Ennon ha scritto:Ultimamente ho pensato a tutte quelle persone che quando ci hai a che fare fanno sempre paragoni sulla tua persona usando l'aggettivo "come te".
I paragoni sono spesso stupidi o senza senso, perché
siamo tutti diversi.
Quindi paragonare due persone è spesso assurdo, ma tendiamo a farlo perché il paragone è una funzione cognitiva "euristica" (estrapolazione approssimativa ma rapida), che può servirci per interpretare la realtà: se sono nella giungla, paragonare a colpo d'occhio due animali mi aiuta a decidere qual è quello più pericoloso, e da cui fuggire. Questa funzione è rimasta con noi perché ci ha aiutato a sopravvivere.
Tutti facciano istintivamente paragoni: per esempio in una situazione sociale, mi viene da paragonare le donne presenti, per decidere quale mi può interessare di più (senza che nemmeno ci pensi, la mente lo fa in automatico).
sono io che non mi piace tanto essere paragonato agli altri
Di solito non piace a nessuno, perché spesso il paragone include un giudizio (A è meglio o peggio di B). Inoltre se sei una persona insicura (e un po' lo siamo quasi tutti), hai sempre paura che il paragone si risolva a tuo sfavore.
ma se ad esempio io sono alto due metri e un altro un metro e cinquanta, essere paragonati in questo modo da fastidio, non è realistico e nemmeno vieni trattato per quello che sei.
Più che altro non è equo, ma tieni conto che - per certi versi - è inevitabile. Per esempio le donne apprezzano molto l'altezza negli uomini, quindi è inevitabile che facciano paragoni a riguardo. SImilmente fanno gli uomini riguardo la dimensione dei seni, per esempio!
Certo può dare fastidio, ed è bene non farlo in modo esplicito... però è parte della realtà: dire che non mi piace o che non è giusto,
non cambia i fatti.
Poi iniziano a dire che qualcuno ha qualcosa che tu non hai, e questo a volte è vero.
Ho la sensazione che questo tipo di persone siano "tossiche", o quantomeno tendenzialmente negative.
Certe persone sono sempre infelici e frustrate, e
alleviano la loro sofferenza scaricandola sugli altri: per esempio lamentandosi in continuazione, criticando gli altri, od anche facendo paragoni per farle sentire inferiori o sbagliate.
Se parli di persone di questo tipo, farai bene a
tenertene alla larga: sono persone che tendono a farti "affondare" con loro.
Non vedo però il motivo che debbano sempre rinfacciarti i tuoi " insuccessi" nella vita e al tempo stesso, non fanno mai i complimenti.
Questo è un altro indizio: io per esempio a volte sono critico o puntiglioso (se penso possa essere utile), ma sono anche uno che fa molti complimenti e apprezzamenti. Le persone tossiche, invece, sono quasi sempre negative.
Inoltre bisogna distinguere tra la critica
costruttiva (che ti fornisce uno spunto per migliorare), e quella
distruttiva (che ti butta solo giù).
Sarò io che li debbo ignorare di più. Voi come la prendete in certi casi?
Come ho detto, certe persone sono semplicemente da evitare. Io cerco di frequentare solo persone positive o comunque costruttive (che tendono verso la "luce", non l'oscurità).
Poi a volte alcuni devi frequentarli comunque, o per lavoro o per altre ragioni. Però ho imparato ad
ignorare i giudizi altrui (inutili o dannosi), perché
se ti fai condizionare dai giudizi vivrai sempre male.