri pregi, saperli riconoscere e nello stesso tempo apprezzare perché sono le nostre peculiarità. Significa stimarsi, non buttarsi a terra davanti ad un ostacolo pure minimo ma riconoscere ciò che di buono c'è o almeno concedersi la possibilità di riuscire a superarli, senza bocciarsi a prescindere. Significa coccolarsi, guardarsi allo specchio e dirsi che nonostante la cellulite e le cosciotte "sei bella!". Significa non accontentarsi delle briciole che gli altri ti danno perché la felicità la meriti anche tu e la meriti completa. Significa non accontentarsi di frequentare persone con cui stai male perché hai paura di rimanere solo. Significa avere anche il coraggio di inseguire i propri sogni e il proprio cuore. Significa secondo me avere anche molto coraggio.
2. Credo che la condizione necessaria sia la conoscenza di noi stessi, di quelli che siamo davvero e non della maschera che abbiamo indosso o che gli altri ci hanno cucito addosso. Conoscersi e rispettarsi (adesso capisco il senso di questa parola).
Credo però che per volersi bene sia importante sapere cosa significhi volersi bene, amarsi.
Nella mia famiglia, per esempio, è difficile che ci si scambi affetto, ci si faccia complimenti, per questo io ho sempre avuto difficoltà ad esprimere le mie emozioni, l'affetto verso qualcuno, figuriamoci verso me stessa.
3. Domanda difficile... Mi verrebbe da rispondere no. Perché dovrei, anzi vorrei, essere in grado di non dipendere dalla parola di Tizio e Caio vari ed eventuali. Vorrei sapere di essere brava in quella cosa perché ne ho le capacità, le qualità. Però mi rendo conto che l'approvazione degli altri è importante. Abbiamo bisogno di piacere agli altri, in famiglia, tra gli amici, al lavoro, a scuola/università. Se non piaci a nessuno poi inizi a chiederti "perché non piaccio?". Anche la persona più sicura di sé di questa terra inizierebbe a vacillare.
Non penso che il pensiero degli altri sia oro colato perché
loro sono di più e la maggioranza vince. Penso che possa essere una cartina di tornasole che presa con le pinze possa aiutarci a renderci conto di come siamo... Temo però che il giudice più severo siamo noi stessi.
Mi è capitato di essere corteggiata da ragazzi ma quando loro mi facevano complimenti, io li ascoltavo ma non ho mai creduto ad una singola parola. L'approvazione degli altri non ha scalfito, nemmeno di un graffio, la granitica opinione che ho di me stessa e del mio corpo.
Non riesco perciò a dare una risposta unica.
4.Credo di aver risposto al punto 3... O meglio di non aver risposto. Penso sia importante trovare un equilibrio ma questo equilibrio, almeno per me, sta diventando difficilissimo da trovare. Rischio di rimanere sepolta dalla ricerca...

Sally è già stata punita per ogni sua distrazione o debolezza, per ogni candida carezza data per non sentire l'amarezza.